The Saint comes at midnight vol. 1 e 2: Recensione
Pubblicato il 10 Gennaio 2012 alle 12:49
Lui uccide a mani nude gli spiriti, lei vorrebbe portarselo a letto, in mezzo un dio della morte… Torna in Italia l’autore di Xenon e Hagane
The Saint comes at midnight 1 e 2
Autore: Masaomi Kanzaki.
Casa editrice: RW Lion, etichetta GOEN.
Provenienza: Giappone.
Prezzo: 5,95 Euro.
Note: 216 pagine, b/n e tre pagine iniziali a colori, brossurato con sovracopertina, per un pubblico adulto, solo per fumetterie.
Rei Yori è un ragazzo cupo e lugubre che ha il particolare potere di rendere tangibili gli spiriti maligni, facoltà che in passato lo ha portato ad essere aggredito da un potentissimo shinigami (un “dio della morte”); questa entità ha causato la morte della sua fidanzata e dei suoi genitori e da allora il giovane è diventato una sorta di cacciatore occulto di fantasmi che provvede a uccidere (nuovamente) senza pietà, in attesa di ritrovarlo per vendicarsi.
Spesso gli spiriti di alcuni defunti aleggiano intorno ai viventi, rancorosi per qualche torto subito e assetati di vendetta, e talvolta riescono a prendere possesso di una persona dal cuore malvagio, che usano per compiere fatti di sangue truculenti; qui interviene Yori che “sente”, quasi annusando, la loro presenza e interviene estraendo fisicamente la maligna entità, uccidendola subito dopo.
La sua strada un giorno incrocia quella della giovane recluta di polizia Aya Mikoyaki, che intuisce ci sia un legame tra il giovane e alcuni fatti di sangue su cui stava indagando; non ha tutti i torti, ma la realtà purtroppo per lei supera di gran lunga la fantasia e in breve precipiterà nel mondo sovrannaturale di Yori, rischiando più volte la vita (e anche le sue virtù), a causa di diversi spiriti dannati.
Ne nasce una storia curiosa, lei innamorata di Yori, che le ha salvato la vita, vorrebbe andarci a letto senza mezzi termini, lui invece dopo la morte di tutte le sue persone care ha in testa solo la vendetta e fa sesso esclusivamente con prostitute o mogli infedeli, perché costretto a ripristinare le proprie energie e scaricare le negatività dopo l’uccisione di ogni spirito (ma non vuole coinvolgere nessuno a cui sia legato); nel mezzo un festival degli orrori fatto di sanguinarie entità che prendono possesso di persone malvagie per compiere orribili delitti, con il tremendo shinigami pronto a tornare da un momento all’altro nella vita di Yori (e da adesso in poi, anche in quella di Aya).
La miscela in parte funziona, aiutata anche dai ricorrenti inserti spinti, per fortuna giustificati dalla trama e non buttati lì a casaccio tanto per accalappiare i lettori e far scordare tutto il resto; inoltre già dopo questi primi volumi (siamo a metà dell’opera), le cose paiono complicarsi parecchio per i due protagonisti, arrivando a una prima resa dei conti interessante, ma si pagano comunque un paio di ingenuità.
La prima è probabilmente il potere di malmenare e uccidere “fisicamente” gli spiriti, prendendoli di peso dalle persone che cercano di possedere, idea narrativamente molto pratica ma decisamente troppo inverosimile (per non dire assurda), anche per una storia di spiriti come questa; l’altra è la minaccia dello shinigami impazzito (dopo aver cercato di uccidere Yori e non esserci riuscito), ovvero il motore di tutta la vicenda, che per ora sembra dover ammazzare tutti i conoscenti di Yori semplicemente per fargli dispetto dal momento che ce l’ha con lui, per tacere del fatto che sia un’entità che si diverte a uccidere a casaccio la gente già di suo senza sapere bene perché (sigh).
Alla trama, per ora sostanzialmente un po’ esile su questi due aspetti purtroppo fondamentali, non giova nemmeno la scopiazzatura del film Il tocco del male con Denzel Washington (1998), con tanto di shinigami/dio della morte al posto del demone Azazel che passa di corpo in corpo purchè sia entro un raggio ben preciso di metri (300 nel film, qui scesi inizialmente a 10); la cosa al momento clou potrebbe dare quel fastidioso senso di deja-vù ad alcuni lettori, anche perché già al termine del secondo volume viene riproposta la medesima situazione del finale del film, anche qui si spera che Kanzaki riesca a offrire nei prossimi volumi qualche idea (e spiegazione) un po’ più originale per una degna conclusione.
Voto: 6 e 1/2