Ararat, La Montagna Del Mistero: Recensione
Pubblicato il 18 Gennaio 2012 alle 11:53
E’ uscita per i tipi di Hazard Edizioni la nuova fatica di Paolo Cossi che lo vede tornare sui temi di “Medz Yeghern: Il Grande Male”.
Ararat, la Montagna del Mistero
Autore: Paolo Cossi
Casa Editrice: Hazard Edizioni
Provenienza: Italia
Prezzo: 18€; 114 pp.; b/n; con dvd
Data di Pubblicazione: Novembre 2011
Cossi in “Ararat, la montagna del mistero” parla, ancora una volta dopo “Medz Yeghern”, del genocidio armeno perpetrato nel silenzio generale (appena 20 nazioni lo hanno riconosciuto ufficialmente) dall’impero ottomano prima e dal governo turco poi, questa volta però lascia i temi sociali sullo sfondo, per concentrarsi su una vicenda mitico/avventurosa: la ricerca dell’arca di Noè.
La leggenda vuole, infatti, che l’arca si sia arenata proprio sul monte Ararat e nel corso dei secoli in quelle zone impervie non sono mancati avvistamenti e ritrovamenti, forse falsificati, di materiali compatibili con una grande imbarcazione vecchia di millenni, non si è mai arrivati, però, ad una conferma ufficiale. L’opera di Cossi ci mostra, riprendendo la storia reale di Azad Vartanian, archeologo che ha realizzato il soggetto del fumetto e il documentario presente nel DVD in allegato, le difficoltà a cui può metterci di fronte la montagna (tema ricorrente in tutta la produzione dell’artista italiano) e, soprattutto, la particolare situazione politica che interessa quei territori attualmente di dominio turco, con il governo che li ha dichiarati “zona militare”, ma molto cari alla popolazione armena, al punto da figurare al centro dell’emblema nazionale.
La ricerca archeologica cede presto il passo ad un altro tipo di scoperta, quella degli uomini e delle storie che popolano la montagna, storie cariche di rabbia e dolore (in turco Ararat significa proprio “montagna del dolore”) che la Turchia vorrebbe condannare all’oblio. La questione armena, che in “Medz Yeghern” era sviscerata nei suoi aspetti storici e in tutta la sua tragicità è qui però trattata molto brevemente, tanto che in alcuni passaggi si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad una sorta di Bignami dell’opera precedente, non riuscendo quindi a farci immedesimare e provare a comprendere la dimensione del criminoso disastro abbattutosi su quei popoli.
Proprio l’estrema brevità e la rapidità con cui scorre “Ararat, la montagna magica” finiscono col lasciare il lettore insoddisfatto per non aver ottenuto dall’opera ne un adeguato approfondimento storico/antropologico, ne una buona storia d’avventura, con quest’ultima troppo presto accantonata. Le tavole di Cossi risultano comunque di qualità, anche se leggermente al di sotto degli ottimi standard a cui ci aveva abituato in opere come il già citato “Medz Yeghern” o nei volumi della biografia di Hugo Pratt, e il DVD in allegato presenta un documentario estremamente interessante e ben realizzato, vero quid in più dell’opera. In conclusione “Ararat, la montagna magica” è un lavoro discreto, ricco di spunti interessanti, rimasti però soltanto in potenza, e focalizzato su argomenti colpevolemente troppo poco conosciuti, come il duplice genocidio armeno (per chi volesse approfondirne la conoscenza “Medz Yeghern” è veramente un testo eccezionale, ispirato ed estremamente scorrevole), o incredibilmente affascinanti, come la vicenda dell’arca.