Supergirl 3×16 – Of Two Minds | Recensione
Pubblicato il 2 Maggio 2018 alle 17:00
Moral compromises…
Avevamo lasciato Supergirl con un poco convincente episodio di passaggio la settimana scorsa – la nostra recensione qui – ascrivibile comunque ad un “rodaggio” necessario dopo la lunga pausa tardo-invernale della serie.
Con l’episodio di questa settimana, intitolato Of Two Minds, si ritorna, finalmente, alla trama principale di questa terza stagione. Quello che apparentemente sembra essere un attacco batteriologico mette in allerta Supergirl e il DEO: Pestilence, la terza Worldkiller, potrebbe essersi finalmente attivata.
Questo porta subito ad un contrasto fra la stessa Supergirl e Imra che vorrebbe localizzare e neutralizzare la minaccia in maniera definitiva, mentre Supergirl rimane fedele al suo codice morale che si fonda sul non uccidere. Per questo motivo Supergirl e il DEO iniziano a raccogliere indizi sul luogo dell’attacco mentre Imra e Mon-El lavorano ad un cura da somministrare in caso di eventuali nuovi attacchi.
Il contrasto è inoltre esacerbato da Imra che vuole portare a termine la missione della Legione ovvero evitare che Pestilence evolva in Blight minacciando il futuro.
Intanto Lena e Sam cercano di capire da cosa e come avviene la trasformazione in Reign di modo da trovare una “cura” e scoprendo che la trasformazione avviene non solo dal punto di vista fisico ma soprattutto mentale.
Quando anche Winn e Alex iniziano a manifestare i primi sintomi del contagio inizia una corsa contro il tempo per localizzare l’alter ego umano di Pestilence, prenderne un parte di DNA e sintetizzare così una cura efficace. Il primo scontro fra gli eroi e la Worldkiller non andrà ancora una volta come sperato e gli eroi scamperanno il pericolo di una sconfitta ben più pesante solo per il rotto della cuffia.
Tuttavia il tempo a disposizione di Supergirl sembra essersi esaurito scoprendo anche che l’amica Sam è in realtà Reign in maniera drammatica.
Supergirl fatica ancora nel ritrovare quel ritmo e quella freschezza della prima parte di stagione.
Pur ritornando di petto sulla trama principale, l’episodio di questa settimana non riesce ad essere incisivo sotto diversi aspetti.
Innanzitutto Of Two Minds rilegge in maniera pressoché inalterata il canovaccio utilizzato per le due precedenti Worldkiller: gli eroi cercano il suo alter ego umano sperando di impedirne la trasformazione con Supergirl intenzionata a fare leva sulla parte umana piuttosto che su quella aliena. L’unico aspetto davvero interessante è in tal senso è l’essere riusciti a mantenere la tensione più o meno alta per tutto l’episodio non rivelando subito l’identità di Pestilence.
Il contrasto fra Supergirl e Imra è gestito in maniera frettolosa e legittimato solo alla fine con l’escamotage della cura per Winn e Alex.
Questo blocco finale di episodi inoltre sembra essere appesantito da una componente drama davvero fuori luogo: dal momento di bromance fra Winn e James, passando per la sotto-trama stucchevole del padre di J’onn finendo in quella di Lana e Sam – che fortunatamente si conclude in questo episodio – c’è stata una evidente regressione nell’utilizzo di questo elemento che invece era stato ben sfruttato nella prima parte di stagione aggiungendo “spessore” soprattutto alla villain beneficiandone così anche Supergirl.
La sceneggiatura cerca di innestare, in maniera organica, le sotto-trame viste negli ultimi due episodi ma il risultato è catastrofico, inficiando il ritmo dell’episodio in maniera decisiva.
Altro errore madornale è anche quello cercare di spiegare “scientificamente” la trasformazione di Sam in Reign. Di tutti le serie dell’Arrowverse, Supergirl era quella che meglio aveva saputo mantenere sempre un vago sentore “fumettistico” e in tal senso lasciare spazio ad una “suspension of disbelief” non avrebbe assolutamente guastato.
Supergirl sta lentamente scivolando verso il finale di stagione. Le troppe pause sembrano non aver giovato alla serie che si sta incartando su alcuni aspetti, che aveva magistralmente rovesciato a proprio vantaggio nella prima parte di stagione, tralasciando fra le altre cose un sviluppo concreto dei personaggi e soprattutto scene d’azione degne di questo nome.