X Files 11×09 – Nothing Lasts Forever | Recensione

Pubblicato il 18 Marzo 2018 alle 20:00

Vi servirà uno stomaco di acciaio per apprezzare al meglio quella che è una inaspettata svolta horror e a tratti splatter per X Files, e che fa di Nothing Lasts Forever uno degli episodi più interessanti e sperimentali di questa stagione, nonché uno dei più forti e visivamente disturbanti nell’intera storia di questa innovativa e storica serie televisiva.

Amanti dell’horror, X Files questa volta ha pensato proprio a voi! Nothing Lasts Forever è un episodio davvero intrigante, disturbante e dalle tinte davvero molto fosche, un toccasana per questa undicesima stagione, che si è mantenuta quasi sempre a livelli davvero alti, se si fa eccezione per lo scorso episodio, Familiar, debole sotto diversi punti di vista, come potete leggere nella nostra recensione.

  • Romani, 12:19

Niente paranormale, né alieni o complotti governativi in questo episodio, ma soltanto una storia cupa, macabra e a tratti disgustosa, impreziosita da una spruzzata di fanatismo religioso; una svolta davvero inaspettata e audace, ma che chi ama il genere non potrà che apprezzare e gustarsi con gioia.

Siamo nel famigerato Bronx, e l’episodio ha inizio in una sorta di sala operatoria improvvisata, nella quale vengono mostrate delle persone intente ad estrarre degli organi dal corpo di un donatore. Ancora vivo. Questa operazione viene bruscamente interrotta dall’irruzione di una ragazza, che riesce ad appropriarsi della maggior parte di questi organi per poterli donare a un vicino ospedale, dopo averli inseriti in un contenitore che riporta la scritta “I will repay”.

Proprio a causa di questa iscrizione, che fa pensare a un omicidio rituale, i nostri agenti Mulder e Scully sono inviati a indagare sul caso

Per quanto la frase “I will repay” (“Io darò la retribuzione”, o “Io ripagherò”) possa sembrare una minaccia di vendetta come un’altra, in realtà si tratta di una citazione tratta dalla Bibbia, più precisamente dalla Lettera di San Paolo ai Romani, capitolo 12, versetto 19, che cita testualmente:

Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all’ira divina. Sta scritto infatti: “A me la vendetta, sono io che ricambierò“, dice il Signore.

Chi sono i chirurghi improvvisati che estraggono organi da persone ancora vive e le loro vittime? Perché lo fanno? E chi è la ragazza che sembra voler combattere da solo contro quella che sembra una pericolosa organizzazione criminale?

  • Voglio essere bella

La tagline scelta per Nothing Last Forever è la frase “I want to be beautiful”, ed è perfettamente calzante, poiché la storia alla base di questo episodio è incentrata sulla ricerca della vita eterna e dell’eterna giovinezza.

Barbara Beaumont è una vecchia attrice di 85 anni, che però ne dimostra poco più di 30. Per non destare sospetti riguardo questa stranezza, la donna vive reclusa in un appartamento insieme al suo compagno, il dottor Randolph Luvenis, e a un nutrito gruppo di seguaci di un culto, a capo del quale si colloca proprio la coppia, anche se in realtà l’adorazione divina è tutta per Barbara, poiché anche il dottor Luvenis commette atti atroci con l’unico scopo di rendere felice la sua donna, il cui unico desiderio è vivere per sempre mantenendo il suo magnifico aspetto giovanile.

Questo tema è in contrapposizione con ciò che invece avviene nella realtà a tutti noi, ed è anche in questo caso occasione, come è già avvenuto negli episodi precedenti, per sottolineare l’incessante scorrere del tempo, che porterà anche alla fine inevitabile di X Files: in questa puntata, Scully prende in giro Mulder perché, a causa dell’età che avanza, è ora costretto a indossare degli occhiali che correggono la sua presbiopia, causata, come la dottoressa Scully sottolinea, dall’invecchiamento.

  • Il sangue e la follia

Come già accennato, Nothing Lasts Forever è un episodio straniante, sperimentale e macabro, che analizza anche il forte contrasto fra un amore incondizionato e la morbosità del modo in cui questo sentimento, che dovrebbe essere puro, viene invece vissuto dai due protagonisti e mostrato agli spettatori.

Niente mezzi termini o scene che lasciano intuire ciò che avviene, senza mostrarlo direttamente: questa volta si è scelto di non lasciare nulla alla fantasia degli spettatori, ma di metterli di fronte alla cruda realtà, mostrata in ogni suo aspetto e anche con inquadrature ravvicinate, per trasmettere in maniera marcata una atmosfera malsana che rende quasi percepibile l’odore del sangue.

La scelta è stata azzardata, audace, ma ha dato i suoi frutti, mostrandoci per la prima volta in questa undicesima e ultima stagione immagini davvero molto forti che faranno la gioa dei fan dell’horror e dello splatter, grazie anche a una realizzazione tecnica degli effetti speciali davvero molto realistica, che immerge gli spettatori nell’azione e che quasi vuole sfidarli a resistere al disgusto per proseguire nella visione integrale di ogni scena, per quanto cruda essa sia.

  • I tanti volti della fede

Alla crudezza delle immagini si contrappone l’aspetto introspettivo e intimo della presenza della fede, vissuta da molti dei protagonisti di questo episodio, e della sua assenza in un uomo come Fox Mulder.

Un po’ come dichiarò William Friedkin riguardo il suo capolavoro, L’Esorcista, anche Nothing Lasts Forever è una storia che ci parla della fede, analizzata sotto cinque differenti punti di vista:

    1. Dana Scully: come molti di voi già sapranno, mentre Fox Mulder è più propenso a credere nell’esistenza di alieni e complotti improbabili che a quella di Dio, per Dana Scully è vero l’esatto opposto, come in un chiasmo: la donna è infatti sempre stata abbastanza scettica per quanto riguarda il paranormale e altri fenomeni all’apparenza inspiegabili, ma è una cattolica molto credente;
    2. Fox Mulder: nonostante sia ateo, Mulder non è affatto intollerante nei confronti nei confronti di Scully, ma anzi si dimostra molto empatico con la sua collega, al punto di vederla come un intermediario fra se stesso, non credente, e Dio;
    3. Juliet: sia lei che sua madre sono ferventi cattoliche, e quando sua sorella Olivia si allontana improvvisamente da loro per unirsi a una strana setta la ragazza è combattuta, poiché da un lato pensa che sia stata una scelta consapevole di Olivia quella di rinnegare i valori cristiani della sua famiglia, ma dall’altro non può evitare di essere molto preoccupata per sua sorella;
    4. La Setta: i suoi adepti sono mentalmente e fisicamente prigionieri dei loro carcerieri, anche se venerano la donna della coppia, Barbara Beaumont, come se fosse una creatura divina;
    5. Barbara Beaumont: l’attrice, famosa negli anni ’70, ripone una enorme fiducia, assimilabile alla fede, nei confronti del suo compagno, il medico Randolph Luvenis, che sembra aver trovato un metodo piuttosto macabro e stomachevole.

L’indagine psicologica, le atmosfere cupe, le immagini forti e anche la spiritualità sono tutti elementi che arricchiscono questo episodio e che lo rendono uno dei migliori in assoluto di questa ultima stagione di X Files. Guardatelo, e (non) ve ne pentirete.

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