Spider-Man Collection Vol. 13 – Il Libro di Ezekiel | Recensione
Pubblicato il 24 Aprile 2018 alle 10:00
Chi è Ezekiel e chi è veramente l’Uomo Ragno? A queste domande prova a dare una risposta J.M. Straczynski in questo nuovo volume di Spider-Man Collection disegnato dal bravo John Romita Jr.! Non perdete una delle saghe più controverse dell’Arrampicamuri!
Quando Joe Quesada divenne editor in chief della Marvel cercò di svecchiare molte serie usando autori che non avevano mai o quasi mai lavorato con la casa editrice. In parole povere, cercava idee nuove e Amazing Spider-Man, in particolare, aveva bisogno di innovazione. Il comic-book dell’Arrampicamuri, in effetti, era da tempo legato a situazioni narrative che, pur intriganti, non subivano troppi mutamenti.
Quesada offrì quindi la testata a J.M. Straczynski, all’epoca conosciuto per il serial televisivo Babylon 5. La scelta, tuttavia, era un po’ azzardata. Innanzitutto, Stracz ammise candidamente in diverse interviste di non aver mai letto una storia dell’Uomo Ragno in vita sua e di non sapere nulla del personaggio. Effettivamente, non appena iniziò a scriverne le avventure ignorò il suo passato, trascurando completamente il vasto cast di comprimari che avevano fatto la fortuna degli albi di Peter Parker.
Conservò solo Mary Jane che in quel periodo era sposata con Peter e l’anziana Zia May. Di tanto in tanto appariva il collerico Jameson ma ogni contatto con le atmosfere di un tempo era ormai scomparso. In questo volume che include i nn. 502/508 di Amazing Spider-Man avrete modo di leggere una delle sequenze culminanti della run di Straczynski, incentrata sul misterioso Ezekiel, un uomo che ha gli stessi poteri dell’Uomo Ragno.
Costui è a conoscenza di tante informazioni sul conto del signor Parker e sul ruolo che l’Uomo Ragno gioca nell’esistenza. Come avrete modo di scoprire, le rivelazioni saranno sconvolgenti. In pratica, l’autore stravolge completamente la serie di Spidey, insistendo su tematiche fantasy e sovrannaturali più adatte a Thor e al Dr. Strange. Se da un lato l’eroe affronta villain come Killshot che sembrano in fondo in linea con le classiche vicende di un tempo, dall’altro fa apparire entità oscure come Morwen e persino il dio del male Loki, ben noto ai lettori della collana del Dio del Tuono.
Sostanzialmente, l’Uomo Ragno viene inserito di prepotenza in contesti narrativi che non gli appartengono e il risultato non è eccelso, sebbene i testi e i dialoghi siano curati e dimostrino l’indubbia esperienza di Stracz, proveniente, come ho scritto, dall’ambito televisivo. Il n. 508, in particolare, è importante, anche perché è qui che scopriremo le vere origini dell’Arrampicamuri. Finora si era sempre saputo che Peter era stato morso da un ragno radioattivo che gli aveva conferito i poteri di un aracnide. Stracz non nega questo aspetto ma aggiunge altri dettagli.
Senza spoilerare, specifico che un ruolo essenziale lo gioca una specie di divinità ragnesca e che le soluzioni dei misteri hanno a che fare con l’esoterismo. Non tutti i fan gradirono, comunque, queste innovazioni.
Lo ripeto, il difetto dell’Amazing Spider-Man di Straczynski è dato dal fatto che non è davvero una serie sull’Uomo Ragno. Le atmosfere e le situazioni non c’entrano assolutamente niente con Peter Parker.
Le cose vanno meglio sul versante dei disegni. Le matite sono infatti di John Romita Jr. che da parecchio illustrava le vicende del Tessiragnatele e aveva uno stile più valido e convincente di quello dei suoi recenti lavori in casa DC. Il suo tratto contorto e aggressivo è un bel mix di classicismo Marvel e stilemi milleriani. Peter è ben caratterizzato e lo stesso vale per la bella Mary Jane e la simpatica zia May.
Le sequenze d’azione sono dinamiche e John illustra in maniera efficace le mostruose entità presenti nella storia ed evoca abilmente la crudeltà e la malvagità di divinità del calibro di Loki o di individui ambigui e pericolosi come Ezekiel. Nel complesso, il volume è da tenere d’occhio più per l’aspetto grafico che per quello narrativo ma ha il merito di includere storie che, nel bene e nel male, hanno suscitato parecchie discussioni.