Le 20 cose che non sapete su Portgas D. Ace – Parte 2

Pubblicato il 23 Aprile 2018 alle 12:00

Dopo il nostro lungo articolo dedicato alle prime dieci notizie e curiosità che riguardano il fratello adottivo maggiore di Monkey D. Rufy, continuiamo qui a soddisfare il vostro desiderio di scoprire altri dettagli su questo complesso personaggio!

10. Il significato dei simboli sul suo cappello

Come abbiamo già accennato nella prima parte di questo articolo, in principio Ace non avrebbe dovuto indossare il suo ormai emblematico cappello, ma un paio di occhiali da sole. Poiché la scelta è invece ricaduta sul copricapo, abbiamo deciso di analizzare brevemente il significato delle due faccine presenti su di esso.

Le due espressioni contrastanti sono una riproposizione delle maschere teatrali classiche, emblema del teatro greco e latino, e che rappresentano simbolicamente le due anime dello stesso: la commedia e la tragedia. Come esempio, vi proponiamo qui in basso un mosaico risalente al I secolo a.C., custodito nei Musei Capitolini di Roma:

Eiichiro Oda non lascia mai nulla al caso, per cui anche la scelta di questa simbologia non deve essere stata casuale, e non si tratta certo di uno sfoggio di cultura fine a sé stesso. Dunque, le maschere rappresentano, oltre che le due anime del teatro classico, anche le due anime di Ace: quella provata da un fato avverso ben prima della sua nascita, che culminerà con la sua morte, e quella desiderosa di vivere e felice per la fortuna di essere stato così amato.

A questo punto, sembra inevitabile pensare proprio agli ultimi momenti di vita di Ace e alle sue parole: Ace si riferisce a se stesso definendosi “un buono a nulla”, rammaricato per la sua ormai inevitabile morte, ma le sue ultime parole non sono di dolore, quanto di gioia e di infinita gratitudine nei confronti di tutti coloro che lo hanno amato al punto di rischiare la propria vita, pur di salvarlo. L’ultimissima parola pronunciata prima di morire è infatti un commosso “Grazie”:

Se guardate con attenzione il video qui in alto, noterete un interessante dettaglio: le labbra di Ace, riprese in primissimo piano, mostrano dapprima un’espressione di dolore e tristezza, e subito dopo rivelano invece un sorriso. La scena riprende in modo piuttosto fedele le tavole realizzate dal Maestro Oda per il suo manga di One Piece, e il riferimento alle maschere del teatro classico riproposte sul cappello di Ace sembrano avere finalmente un senso:

9. Condivide il compleanno con Eiichiro Oda

Il creatore di One Piece, Eiichiro Oda, è nato nella città giapponese di Kumamoto, situata nell’isola di Kyūshū, il 1 gennaio del 1975. Ma non è il solo a essere nato agli inizi di un nuovo anno!

Il 1 gennaio è infatti anche la data di nascita del nostro Ace e, almeno fino a questo momento (non si sa mai cosa possa avere in serbo Oda per i suoi lettori!), Portgas D. Ace è l’unico personaggio presente in tutta la lunghissima storia di One Piece che condivida il proprio compleanno con il suo creatore.

Questo dettaglio ci fa dunque capire quanto il Maestro Oda sia fortemente legato a questo personaggio, anche se ha deciso di porre fine alla sua vita. Se volete scoprirne le ragioni, vi invitiamo a proseguire nella lettura.

8. È protagonista di uno spin-off ufficiale

Come potete leggere anche in questo nostro articolo, dallo scorso 4 aprile è disponibile in Giappone il primo dei tre volumi che racconteranno più nel dettaglio la storia di Ace, partendo dai suoi primi anni, fino alla sua morte:

L’autore di questa storia non è Eiichiro Oda, che ha comunque supervisionato in prima persona tutto il lavoro, ma Shou Hinata (Naruto – Konoha Hiden: Shūgenbiyori; Naruto – Konoha Shinden Yukemuri Ninpocho). La casa editrice Shueisha ha però precisato che considera questa storia come ufficiale.

La novella, dal titolo One Piece Novel A – Vol. 1 – La Storia Segreta sulla nascita della ciurma dei Pirati di Picche, è stata inizialmente pubblicata in Giappone, suddivisa in tre parti, su One Piece Magazine, per celebrare il ventennale della serie, e contiene molte informazioni sul figlio del Re dei Pirati, incluso anche il modo in cui è venuto in possesso dei poteri del frutto Mera Mera, di cui vi parleremo più avanti. In seguito, è stata annunciata la pubblicazione della storia completa in un unico libro.

Il primo volume racconta la storia di Ace, a partire dai tempi in cui viveva nell’East Blue, fino al suo arrivo nel Nuovo Mondo. Al suo interno sono presenti anche informazioni sul ritrovamento del suo Frutto del Diavolo, sullaa formazione della sua prima ciurma e sui suoi primi scontri con la Marina. La storia dovrebbe proseguire con il racconto delle avventure di Ace nel Nuovo Mondo.

Al momento, non è dato sapere se questa storia vedrà la luce anche qui da noi in Occidente, per cui non resta che sperare che ciò possa avvenire, prima o poi.

7. Il frutto Mera Mera era su un’isola nell’East Blue

Ace ha dimostrato di essere molto forte fin da ragazzo, e questo i suoi fratelli lo sanno bene: Rufy ha infatti dichiarato che quando erano ancora solo dei ragazzini non è mai riuscito a battere Ace, nonostante i poteri del frutto Gomu Gomu, mentre Ace non aveva ancora trovato il suo Mera Mera, che mangerà solo dopo aver lasciato Rufy per prendere il mare la prima volta.

Quando Ace salverà Rufy da Smooker ad Anohana, Mugiwara si rivela infatti incredibilmente sorpreso dalle nuove abilità del suo fratellone, divenuto un guerriero ancora più temibile:

Una domanda che spesso si pongono i fan di One Piece riguarda il modo e il momento in cui Ace ha trovato e mangiato il Frutto del Diavolo che gli ha conferito i poteri del fuoco e il cui nome è l’onomatopea che in giapponese simboleggia il rumore del fuoco che brucia.

La risposta a questa domanda non è stata mai data nella serializzazione di One Piece, ma è presente in One Piece Novel A – Vol. 1 – La Storia Segreta sulla nascita della ciurma dei Pirati di Picche, di cui vi abbiamo parlato in precedenza.

Qui, viene rivelato che, poco dopo aver intrapreso il suo viaggio per diventare un pirata, Ace si è ritrovato sull’isola di Sixis, nell’East Blue. Non si sa molto di questo posto, eccetto il fatto che sia circondato da correnti molto forti, intrappolando al suo interno Ace e Masked Deuce, un uomo a cui lo stesso Ace ha dato questo nomignolo, ma il cui nome reale resta avvolto nel mistero. Si sa però che Deuce diverrà il primo membro della ciurma dei Pirati di Picche.

È stato proprio sull’isola di Sixis che un giovanissimo Ace (questa vicenda è ambientata cronologicamente due anni prima dell’inizio della serie) ha trovato e mangiato il suo Frutto del Diavolo, il Mera Mera.

6. Oda aveva pianificato la sua morte molto tempo prima che avvenisse. Ecco perché

Come già accennato all’inizio di questo lungo articolo, il fratello adottivo maggiore di Rufy non viene mostrato molto spesso nella storia principale di One Piece, il che farebbe pensare che questo personaggio sia in qualche modo relegato al semplice ruolo di personaggio secondario.

Tuttavia, non è affatto così, poiché Oda è un autore incredibilmente attento a ogni minimo dettaglio inserito nella sua opera che non lascia mai nulla al caso, e soprattutto non fa mai nulla senza una ragione ben precisa: questo significa proprio che la sua presenza, all’apparenza secondaria, dovesse avere un qualche scopo superiore.

Perciò resta ancora una domanda: come mai Eiichiro Oda ha deciso di uccidere Ace?

Un simile evento ha sconvolto gran parte dei fan di One Piece e perfino i suoi editori, a maggior ragione se si tiene presente che stiamo parlando di un manga in cui la morte dei vari personaggi è decisamente poco comune. E in effetti, togliere la vita a questo personaggio è stato difficile anche per il suo stesso creatore, nonostante avesse pianificato questo evento: infatti, Oda ha dichiarato che stava pensato a questa soluzione già da molto tempo.

Gli stessi editori di Oda non volevano vedere una scena simile, e dissero all’autore che pensavano che la morte di Ace non sarebbe stata una buona idea. Come ben sappiamo, Oda non la pensava affatto così: Ace doveva morire.

La storia di One Piece sarebbe stata molto diversa da quella che è, se Ace fosse sopravvissuto al terribile attacco di Akainu, ed è ora possibile anche sapere cosa sarebbe successo in questa evenienza, ma ne parleremo più in avanti. Dunque, quali sono le ragioni che hanno spinto Eiichiro Oda a uccidere Ace?

Analizzando gli eventi successivi, la ragione appare chiara: Oda voleva far nascere in Rufy il desiderio di diventare più forte, perciò ha usato la morte di Ace per fare in modo che Cappello di Paglia trovasse dentro di sé la forza e la volontà necessaria per potersi allenare con Rayleigh, il Re Nero e vice capitano della ciurma di Gol D. Roger, il padre naturale proprio di Ace. Questo durissimo allenamento conferirà degli enormi poteri a Rufy, come il dominio sulle tre tonalità dell’Haki (Armatura, Intuizione e Re Conquistatore).

In questo modo, Mugiwara potrà tornare a sperare di realizzare il suo più grande sogno: poter diventare, un giorno, il Re dei Pirati.

Certo, un simile risultato si sarebbe potuto raggiungere anche senza la morte di Ace, ma l’impatto non sarebbe stato lo stesso. Per questo, la sua morte ha un significato così importante.

Questa non è certo la prima volta che un autore decide di porre fine alla vita di uno dei suoi personaggi cardine per un fine superiore, anzi, nel mondo dei manga è una eventualità che accade piuttosto spesso: in Naruto, ad esempio, Masashi Kishimoto ha ucciso il Maestro Jiraiya per lo stesso motivo, ovvero far diventare Naruto più forte.

Come sappiamo bene, Ace, Sabo e Rufy sono fratelli per scelta, e il loro legame è indissolubile. La presenza di Ace, dunque, in realtà non è certo marginale, ma anzi di vitale importanza non soltanto per Rufy, ma anche per Sabo: non solo spinge Rufy a voler diventare più forte per proteggere le persone che ama, ma la notizia della sua morte fa scattare qualcosa in Sabo, ritenuto per molti anni morto dai suoi fratelli.

Il ragazzo in realtà aveva “solo” perso la memoria quando prese il mare per la prima volta e la sua piccola imbarcazione venne abbattuta da un Drago Celeste. Ritrovato in mare da Monkey D. Dragon, padre di Rufy, in seguito Sabo è divenuto il Capo di Stato Maggiore dell’Armata Rivoluzionaria capeggiata proprio da Dragon.

Fu proprio la notizia della morte di Ace a risvegliare in Sabo tutti i suoi ricordi perduti, causandogli anche una profonda crisi per aver dimenticato suo fratello e non aver potuto fare nulla per potergli salvare la vita:

La morte di Ace è anche il motivo per cui i due fratelli rimasti si ritrovano: se Ace fosse ancora vivo, Doflamingo non avrebbe mai potuto trovare un altro Frutto Mera Mera, poiché i Frutti del Diavolo sono unici e ritornano in natura solo quando il suo possessore precedente perde la vita.

Dunque, se Rufy sarebbe approdato comunque sull’isola di Mingo, per via del suo patto di alleanza con Trafalgar Law, senza il frutto di Ace Sabo non avrebbe avuto alcun motivo per recarsi a Dressrosa, e non avreste potuto vedere la toccante e a tratti buffa scena dell’incontro fra Sabo e Rufy:

Per lo stesso motivo, se Ace non fosse morto Sabo non sarebbe riuscito a diventare ancora più forte grazie al potere del Frutto Mera Mera:

Potranno avere ucciso Ace, ma la sua volontà vive ancora attraverso le imprese di Sabo e Rufy.

5. È il primo possessore di un Frutto del Diavolo di cui venga mostrata la morte

I fan di One Piece sanno quanto raramente i personaggi presenti nella serie perdano la vita, soprattutto se si tratta di pirati eccezionali e legati ai protagonisti principali della storia, come nel caso di Ace.

Per questo, quando Oda ha deciso di farlo morire nel tentativo di salvare la vita a Rufy, la sua scelta ha sconvolto, e non poco, sia i fan del suo manga che i suoi stessi editori. Come abbiamo però visto in precedenza, questa scelta è stata indispensabile, per poter permettere a Rufy e a Sabo, i due fratelli di Ace, di diventare più forti.

Un’altra particolarità della dipartita di Ace è il fatto che il capitano dei Pirati di Picche sia stato il primo possessore dei poteri derivanti da un Frutto del Diavolo che abbia perso la vita nel manga creato da Eiichiro Oda.

4. Lava batte fuoco: il motivo per cui Akainu riesce a ucciderlo

Il modo in cui Oda ha scelto di far morire Ace, ucciso da Akainu, ha lasciato perplessi alcuni fan, che hanno immediatamente pensato a una incongruenza: com’è possibile che Ace sia stato ucciso da un uomo di lava, essendo fatto egli stesso di fuoco?

In effetti, fra le particolarità del frutto Mera Mera c’è l’immunità al fuoco, per cui questa scelta sembra davvero illogica.

In realtà, la cosa ha perfettamente senso, poiché fra i Frutti del Diavolo esiste una gerarchia, e all’interno di questa il frutto Magu Magu di Sakazuki è superiore al Mera Mera di Ace, consentendo a chi ne possiede i poteri di sovrastare il fuoco.

Un’altra differenza fra fuoco è magma è il fatto che il fuoco sia intangibile, mentre il magma è composto da acqua, altri fluidi e sostanze gassose, unite però a roccia fusa.

Per questo, il magma riesce perfino a neutralizzare l’intangibilità del fuoco e l’immunità allo stesso fornita dal frutto Mera Mera, riuscendo a bruciare il fuoco stesso: se il magma colpisce e trapassa un corpo fatto di fuoco, il danno non può essere in alcun modo recuperato, diversamente da altri tipi di attacco, proprio come avverrebbe al corpo di un individuo normale, lasciando chi possiede i poteri del Frutto Mera Mera del tutto vulnerabile.

3. Il tatuaggio “sbagliato” di Ace è in realtà un tributo a Sabo

L’errata grafia del nome di Ace nel suo tatuaggio potrebbe magari lasciar credere che il ragazzo di fuoco si fosse rivolto a un tatuatore non molto avvezzo alle parole appartenenti alla lingua inglese e che abbia commesso un grossolano errore, corretto in maniera ancor più grossolana. Ma non si tratta di un semplice errore, la verità è ben diversa e il significato dietro quella “S” sbarrata è ben più profondo.

Esistono diverse prove e indizi che dimostrano che non si tratta di un errore, ma di una tenera scelta di Ace, legata alla memoria del suo amatissimo fratellino Sabo, per lui morto quando erano ancora dei ragazzini.

La “S” non è però “cancellata” per indicare che Sabo sia morto, ma era un simbolo usato dal ragazzo per firmarsi nelle lettere da lui scritte, oltre che un richiamo al simbolo che il piccolo Sabo usò come personale jolly roger sulla bandiera della propria primissima imbarcazione, sulla quale Rufy ed Ace credevano che fosse morto:

Ma non finisce qui! Oda conferma questa teoria anche nell’immagine usata come copertina di Special Episode “Luff”, in cui non solo Ace, ma anche Sabo non è mai morto, né ritenuto tale dai suoi due fratelli: nell’immagine, infatti, potrete notare che il tatuaggio sul braccio sinistro di Ace sia un po’ diverso, poiché il nome del ragazzo è scritto correttamente:

Purtroppo, come ben sappiamo i tre fratelli non si ritroveranno mai più insieme, poiché il pirata di fuoco morirà prima dell’incontro fra Rufy e Sabo, per cui Ace perderà la vita non solo nel rimpianto di non vedere mai Rufy diventare il Re dei Pirati, come lo fu suo padre, ma anche senza mai sapere che in realtà Sabo è vivo e sta bene: un ulteriore dettaglio che fa comprendere quanto sia stata dura e crudele la vita con Pugno di Fuoco.

2. Rifiutò l’offerta di entrare nella Flotta dei Sette

La Flotta dei Sette (王下七武海 Ōka Shichibukai, lett. “I sette nobili condottieri del mare”) è un corpo speciale composto da soli pirati, al servizio, però del Governo. Per questo, chi ne fa parte viene chiamato, in maniera dispregiativa dagli altri pirati del mondo, “Cane del Governo”.

In breve, il Governo sceglie i pirati che dovranno far parte di questa flotta, proponendo loro un accordo: in cambio della libertà di scorrazzare nei mari senza essere perseguiti legalmente, né dal Governo, né dalla Marina, e del congelamento della propria taglia, i Sette dovranno accorrere in soccorso della Marina e del Governo Mondiale, quando convocati in situazioni di particolare pericolo, come, ad esempio, l’esecuzione di Ace a Marineford.

Quello che non tutti sanno o ricordano è che anche ad Ace venne proposto di entrare a far parte della Flotta dei Sette, e che il ragazzo di fuoco rifiutò tale offerta.

Di questo si fa menzione per ben tre volte: nel manga, nell’anime e in One Piece Novel A.

  • Manga, Capitolo 552

Qui, un giovanissimo Ace confida a Rufy la sua intenzione di prendere presto il mare, per poter diventare un pirata. Questo è anche il più grande desiderio di Rufy, che dice a suo fratello maggiore di voler intraprendere il proprio viaggio tre anni dopo di lui, per mantenere fede alla promessa che si fecero i tre fratelli da bambini di prendere il mare una volta compiti 17 anni (da questa informazione si evince che a quel tempo Rufy avesse 14 anni).

La notizia turba Garp, il nonno adottivo di Ace, che invece avrebbe voluto che il ragazzo entrasse in Marina, che è ciò che si aspetta che farà anche Rufy. Ma noi sappiamo che Garp resterà deluso anche dal suo nipote naturale. Del resto, il ragazzo è pur sempre il figlio del capo dell’Armata dei Rivoluzionari!

In seguito, Ace diverrà un pirata molto conosciuto per essere il Capitano della famigerata ciurma dei Pirati di Picche, destando perfino l’interesse di Segoku, mentre sarà Edward Newgate, aka Barbabianca, a menzionare il fatto che Ace fosse stato invitato all’interno della Flotta dei Sette e il suo conseguente rifiuto.

  • Anime, episodio 461

La serializzazione dell’anime in Italia è differente rispetto a quella giapponese, per cui, mentre qui da noi l’episodio fa parte della Stagione 10 di One Piece, in Giappone l’episodio fa parte della Stagione 4, conosciuta come Saga di Marineford.

L’episodio in esame è il terzo di questa saga, e si intitola L’inizio della guerra. Nell’episodio, dopo aver visto Barbabianca sfoggiare i suoi incredibili poteri, Ace ricorda eventi del suo passato, come il momento in cui decise di diventare un pirata e il suo incontro con Barbabianca, avvenuto in seguito a uno scontro con Jinbe, già membro della Flotta dei Sette e fedelissimo amico di Edward Newgate. Ciò avviene dopo il rifiuto di Ace di entrare nella Flotta dei Sette:

https://youtu.be/t8_tl5eZ2h4

Dunque, il ragazzo ricevette l’invito quando era ancora il capitano dei Pirati di Picche, dunque prima ancora che entrasse a far parte della ciurma di Barbabianca.

  • One Piece novel A

Anche nella novella dedicata interamente alla vita di Ace si parla dell’offerta, e vengono date informazioni anche sulla persona che gliela fece e sul momento in cui ciò avvenne, ma poiché la storia non è ancora stata pubblicata qui in Italiana, preferiamo non scendere ulteriormente nei dettagli.

1. Sono stati eretti nel mondo reale diversi monumenti funebri per Ace e Barbabianca

Ulteriori riprova di quanto Ace e il suo caro papà siano amati dai fan di One Piece sono alcune riproduzioni dei monumenti funebri eretti da Shanks e dalla sua ciurma per onorare la memoria di questi due grandi uomini, anche se Barbabianca era un avversario si Shanks, in quanto entrambi Imperatori dei Mari.

Il Rosso dimostra tuttavia di nutrire un enorme rispetto nei confronti dei due pirati che hanno appena perso la vita a Marineford, al punto da chiedere a Sengoku di porre fine alla guerra (se non vogliono vedersela con lui e la sua ciurma) e di cessare la spettacolarizzazione della loro morte da parte della Marina, affermando che si sarebbe occupato lui stesso di dare degna sepoltura all’Imperatore e al figlio del suo capitano, il grande Gol D. Roger:

Shanks ha ovviamente mantenuto fede alla parola data, costruendo, insieme ai suoi, due meravigliose tombe, fra le quali spicca per la sua imponenza quella dedicata a Barbabianca, l’Imperatore morto in piedi e senza alcuna ferita sulla sua schiena, a riprova del suo enorme coraggio, che non gli ha mai fatto voltare le spalle al nemico. Proprio come ha fatto il suo amato figlio Ace:

Entrambi i monumenti recano delle iscrizioni. Ecco l’epitaffio dedicato al Capitano Barbabianca:

Edward Newgate, captain of the Whitebeard pirates, here lies a great captain and father, liberated from the exhausting role and labor, who captained the Moby Dick in the spectacular Era of Pirates.

Edward Newgate, capitano dei pirati di Barbabianca, qui giace un grande capitano e padre, liberato dagli estenuanti ruolo e fatica, che ha capitanato la Moby Dick nella spettacolare Era dei Pirati.

Quello che segue è invece l’epitaffio di Ace:

Ace, may your soul be eternal. Your brave soul will always be with us.

Ace, possa la tua anima essere eterna. La tua anima coraggiosa sarà sempre con noi.

Come potete vedere, nell’anime le due tombe sono state riprodotte in maniera molto fedele alle tavole realizzate dal Maestro Eiichiro Oda (se l’immagine del manga ha dei dettagli leggermente differenti, è perché rappresenta i monumento dopo i due anni di time skip).

L’evento è stato così sentito, che sono state costruite alcune riproduzioni dei monumenti funebri eretti da Shanks nel mondo reale.

  • One Piece Memorial Log

Il 16 marzo 2015 ha avuto luogo a Seoul, nella Corea del Sud, la terza edizione di un evento molto popolare dedicato a One Piece, il One Piece Memorial Log. Qui era presente una replica dei due monumenti:

  • Laguna Tens Bosch

A Gamagori, nella prefettura di Aichi, è presente il parco divertimenti Laguna Tens Bosch, nel quale, oltre a delle splendide riproduzioni a dimensioni reali di tanti personaggi di One Piece e perfino della Thoudand Sunny, sono presenti altre repliche delle tombe di Ace e di Barbabianca, con tanto di iscrizioni:

  • Universal Studios

Come potete leggere anche in questo nostro interessantissimo articolo, nella sede giapponese degli Universal Studios di Tokyo è presente un parco a tema dedicato a One Piece, all’interno del quale potrete ammirare le riproduzioni più fedele dei monumenti funebri dedicati a Barbabianca e al suo amatissimo figlio Ace, nelle loro dimensioni naturali e recanti gli epitaffi in lingua inglese:

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