Lanterna Verde n. 0: Recensione RW-Lion
Pubblicato il 13 Gennaio 2012 alle 09:22
Inizia l’era Rw-Lion con le nuove testate DC Made in Italy! Arriva il numero zero di Lanterna Verde, uno degli eroi storici dei comic-book, con storie realizzate da maestri del calibro di Alex Toth e John Byrne!
Lanterna Verde n. 0
Autori: Robin Snyder, Keith Champagne (testi), Alex Toth, John Byrne (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Provenienza: USA
Prezzo: € 2,95, 16,8 x 25,7, pp. 48, col.
Data di pubblicazione: gennaio 2012
Come ormai sanno tutti, la RW-Lion ha iniziato a pubblicare il materiale DC in Italia, dopo la dipartita della Planeta, e per inaugurare questo nuovo corso editoriale ha deciso di proporre alcuni numeri zero dedicati alle principali icone supereroiche della casa editrice. E tra esse non poteva assolutamente mancare Lanterna Verde, uno dei character più rilevanti dell’Universo DC.
Ovviamente mi riferisco ad Hal Jordan, la Lanterna Verde più amata in assoluto, e non al glorioso Alan Scott (prima, storica Lanterna Verde) o ad altri intriganti personaggi come Guy Gardner, John Stewart, Kilowog o uno qualsiasi dei molti componenti del Corpo delle Lanterne Verdi. Del resto, l’importanza di Hal negli ultimi anni è ulteriormente aumentata, grazie a Geoff Johns, colui che, al pari di Grant Morrison, è l’autore di punta della DC.
Con la sua ottima run, Johns ha riportato il mensile Green Lantern agli antichi fasti e le vendite di tale comic-book ormai rivaleggiano con quelle di Batman. Anche in Italia la serie ha il suo folto numero di estimatori ma in questo numero zero targato RW-Lion non troverete storie di Johns, bensì due episodi auto-conclusivi che fungono, in un certo qual modo, da biglietto da visita dell’eroe e costituiscono un buon punto di partenza per i neofiti.
Del resto, Lanterna Verde, nel corso di decenni di vita editoriale, ha subito alti e bassi qualitativi e i numerosi cartoonist che si sono avvicendati al timone del serial hanno dato interpretazioni disparate dell’eroe, non sempre azzeccate. Per ciò che concerne gli autori classici, non si può non citare Gil Kane, per esempio; e anche Alex Toth, uno dei maestri indiscussi del fumetto americano (peraltro, fu lui a disegnare per la prima volta il terribile Fenomeno nel comic-book degli X-Men).
La prima storia di questo numero zero è proprio illustrata dal grande Alex, su testi di Robin Snyder, e racchiude in sé molte delle caratteristiche della serie: situazioni fantascientifiche, alieni, mondi immaginifici. Pubblicata nel numero 171 di Green Lantern, del 1983, piacerà certamente ai fan delle avventure supereroiche di tipo cosmico contrassegnate da un’impostazione tradizionale. Il tratto di Alex Toth, nella sua semplicità, è intrigante e l’episodio è un perfetto esempio di ciò che era Lanterna Verde nel periodo classico.
E se si parla di classico dobbiamo considerare John Byrne che da sempre ha fatto suo il motto ‘back to the basics’. L’episodio tratto dal DCU Holiday Special del 2007, con la sceneggiatura di Keith Champagne, è la cronaca di uno scontro psicologico tra Hal Jordan e uno dei suoi nemici più ricorrenti, Hector Hammond. Anche in questo caso, le atmosfere sono fantascientifiche e i testi di Champagne ben impostati, così come i disegni fluidi e dinamici del leggendario penciler di Uncanny X-Men, Fantastic Four, Superman e altri gioielli.
Nel complesso, il numero zero di Lanterna Verde è valido e può costituire un ottimo punto di ingresso per coloro che ancora non conoscono il fumetto in questione. La cura editoriale è buona, così come la qualità di stampa e perciò, a mio parere, l’albo vale un tentativo.