Intervista a Cavernadiplatone: “Mi interessano solo i fumetti”

Pubblicato il 24 Aprile 2018 alle 11:30

Un veterano di YouTube, ed uno dei maggiori youtuber che si occupano di fumetti, dice la sua sui cambiamenti della cultura nerd negli ultimi dieci anni.

Domenico Guastafierro, in arte Cavernadiplatone, è uno degli youtuber italiani più longevi. Il suo canale è nato nel 2007, e ad oggi conta circa 60mila iscritti. A distanza di anni il suo obiettivo è rimasto sempre lo stesso: divulgare l’importanza del fumetto e della cultura nerd.

Gli studi universitari portati avanti nella sua Napoli gli hanno consentito di nobilitare e a dare ulteriore sostanza alla comunicazione sui fumetti, permettendogli d’incrociare l’epica letteraria con Dragon Ball. Un mash-up capace di creare tanti contenuti di qualità. Abbiamo avuto la possibilità d’intervistare Cavernadiplatone durante il Cosenza Comics and Games 2018 (svoltosi dal 20 al 22 aprile presso la Città dei Ragazzi). Ecco cosa ci ha raccontato.

Ciao Domenico, benvenuto su MangaForever.

Ciao!

Sei un veterano di Yotube, raccontaci com’è nata l’idea del canale.

All’epoca, era il 2007, non avevo tanti amici con cui condividere la mia passione per i fumetti, gli anime e i manga, quindi il canale su YouTube era un modo per relazionarmi con altri nerd.

Rispetto a dieci anni fa quanto è cambiato l’approccio delle persone ai fumetti?

Nel 2007 la gente non conosceva la faccia di Stan Lee, mentre ora è un’icona riconoscibilissima, tanto per dire. I social hanno aumentato di molto la popolarità del fumetto, facendolo percepire in maniera diversa. Inoltre oggi le persone pensano anche al creatore del fumetto e non solo all’opera in sé. Questo ha anche portato a far pubblicare fumetti a personaggi molto seguiti sui social, una cosa che ha risvolti positivi e negativi al tempo stesso.

Il fatto che gli autori di fumetti siano spesso anche personaggi social pensi sia negativo?

Oggi è necessario che l’autore sia anche social e carismatico. Ma non direi che è un qualcosa di negativo, perché il social network è meritocratico, e non si può ignorare.

Siamo nel periodo del boom delle fiere fumettistiche, secondo te c’è il rischio di un’implosione?

Credo che l’implosione sia già avvenuta, ma non ce ne siamo accorti. Gli eventi che si organizzano attorno al mondo dei fumetti sono crossmediali, e fondere punti cardine della cultura nerd ha tolto una certa settorializzazione. Da un lato sarebbe bello tornare a fare eventi più piccoli e settoriali.

Quali sono i tuoi tre fumetti preferiti?

Devilman perché è lo specchio della nostra società e fa vedere quanto l’essere umano possa macchiarsi; Spiderman perché è  stato il primo comics che ha gettato le basi per la decostruzione del supereroe che poi è deflagrata con Watchmen; Infine i fumetti di Lorenzo Mattotti, perché ha un modo di raccontare intimo, delicato e coloratissimo allo stesso tempo.

Pensi che negli anni siano cresciuti anche la critica ed il giornalismo di settore dedicato ai fumetti?

Purtroppo attorno al fumetto c’è ancora poca educazione e poco studio. Esistono riviste come Fumo di China e Linus che offrono tanto, e c’è anche un certo giornalismo online che funziona. Peccato che ciò che continua a far rumore e visualizzazioni è il sentimento di pancia. Sicuramente per dare più dignità e attenzione al fumetto c’è bisogno di una vera e propria educazione fatta nelle scuole da insegnanti appassionati e capaci.

Che futuro vedi per YouTube e per gli youtuber?

Ultimamente YouTube sta cercando di far uscire contenuti più adatti per tutti, però questo ha reso la piattaforma più restrittiva e censoria. Per molti youtuber doversi muovere entro certi paletti, il dover stare attenti anche a dire una parolaccia o a far vedere una vignetta violenta tratta da un fumetto è limitante. Noi vorremmo solo raccontarci e comunicare la nostra passione.

Grazie Domenico.

Grazie a voi!

 

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