Kuro Collection Box | Recensione

Pubblicato il 9 Marzo 2018 alle 10:00

J-POP ci porta una storia delicata che unisce sensibilità e horror.

Coco è una giovane e deliziosa ragazzina, che vive insieme al suo gatto domestico di nome Kuro in una grande villa alla periferia di una piccola cittadina. Il manga racconta la vita quotidiana della ragazza, che vive senza i genitori e con poche interazioni con gli altri abitanti della cittadina, che la tengono a distanza per un inspiegabile timore nei suoi confronti. Solo le sue amiche Maria e Milk, oltre al dottore ed alla maestra del paese, sembrano provare un sincero affetto e preoccupazione per la ragazzina. A ciò si aggiunge che gli abitanti devono convivere con dei mostri che infestano le zone vicine al paese e solo un certo tipo di fiore riesce a isolare alcune zone sicure. Ma sembra che solo Coco non sappia esattamente cosa succede nel suo paese… difesa dal suo gattino Kuro, un gatto speciale e temuto da tutti gli altri.

Ci troviamo di fronte ad una storia horror immersa però nella vita quotidiana di una cittadina. Tuttavia l’horror qui non viene espresso con violenza o scene splatter, ma è una visione psicologica che investe tutti i volumi e che accompagna il lettore dall’inizio alla fine, insinuando in lui quel senso di disagio. Tutto questo calato nella vita quotidiana di una bambina combattuta tra la superstizione ignorante degli adulti della sua città e l’amicizia, complicata, di sole due bambine. L’unico rapporto su cui Coco può contare è quello con Kuro, un rapporto speciale che rischia di diventare esclusivo quando la verità sulla identità di Kuro le viene rivelata, rischiando di spezzare il mondo di illusione in cui Coco vive.

Lo svolgimento è particolarmente lineare, anche se vengono inseriti dei capitoli ambientati nel passato che cercano di fare luce su alcuni episodi oscuri della vita della cittadina e che riguardano soprattutto il legame tra la famiglia di Coco e il destino della città. Il ritmo è lento, direi quasi “riposante”, non nel senso di noioso, ma nel senso che è una storia che, pur leggendosi in poco tempo, deve essere letta senza fretta, apprezzandone ogni passaggio, che, a lettura ultimata, si capirà essere stato studiato a puntino.

I personaggi di questa storia sono ottimamente caratterizzati, anche se ovviamente Coco e Kuro sono le colonne portanti dell’intero fumetto, dato che è il loro rapporto che dà il ritmo alla storia.

Lo stile di disegno è delicato come la storia che narra, con linee morbide. In alcune pagine ci sono dei – trascurabili – difetti di proporzione. La caratteristica principale è l’uso del colore (tranne nei capitoli extra), che è utilizzato con grande capacità, anche dal punto di vista delle ombreggiature nella colorazione dei personaggi. Il che non è facile per un medium, come quello del manga, che non è spesso abituato all’uso del colore.

L’edizione J-POP presenta i tre volumi anche in un cofanetto in cartone. Il box è abbastanza resistente e presenta le immagini che fanno da copertina e da quarta di copertina al secondo volume del manga. I volumi presentano le classiche caratteristiche dei tomi J-POP, ovvero brossurati con sovracopertina. I volumi presentano pagine sia a colori che in bianco e nero, in percentuale molto maggiore rispetto a quanto si è soliti rispetto agli usuali manga. Non ho trovato refusi.

 

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