Il Corvo Memento Mori 1 | Recensione

Pubblicato il 22 Marzo 2018 alle 17:00

Il Terrore ha spento la luce di questo mondo… ma nemmeno la notte più buia dura per sempre.

Il Corvo – più il film che il fumetto ad essere del tutto sinceri – ha rappresentato per una intera generazione una sorta di rito di passaggio, un viatico riassunto perfettamente dalla mitica frase “L’infanzia finisce quando un giorno scopri che devi morire”. Attraverso il terribile calvario e la figura tragica di Eric Draven infatti quella generazione, che poi è anche quella di chi vi scrive, entrò per la prima volta in contattato con un anti-eroe romanticamente decadente ed nichilisticamente inarrestabile nella sua vendetta.

Quell’opera – il film per la tragica scomparsa di Brandon Lee proprio durante le riprese ed il fumetto di James O’Barr ancor prima – sono un vero e proprio cult che oggi rivive attraverso la volenterosa Edizioni BD e IDW Publishing (la serie uscirà in contemporanea in Italia e negli USA) che hanno deciso di narrare una nuova storia di vendetta, una nuova resurrezione tutta italiana con il Il Corvo Memento Mori, mini-serie in 4 numeri in cui Roberto Recchioni unisce le forze con Werther Dell’Edera per raccontare la storia di David, ragazzo che si trova a Roma per un funziona religiosa e che perde la vita in un attacco terroristico.

Ma per David la pace eterna è lontana: rianimato dallo spirito della vendetta inizierà a rintracciare i fanatici che si sono lanciati sulla folla compiendo una strage deciso a farsi giustizia da solo…

Roberto Recchioni ci catapulta in una Roma piovosa e plumbea con il protagonista David che narra e rivive in prima persona gli avvenimenti che hanno portato a farlo “rinascere” con il solo obbiettivo costituito dalla vendetta.

La narrazione è diretta, stringata con l’autore romano riduce al minimo i dialoghi e si affida per gran parte dell’albo alle didascalie che hanno dapprima un tono immanente con citazioni bibliche e poi si “personalizzano” quasi sovrapponendosi al racconto del protagonista, un ragazzo religioso e che muore proprio mentre professa la sua religione. Non manca l’azione: David ha già rintracciato i responsabili dell’attentato e fa irruzione nel loro covo pronto ad somministrare la sua punizione.

E’ proprio la parte finale dell’albo a costituire la parte più interessante di questo primo numero: se infatti l’incipit della storia affonda le sue radici nella mitologia dell’opera di O’Barr – e non poteva essere altrimenti – Recchioni incanala una certa rudezza a metà strada fra il più moderno Frank Miller e l’intramontabile Clint Eastwood.

Quello che l’autore romana sembra voler imbastire infatti è uno scontro fra credi e culture. David infatti non solo punisce fisicamente i suoi aguzzini ma sembra quasi volerli umiliare e mortificare proprio sulla base delle loro credenze: uno dei terroristi gli chiede “D-Dio esiste?” e David senza battere ciglio risponde “Certo che esiste… e ti odia”.

Come questa contrapposizione verrà sviluppata e come le certezze del protagonista verranno messe alla prova è sicuramente il motivo di maggior interesse per i prossimi tre numeri della serie.

Ad accompagnare Recchioni c’è alla matite Werther Dell’Edera. Il disegnatore di origini baresi illustra con tratto pesante e chiaroscurale questo primo capitolo canalizzando certe atmosfere vertighiane anni ’80 – la sua panoramica su Roma bagnata dalla pioggia non avrebbe sfigurato in un episodio di Hellblazer – ma non per questo rinunciando ad una composizione della tavola dinamica che spesso si concede riquadri più ampi se non addirittura splash-page né inquadrature che esaltano la dinamicità e la brutalità delle scene d’azione.

Menzione a parte merita la storia di appendice intitolata Virtù Sepolta firmata da Matteo Scalera (Black Science) non solo perché realizzata con in una bicromia b/n + giallo che esalta la tecnica all’acquerello del disegnatore in sostanzialmente due grandi doppie splash-pages ma anche perché scavano a ritroso nella mitologia del Corvo fornendoci un flashback sui precedenti “agenti della vendetta” ritornati in vita.

Davvero eccellente lo spillato con cui Edizioni BD propone la serie: la cura carto-tecnica è davvero invidiabile soprattutto nella scelta dei materiale e nell’apparato grafico davvero studiato nei minimi particolari. Ottima anche la parte redazionale con un puntuale excursus sulla storia editoriale del Il Corvo e del suo autore James O’Barr ad opera di Micol Beltramini.

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