DC’s Legends of Tomorrow 3×13 – No Country for Old Dads | Recensione
Pubblicato il 6 Marzo 2018 alle 15:30
I hate speedsters…
Avevamo lasciato DC’s Legends of Tomorrow la scorsa settimana con un solidissimo episodio – la nostra recensione qui – che aggiungeva un importante tassello alla macro-trama di questa terza stagione: su preziosa imbeccata di John Constantine infatti le Leggende hanno individuato nei totem la chiave per sconfiggere Mallus.
Ovviamente sulle tracce del misterioso sesto totem c’è anche Damien Darhk il quale con un clamoroso colpo di scena aveva ribaltato quella che sembrava una clamorosa sconfitta ottenendo il totem di Amaya e soprattutto facendo prigioniero Ray Palmer!
L’episodio di questa settimana intitolato No Country for Old Dads è incentrato sul Damien e Nora Darhk e Ray Palmer, lasciando il resto delle Leggende sullo sfondo con un ruolo marginale ma non troppo per lo sviluppo della trama.
Mentre le Leggende si rendono conto dell’assenza prolungata di Ray, i Darhk organizzano le loro mosse per la resurrezione di Mallus che passa dal ripristino del Fire Totem ridotto in pezzi. Proprio nel tentativo di capire come ripristinare l’artefatto coinvolgeranno Ray che scopre che è necessaria una quantità di energia pari a quella del big bang o di una fusione nucleare.
Damien allora indirizza il suo eterogeneo gruppo nella Germania del 1962 dove una scienziato aveva scoperto la fusione fredda, segreto mai affiorato perché il Damien Darhk dell’epoca aveva freddato lo scienziato su ordine dei “poteri forti” dell’industria dei combustibili fossili.
Ovviamente la missione non procederà esattamente senza intoppi con Ray e Nora che rischiano di rimanere intrappolati nella Germania dell’Est salvati solo dal provvidenziale intervento proprio di Damien.
Intanto le Leggende cercano di localizzare Ray con l’aiuto dell’ultimo totem rimasto in loro possesso mentre Rip Hunter e Wally West fanno visita alla squadra offrendo il loro aiuto. Sarà proprio Wally chiave per riportare Ray sulla Waverider con un piccolo souvenir…
No Country for Old Dads prosegue l’ottimo filotto di episodi che la serie sta inanellando in visto dell’ormai imminenti season finale – mancano solo 4 episodi – offrendoci una piacevole “variazione sul tema”.
Se come ogni episodio di DC’s Legends of Tomorrow a farla da padrone è l’ambientazione che offre spunti interessanti e soluzioni narrative altrimenti improbabili, questo tredicesimo episodio si concentra su Ray e Darhk in maniera insolita per la serie che preferisce quasi sempre mantenere l’attenzione sulla totalità dei personaggi.
Ottima la prestazione di Brandon Routh nel ruolo di Ray Palmer/Atom – forse una delle migliori sin dai tempi di Arrow – ormai pienamente a suo agio in questo ruolo dinoccolato e simil-comico mentre apprendiamo – con anni di ritardo – qualcosa sul passato di Damien Dahrk dando finalmente un po’ di profondità al personaggio da sempre incastrato nel ruolo di cattivo monodimensionale.
L’inserimento di Wally nella squadra è semplice ma efficace – seppur la risoluzione finale dell’episodio è un po’ troppo semplicistica – mentre il ruolo di Rip Hunter e Ava inizia a delinearsi maggiormente in previsione del già citato season finale.
Mantenendo sempre ben in vista i connotati scanzonati, quello che abbassa il giudizio global dell’episodio è l’uso “sbilenco” di questa componente soprattutto nel rapporto fra Damien e la figlia Nora – che finiscono spesso per bisticciare piuttosto che realizzare veri momenti da comic-relief – che culmina anche con un “lieto fine” francamente poco ragionato e credibile.
DC’s Legends of Tomorrow prosegue la sua corsa verso il season finale a gonfie vele.