Daredevil Collection Vol. 18 – Parti di un Buco | Recensione
Pubblicato il 23 Aprile 2018 alle 17:00
Cosa succede quando Kingpin decide di distruggere definitivamente la vita di Devil? Di tutto e ce lo racconta David Mack in questo volume di Daredevil Collection impreziosito dai dinamici disegni del bravissimo Joe Quesada!
I Marvel fan sanno bene che Daredevil è certamente una delle serie più mature della Casa delle Idee. Al di là degli inevitabili alti e bassi qualitativi, infatti, il comic-book dedicato a Matt Murdock è stato realizzato da maestri indiscussi dei comics che spesso proprio con questo personaggio hanno avuto modo di esprimere degnamente il loro talento. Tuttavia, è innegabile che il vero balzo di qualità Daredevil lo ebbe quando nei primi anni ottanta fu scritto e disegnato da Frank Miller.
Da quel momento nulla fu più lo stesso per il Diavolo Rosso e i vari cartoonist che si sono occupati di lui hanno quasi sempre mantenuto il tono noir e hard-boiled introdotto dall’autore del Maryland. Lo si può capire leggendo questo volume di Daredevil Collection che include i nn. 9/11 e 13/15 della seconda testata di Devil, uscita originariamente nell’ambito della divisione editoriale Marvel Knights ideata da Joe Quesada.
Quest’ultimo aveva sconvolto i lettori con Guardian Angel, saga da lui disegnata su testi del regista Kevin Smith, e dopo quella story-line continuò a illustrare il comic-book. Chiese a David Mack di occuparsi delle sceneggiature e la scelta non fu di poco conto. Mack è infatti uno degli autori più anticonvenzionali del fumetto americano, acclamato sia per la liricità della scrittura sia per le spettacolari illustrazioni pittoriche. Nel caso della saga in questione, dipinse solo le splendide copertine e si concentrò sulle storie, inserendo Matt Murdock nei contesti narrativi thriller tanto amati dai suoi estimatori.
Mack racconta una lotta tra Devil e la sua nemesi Kingpin. Tuttavia, è un dissidio prevalentemente psicologico. Come era già accaduto in altre occasioni, Wilson Fisk si pone l’obiettivo di distruggere una volta per tutte il Diavolo Rosso, colpendolo a livello emotivo. A questo scopo, fa entrare nella vita di Matt la bella Maya, una ragazza sorda che subito lo affascina. Non ci sarebbe forse nulla di strano, se non fosse che Maya è in realtà la spietata Echo, killer dalle capacità a dir poco letali che in seguito giocherà un ruolo importante nel New Avengers di Brian Michael Bendis.
Maya vuole uccidere Matt poiché Kingpin le ha fatto credere che il Diavolo Rosso ha ammazzato suo padre. E’ da qui che parte David Mack e delinea una trama coinvolgente e drammatica, non lesinando colpi di scena. I testi e i dialoghi hanno una profondità e un’intensità innegabili e, da questo punto di vista, Mack firma una delle sue opere più riuscite. Se c’è un appunto da fare è nella mancanza di originalità. L’autore, infatti, non fa che riproporre situazioni introdotte da Frank Miller e Ann Nocenti. Il primo aveva già distrutto emotivamente Devil nelle saghe di Elektra e di Born Again e la seconda aveva fatto qualcosa di analogo con l’ambigua Typhoyd Mary.
E’ come se Mack si fosse sentito in dovere di proporre l’ennesima femme fatale manipolata da Kingpin e disposta a sedurre e a eliminare il povero Devil. La trama, lo ripeto, è però ottima e costituisce una delle più belle sequenze della lunga e gloriosa esistenza editoriale del Diavolo Rosso. I disegni sono di Joe Quesada che concepisce tavole valorizzate dal suo stile plastico e dinamico. Le matite sono efficaci grazie a raffinati giochi d’ombra, perfetti per un noir, e il lay-out mutevole non può non colpire l’attenzione del lettore.
Quesada caratterizza in maniera valida i protagonisti: Echo è nello stesso tempo sexy e inquietante; Foggy ha la consueta aria impacciata e simpatica; Kingpin evoca crudeltà e freddezza pressoché in ogni vignetta; e Devil, sia nella versione civile sia in quella in costume, emana un’aura di tormento interiore che è in fondo la sua caratteristica basilare. La sensibilità cinetica delle tavole incentrate sui combattimenti è inoltre un ulteriore punto di forza degli episodi. Il conclusivo n. 15 è invece disegnato da David Ross, penciler di buon livello ma più convenzionale di Quesada. Nel complesso, il volume è consigliabile a tutti i fan di Devil e a coloro che apprezzano storie di supereroi adulte e sofisticate.