Krypton 1×02 – House of El | Recensione

Pubblicato il 29 Marzo 2018 alle 17:00

It’s already here…

Con l’episodio della settimana scorsa – la nostra recensione qui – siamo stati catapultati in maniera abbastanza travolgente, per quantità di informazioni e personaggi, nel mondo di Krypton.

La serie TV prequel di Superman è ambientata 200 anni prima della nascita di Kal-El nonché prima della distruzione del pianeta e segue le vicende di Seg-El, nonno di Kal, che vive in una Kandor amministrata dai fanatici religiosi del culto di Rao. La casa di El era stata screditata perché Val-El – nonno di Seg – ha osato mettere in discussione i dogmi religiosi sull’esplorazione spaziale e la vita su altri pianeti e alla fine dell’episodio Seg aveva appreso che i suoi genitori avevano proseguito in segreto le ricerche del nonno ritrovandosi ben presto da solo: genitori infatti erano stati arrestati sommariamente processati e giustiziati con l’accusa di terrorismo.

Ma questo è solo uno dei problemi di Seg: un misterioso visitatore proveniente da un altro tempo e da un altro pianeta cerca di avvertirlo che Krypton è minacciata da una entità aliena pronta a conquistare il pianeta mentre la sua relazione con Lyta Zod è messa in difficoltà da Daron-Vex, il capo magistrato, che ha deciso di prendere il ragazzo sotto la sua ala protettrice donandoli non solo il suo cognome, restituendoli così anche il rango, e decidendo di farlo “accoppiare” con sua figlia minore Nyssa.

L’episodio di questa settimana intitolato enfaticamente House of El riprende con Adam Strange – il misterioso visitatore terrestre – che convince Seg a sfruttare le simpatie di Daron-Vex per raccogliere dati ed informazioni sulla prossima invasione. Seg pur riluttante accetterà il consiglio – scoprendo un collegamento proprio fra Brainiac, la casata di El e quella di Vex – mentre Lyta colpita dal destino dei genitori di Seg decide di mettere in discussione l’operato dell’elite militare di cui fa parte sui rastrellamenti contro il gruppo terroristico Black Zero sfidando il suo diretto superiore in duello.

Seg tuttavia sempre più interessato a vendicare i genitori piuttosto che credere agli avvertimenti di Strange ma una nuova visita nella Fortezza del nonno muterà la sua prospettiva.

House of El conferma lo status quo dei vari personaggi così come erano stati presentati nel convulso episodio pilot ma in termini di progressione della trama ci sono davvero pochi sviluppi.

Dopo questo secondo episodio è senz’altro evidente che di supereroistico – in senso stretto del termine – ci sarà ben poco mentre la componente sci-fi sarà il filo conduttore degli eventi facendo da sfondo ad una componente drama che pur mascherata molto bene sembra è il vero motore dell’episodio.

Come già evidenziato nella recensione del primo episodio infatti i personaggi principali Seg, Lyta, Nyssa sono i vertici di un improbabile triangolo la cui tensione è rappresentata dal sovvertire l’ordine sociale di questo Krypton con scelte abbastanza scontate già per il secondo episodio come episodio il rifiuto di Seg di adottare il cognome Vex. Non si spiegherebbe altrimenti neanche lo spazio concesso al duello fra Lyta ed il suo superiore per prendere il controllo della guarnigione, scontro che non poteva mancare di strizzare l’occhio alla scena più controversa di Man of Steel – film di cui questa serie è una figlia “illegittima”, e che di fatto è sotteso al tema della divisione in classi e della diversità sociale intesi come fondanti della floridezza della società kryptoniana.

Questi temi sarebbe anche interessanti se fossero trattati apertamente mentre per il momento gli sceneggiatori hanno preferito farli solo marginalmente intendere.

Bisogna dare atto a Krypton che la sua realizzazione tecnica è davvero sopra la media così come i tentativi di una regia molto cinematografica la quale però si scontra con un ritmo molto posato che penalizza la visione dell’episodio con una prima parte a dir poco soporifera.

Il grave problema, ad appena due episodi dall’inizio, è la referenzialità della serie: da un lato i riferimenti fumettistici sono goffi – Adam Strange versione Booster Gold – o troppo oscuri – bisogna essere dei fan sfegatati di Superman per sapere cos’è la Green Death – dall’altro la scena nella Fortezza è l’ennesima rivisitazione di una delle scene più viste nella storia televisiva e cinematografica dell’Uomo d’Acciaio, possibile che non si potesse omaggiarla in maniera meno scontata?

Krypton non sta facendo nulla di sbagliato. Sta accontentando una certa fetta di pubblico sia di appassionati che non ripiegando su certi stilemi della più moderna serialità televisiva ma questo potrebbe non essere sufficiente per tutti.

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