Flash n. 0: Recensione RW-Lion

Pubblicato il 13 Gennaio 2012 alle 15:23

Inizia l’era RW-Lion con le prime produzioni DC Comics Made in Italy! E giunge il numero zero di Flash, alias Barry Allen, con storie ideate da John Byrne e dai classici Bob Haney e Alex Toth!

Flash n. 0

Autori: John Byrne, Bob Haney (testi), John Byrne, Alex Toth (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Provenienza: USA
Prezzo: € 2,95, 16,8 x 25,7, pp. 48, col.
Data di pubblicazione: gennaio 2012

Quando in passato ho scritto qualcosa riguardante Flash, ho sempre fatto una premessa e cioè che il personaggio in questione è in assoluto uno dei miei preferiti e di conseguenza nei suoi confronti non sono obiettivo.

E mi riferisco in special modo a Barry Allen, il secondo Flash (quello più amato), e non al primo, Jay Garrick, o al terzo, Wally West, che comunque gradisco lo stesso.

Perciò, quando RW-Lion ha annunciato l’uscita di alcuni numeri zero dedicati alle principali creazioni supereroiche di casa DC, ho atteso con trepidazione quello dedicato, appunto, a Flash. Come tutti i fan sanno, Barry Allen, grazie all’editor Julius Schwartz, fu responsabile della nascita della cosiddetta Silver Age dei comics e il suo serial riportò in auge i giustizieri in calzamaglia caduti, dopo gli anni quaranta, momentaneamente nel dimenticatoio.

E il mensile del Velocista Scarlatto dei sixties è passato alla storia dei comics americani e molti episodi, illustrati dal grande Carmine Infantino, sono ancora oggi considerati autentici classici. Nel 1985, tuttavia, Marv Wolfman e George Perez fecero morire Flash nella fenomenale Crisis On Infinite Earths, lasciando spazio a Wally West, partner dell’eroe nelle vesti di Kid Flash, che ne prese il posto con un comic-book apprezzato dai lettori.

Recentemente, però, Grant Morrison, notorio fan di Barry, lo ha riportato in vita nella stupenda Final Crisis e la DC ha subito dopo varato una testata a lui dedicata che però, malgrado l’indubbia qualità, ha avuto un’accoglienza contrastante. In ogni caso, Flash è oggi uno dei character più rilevanti del DC Universe e ciò è provato dalla miniserie Flashpoint che vedremo prossimamente in Italia e che costituisce il punto di passaggio tra il vecchio DC Universe e l’attuale scaturito dal recente reboot dell’etichetta statunitense.

Venendo a questo numero zero, il lettore troverà due storie che rappresentano diversi momenti della vita editoriale di Flash, benché siano entrambe contrassegnate da atmosfere piacevolmente retrò. La prima è tratta dal Flash 80-Page Giant del 1998: scritta e disegnata da John Byrne, è un gradevole e affettuoso omaggio al periodo classico e, soprattutto, ai memorabili incontri tra Barry Allen e Jay Garrick (che vivevano in terre parallele). In questo caso, Byrne li contrappone al letale Ombra. Pur nella sua brevità, l’episodio è valido, sia nei testi che nei disegni, ennesima dimostrazione della fedeltà byrniana al motto ‘back to the basics’.

La seconda proposta proviene invece da Brave & The Bold #53 del 1963 ed è un vero e proprio gioiello d’annata. È in pratica un team-up tra Flash e un altro ottimo personaggio DC, il minuscolo Atom, e la storia è scritta da uno degli sceneggiatori più importanti della casa editrice, Bob Haney. I disegni, inoltre, sono di un’altra leggenda: Alex Toth. Ovviamente, la storia va inserita nel contesto dell’epoca e ci sono ingenuità che possono lasciare interdetto un lettore contemporaneo. E pure l’atmosfera fantascientifica ha una solarità che oggi si riscontra di rado nei comic-book supereroici. Ma ciò non toglie che si tratti di un prodotto di qualità.

L’albo in sé, dal punto di vista editoriale, è ben realizzato; tuttavia, come nel caso del numero zero di Superman, la traduzione mi lascia perplesso, specie per quanto riguarda l’adattamento in italiano di determinate frasi. Tutto mi sembra eccessivamente letterale e perciò la lettura non risulta scorrevole. Speriamo che la situazione si modifichi in meglio.

Voto: 7

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