Indomite Vol. 1: Storie di donne che fanno ciò che vogliono | Recensione

Pubblicato il 20 Marzo 2018 alle 10:00

Pénélope Bagieu, una delle voci femminili più influenti e divertenti del fumetto francese contemporaneo, è l’autrice completa delle storie brevi che in patria sono state raccolte in due volumi. Il primo, Indomite – Storie di donne che fanno ciò che vogliono è già stato importato in Italia da Bao Publishing ed è pronto a raccontarvi il percorso, le scelte, le forze e le debolezze di quindici donne.

Negli ultimi anni il fumetto e l’illustrazione stanno ampiamente raccontando il ruolo delle donne nella storia e nel presente, combattendo a voce alta in nome del femminismo e della parità dei diritti. C’è chi usa toni accesi e polemici, altri più posati che sfruttano la via dell’umorismo: è il caso del primo volume di Indomite – Storie di donne che fanno ciò che vogliono, pubblicato in origine sul blog francese Les Culottées di Pénélope Bagieu, una delle fumettiste francesi più note dell’ultima generazione (autrice di titoli come Joséphine e California Dreamin’).

Proposto in Italia da Bao Publishing in occasione della Giornata Internazionale della Donna, Indomite raccoglierà in due volumi tutte le storie proposte dal blog, a cominciare dalle prime quindici: quindici storie, quindici donne di epoche, culture ed estrazioni diverse, per offrire un panorama il più eterogeneo possibile, dall’Antica Grecia all’era dei musical hollywoodiani e oltre.

Quello che emerge da Indomite è che quella del femminismo non è solo una battaglia globale, ma soprattutto personale: molte delle donne raccontate da Bagieu non vogliono migliorare il mondo intero (alcune però sì, come la pacifista Leymah Gbowee), ma semplicemente trovare la propria strada e soddisfare le proprie passioni e ambizioni (come Nzinga, regina del regno africano dell’Angola, che grazie alle sue azioni diplomatiche seppe allontanare gli oppressori portoghesi), accettandosi per quello che si è (come Clémentine Delait, la “donna barbuta”).

Cosa che, in realtà, spesso non è “semplice”. Non lo è stato per Agnodice, donna ateniese che riuscì a diventare medico solo travestendosi da uomo, e nemmeno per Josephina Van Gorkum, che voleva solo essere seppellita accanto al marito; per non parlare di Christine Jorgensen, nata in un corpo maschile, o di Tove Jansson, la famosa creatrice dei Mumin. Diversi destini, diverse aspirazioni, diversi obiettivi accomunati da una sola morale: le donne possono fare tutto quello che vogliono!

Queste quindici donne vengono raccontate in poche pagine (circa cinque facciate per personaggio) e ad ognuna di esse viene dedicata un’illustrazione a doppia pagina. Il racconto va al di là della semplice biografia didascalica e, anzi, la Bagieu sfrutta il suo fine umorismo per vitalizzare la narrazione e mettere in evidenza il coraggio e la determinazione di tutte le protagoniste. Ciò non priva comunque il volume della delicatezza e del rispetto necessario, soprattutto per donne come le sorelle Mirabal (uccise durante la dittatura dominicana di Trujillo).

Indomite ha l’ambizione di non essere un “libro per donne”, ma un “libro per tutti”, e ci riesce. Inoltre l’edizione, un cartonato con tanto di dettagli metallizzati (cosa che giustifica in parte il prezzo di copertina), merita sicuramente un posto in libreria, tra i volumi più pregiati.

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