Rat Queens Vol.1 – Chiappa e Spada | Recensione
Pubblicato il 3 Aprile 2018 alle 10:00
Rat Queens è una serie fantasy pubblicata in USA da Image Comics e che saldaPress ha prontamente portato in Italia. Chiappa e spada è il titolo del primo volume ed è uscito il 30 marzo 2018.
Negli USA ha suscitato molto entusiasmo il suo debutto definendolo “Sex & the City” che incontra “Il Signore degli Anelli” o anche come “una partita a Dungeons & Dragons da brilli”. E io sono qui per un ulteriore conferma, il fantasy non è mai stato così volgarmente divertente.
Nato a Vancouver, Kurtis J. Wiebe esordisce come sceneggiatore di fumetti nel 2009, vincendo uno Shuster Award per Green Wake. Ha scritto anche Peter Panzerfaust, Debris, Grim Leaper e Intrepids. Roc Upchurch è invece un talentuoso fumettista e illustratore di Atlanta, che dopo aver iniziato la sua carriera come concept artist per videogiochi, si è buttato nel mondo dei fumetti e dell’illustrazione. L’autore del lettering è Ed Brisson, che oltre ad essere uno dei creatori della serie Sheltered, pubblicata da Image Comics e proposta in italia da saldaPress, ha lavorato e sta lavorando anche per Marvel Comics (Iron Fist, Old Man Logan) e per DC Comics (Batman & Robin Eternal).
Il primo volume ci fa fin da subito immergere in un mondo spassoso, goliardico, avventuroso e strambo: il mondo delle Regine. Le Rat Queens sono quattro mercenarie molto famose per le loro risse e per loro sbronze nella terra di Palisade. Per liberarsene il sindaco e il capo delle guardie le invieranno a compiere una missione che si rivelerà un subdola trappola. Per prima abbiamo Hannah, una strana Elfa magica; Violet, una nobile Nana guerriera sbarbata e che non usa mai mezzi termini; Dee, una sorta di divinità che non crede più in niente e Betty, una Mezzuomo o, meglio Mezzadonna, che adora le caramelle, la droga, l’alcol e il sesso. Sembrano uscire da una sessione di D&D alcolica.
Wiebe prende elementi dal mondo fantasy classico, come nani, orchi, elfi e quant’altro, senza cercare di renderli particolarmente originali, ma solo modernizzandoli e caratterizzandoli affinché le situazioni e le ambientazioni risultino qualcosa di diverso.
I dialoghi sono scanzonati e goliardici. Riescono nel difficile tentativo di far ridere anche con battute non originali. Una delle cose che colpisce di più è la forte componente femminista. Non dicono mai nulla, non ripetono allo sfinimento quanto le donne siano forti come gli uomini. Lo mostrano e basta. In questo mondo il movimento femminista non avrebbe nemmeno senso di esistere poiché donne guerriere, volgari e a proprio agio con la sessualità sono la normalità assoluta. Grazie a Upchurch ai disegni invece, le varietà di creature vengono molto ben rappresentate, con i loro abiti tipici, il colore della pelle e i capelli utilizzati. Visivamente è davvero buono: tavole molto dinamiche e tratto deciso. I dettagli non vengono trascurati, contribuendo a rendere ancora più definiti i personaggi. Degne di nota le pagine introduttive ad ogni capitolo.
Kurtis J. Wiebe e Roc Upchurch hanno reinterpretato il genere fantasy in chiave moderna e sopra le righe. Creando una fantastica epopea volgare e divertente che riprende i grandi classici del genere, aggiungendoci un tocco pop.