Sense8: Amor vincit omnia, episodio finale | Recensione
Pubblicato il 9 Giugno 2018 alle 17:00
L’attesissimo finale di stagione di Sense8, della durata di oltre due ore, è finalmente disponibile in streaming sulla piattaforma Netflix, produttrice di questa serie ideata dalle sorelle Wachowski e da J. Michael Straczynski.
Dopo la cancellazione della serie da parte di Netflix alla fine della seconda stagione, il destino di Sense8 sembrava segnato. Finché un grandissimo numero di fan è riuscito a far sentire la propria voce, riuscendo dell’intento di convincere la produzione a concludere in maniera definitiva la storia degli homo sensorium protagonisti. E a giudicare dal risultato finale, si potrebbe dire che i fan della serie non ne resteranno certo delusi.
Il titolo dell’episodio riporta alcuni versi del poeta latino Virgilio e tratti dalle sue Bucoliche.
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Tutto è collegato
La frase che ama ripetere l’investigatore olistico Dirk Gently si addice anche a una descrizione di questo episodio finale di Sense8: non soltanto sono collegati fra loro i membri della stessa cerchia di sense8, ma lo sono anche le loro storie, che si intrecciano fra loro e anche con quelle di compagni, amici e parenti di ognuno, creando un nucleo nel quale i membri si proteggono l’un l’altro e collaborano fra loro, anche se esponenti di due specie di homo molto diverse fra loro.
In questo episodio finale, inoltre, sarà possibile finalmente conoscere alcuni dettagli sulla storia pregressa di un personaggio interessante e complesso come Wolfgang, il che è collegato a ciò che il ragazzo è oggi. Una serie di segreti verranno rivelati, segreti sconcertanti e dalle conseguenze tangibilissime, in un intreccio di vite che dimostra quanto nel mondo di Sense8 davvero tutto, non soltanto ciò che riguarda direttamente gli homo sensorium, è collegato.
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L’azione e il pathos
Una delle caratteristiche di Sense8 è la fusione fra elementi molto introspettivi e scene di azione intense e molto ben orchestrate (del resto, parliamo pur sempre della coppia che ha diretto la trilogia di Matrix), e questo lungo episodio finale non è certo da meno. Il coinvolgimento emotivo nelle vicende dei protagonisti è quali inevitabile, grazie alle scelte narrative fatte per portare sullo schermo in maniera chiara agli spettatori ciò che avviene nelle menti dei sense8, mostrandoli, ad esempio, tutti ovunque, poiché anche se sono fisicamente in un posto, con la mente possono essere ovunque si trovi uno di loro.
Il collegamento è intenso al punto da poter sentire il dolore che prova un altro membro della cerchia, ed è proprio al dolore che fa riferimento Jonas quando parla con Will e gli dice che è proprio il dolore a unirli più di qualsiasi altra cosa. Questa frase, all’apparenza misteriosa, troverà una spiegazione nel prosieguo del racconto.
Lo svolgimento dell’azione rende imprevedibile il suo svolgimento e la sua conclusione, tenendo sempre vivo l’interesse dello spettatore e spingendolo a elaborare le proprie teorie. La scelta delle location, Parigi e Napoli,con i loro scorci così suggestivi, sono una cornice perfetta, come anche la scelta dei brani della colonna sonora, fra cui 24000 Baci di Adriano Celentano e I Feel You dei Depeche Mode, che con il suo testo sembra quasi descrivere il modo in cui si sentono i sense8.
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Conclusioni
Amor Vincit Omnia è sorretto da una sceneggiatura solida e ricca di spunti, che grazie ad alcuni excursus e alla rivelazione di alcuni segreti riesce a mantenersi sempre su alti livelli e supportata dalle performance degli attori protagonisti e dei personaggi che gravitano loro intorno.