Hulk & Il Fichissimo Hulk: I più forti – Generations 1 | Recensione
Pubblicato il 2 Marzo 2018 alle 17:00
Inizia Generations, una serie di racconti autoconclusivi che metteranno a confronto eroi di generazioni diverse, ma che condividono lo stesso retaggio ! Si parte col botto con l’Hulk classico, alter-ego di Bruce Banner, e il Fichissimo Hulk del giovane Amadeus Cho!!!
Quando un universo narrativo cresce e si evolve per tanti anni è inevitabile che si vengano a creare più generazioni di supereroi, che possono convivere e spalleggiarsi l’un l’altra durante le battaglie, oppure passarsi il testimone per lasciar spazio alle nuove leve, magari in conseguenza di un abbandono da parte dell’eroe più navigato o della sua dipartita…
E’ vero che i personaggi di case editrici come Marvel e Dc riescono a riscuotere successo anche dopo decenni dalla loro prima apparizione grazie alla capacità degli autori di rinnovarsi e stare al passo con i tempi, ma a volte è giusto anche investire su qualcosa di veramente nuovo, nel quale possano identificarsi più facilmente soprattutto i lettori adolescenti o pre-adolescenti.
Fu per questo che nacque Robin, la famigerata spalla di Batman, ma anche i più recenti Miles Morales/Spider-Man o Riri Williams/Ironheart. L’obiettivo è sempre quello di attrarre un pubblico più trasversale possibile, accontentando tutte le fasce di età, ma allo stesso tempo creare anche un vero e proprio “retaggio” che garantisca ai supereroi una vita lunga e prosperosa, e nuovi sbocchi narrativi da cui attingere.
E’ da questi presupposti che nasce Generations, una miniserie che propone storie autoconclusive e perfettamente godibili sia per nuovi che vecchi lettori, mettendo a confronto due supereroi che condividono lo stesso retaggio, ma rappresentano due diverse generazioni.
Il primo numero è dedicato ai più forti che ci siano, ovvero Hulk e il Fichissimo Hulk. Il primo ovviamente è il bestione verde creato nel 1962 da Stan Lee e Jack Kirby, che ha le sembianze umane del fragile e represso scienziato Bruce Banner, mentre il secondo è il giovanissimo quanto intelligentissimo Amadeus Cho, frutto della penna di Greg Pak, scrittore noto soprattutto per la saga Planet Hulk ( a cui si è ispirata anche la recente pellicola Thor: Ragnarok ) e autore della storia in questione.
E’ giusto precisare che nei fumetti Amadeus Cho è stato proprio colui che è riuscito ( apparentemente ) a liberare Bruce Banner dalla sua maledizione, assorbendo a sua volta i poteri gamma di Hulk per diventare così una versione più spavalda e arguta del Gigante di Giada. Nel frattempo, però, Banner viene ucciso da Occhio di Falco durante gli eventi di Civil War II, per cui un incontro tra i due era l’ultima cosa che ci saremmo aspettati di vedere…
Il mistero dietro a questo impossibile incontro/scontro non verrà svelato qui, ma sarà una conseguenza dell’evento Secret Empire e della futura Legacy ( Eredità, non a caso… ), per cui adesso non dovete far altro che godervi questo roboante faccia a faccia tra i due esseri più forti dell’universo Marvel, abilmente rappresentati dall’estro di Greg Pak e dalle matite del nostro Matteo Buffagni.
Essendo una storia che deve solleticare l’appetito dei vecchi fan e al contempo far avvicinare nuovi lettori, sono presenti tutti i cliché e i topoi narrativi tipici della mitologia hulkiana, a partire dal generale Ross che bombarda con tutti i mezzi possibili i due Pelleverde e lo stato di perenne disagio e frustrazione in cui vive Bruce Banner, schiavo di un mostro che è la manifestazione più devastante della sua rabbia repressa.
Cho vive diversamente la sua trasformazione, anche perché l’ha voluta lui e riesce a controllarla, o almeno così crede…. Ovviamente la sua attitudine è quella esuberante e spregiudicata di un ragazzo, che di colpo si ritrova a possedere un potere immenso, senza pensare troppo alle responsabilità che esso comporta ( come direbbe un Tessiragnatele di nostra conoscenza…), ma questo incontro con Banner lo farà riflettere e gli farà capire che non tutto è “fichissimo” come lui pensa…
Un potere come quello di Hulk infatti può sconfiggere qualsiasi avversario e salvare tante vite, ma con la stessa facilità può avere l’effetto opposto e portare morte e distruzione.
Pak si conferma dunque un demiurgo dell’Hulk moderno, regalandoci un racconto molto godibile, che in poche pagine concentra tutta l’essenza del personaggio. Non sono da meno i disegni spigolosi e realistici di Buffagni, che con le sue ombreggiature marcate conferisce ancora più drammaticità e intensità alla narrazione.
Se amate il Gigante Verde o se volete avvicinarvi ad esso, questo albo è quello che fa per voi. Del resto, l’obiettivo di Generations è proprio quello di raggiungere un pubblico più trasversale possibile, e per adesso sembra che l’abbia centrato in pieno.