I Segreti di Wind River di Taylor Sheridan – Anatomia di una Scena
Pubblicato il 14 Aprile 2018 alle 14:30
In Anatomia di una Scena, vengono analizzate per voi le scene più emblematiche dei migliori film in uscita.
I Segreti di Wind River
Regia: Taylor Sheridan
Sceneggiatura: Taylor Sheridan
Interpreti scena: Elizabeth Olsen, Jon Bernthal, Kelsey Chow, James Jordan
Fra i tanti punti di contatto che si possono riscontrare all’interno delle tre opere del trittico neo-western di Taylor Sheridan (iniziato con le sceneggiature di Sicario ed Hell or High Water e terminato con Wind River, da lui sia scritto che diretto) vale la pena di esaminare quello del tema dell’inevitabilità.
In Sicario di Denis Villeneuve, è inevitabile che la protagonista, la Kate Macy di Emily Blunt, una volta superato i confine (sia geografico – bisogna andare in Messico – sia soprattutto etico e morale) finisca col venir risucchiata dal pericoloso mondo di sotterfugi e ambiguità dell’agente Matt di Josh Brolin e del misterioso Alejandro di Benicio del Toro.
Allo stesso modo, quando in Hell or High Water di David MacKenzie i fratelli Toby e Tanner Howard (Chris Pine e Ben Foster) decidono di innescare il loro brillante piano di rapine in banca e riciclaggio di denaro, scatenando la sete di giustizia dell’irreprensibile sceriffo Hamilton (Jeff Bridges) e degli abitanti della zona, sappiamo che inevitabilmente si arriverà allo scontro, e che inevitabilmente quello scontro sarà doloroso.
Nel mondo di frontiera di Taylor Sheridan ogni azione rischia di essere pagata a carissimo prezzo. E’ esattamente quel che accade ne I Segreti di Wind River, dove l’autore esplicita questo senso di amara ineluttabilità con una magistrale scena di montaggio che, attraverso l’apertura di una porta, rimanda a quella del finale de Il Silenzio degli Innocenti.
Ultimo atto del film. Dopo uno stallo alla messicana in cui la tensione di personaggi e pubblico è salita alle stelle, nell’aria ghiacciata che soffia incessantemente fra quelle valli desolate e dimenticate da Dio, insieme ai sottili fiocchi di neve inizia ad aleggiare un senso di profondissimo sospetto: è possibile che quegli operai, all’apparenza tutti sorrisi e cordialità, abbiano solo avuto una pessima giornata? Che i segni sui loro volti siano davvero dovuti ai rami degli alberi? Che l’aver puntato le pistole contro la polizia sia stato solo per autodifesa?
La novellina dell’FBI Jane Banner decide di prendere la situazione in mano e, dopo aver convinto tutti quanti a darsi una bella calmata, proseguire la sua indagine. Raggiunto il trailer di Matt Rayburn, bussa alla porta.
All’interno del trailer, Matt si è appena fatto la doccia dopo un estenuante turno di lavoro. Lo vediamo emergere dal vapore, senza un riflesso nello specchio appannato. Sente che qualcuno sta bussando alla porta, e ne sembra molto sorpreso.
Lo seguiamo fino all’uscio del trailer e, quando apre la porta, il controcampo orchestrato da Sheridan ci fa sobbalzare. D’improvviso non è più giorno ma notte, e fuori dalla roulotte non c’è l’agente Banner ma la giovane Natalie, la cui morte è al centro del mistero del film. Siamo in un flashback. La porta che Matt ha spalancato è una porta che si è aperta sul passato. Con un semplice controcampo, pulitissimo e per questo insospettabile, Sheridan ci ha portati in un livello temporale diverso rispetto a quello in cui eravamo nell’inquadratura precedente.
Da qui, quel senso di inevitabilità cui accennavamo prima inizia ad attanagliare lo spettatore: il pubblico sa che Natalie è morta, ma finora era stato indotto a pensare che potesse essere stato il fidanzato – molto più grande di lei, non esattamente ben accetto dai genitori della ragazza, praticamente odiato dal fratello – ad ucciderla. Eppure, Matt è gentilissimo con Natalie. Capiamo subito che i due si amano davvero, e che i nostri sospetti erano infondati. E quando sentiamo l’appropinquarsi del rumore delle auto dei colleghi di Matt, finalmente capiamo. Il nido d’amore della coppia viene violato dall’arrivo inaspettato di un branco di maschi puzzolenti di alcool: la giovane chiude la porta scorrevole, nel vano tentativo di ergere un muro di decenza entro il quale confinare la propria intimità. Ma c’è chi la pensa diversamente.
Un predatore è un predatore, e questo predatore in particolare stanotte è bramoso di sangue. Basta uno sguardo per capire come andranno a finire le cose: la bestia ha annusato la propria preda, e adesso ha fame. L’epilogo è inevitabile.
I Segreti di Wind River è attualmente in programmazione nei cinema italiani.