Twin Pipps – Le Parodie Collection 3 | Recensione

Pubblicato il 1 Marzo 2018 alle 10:00

Che fine ha fatto Lalla Talper?

Dopo letteratura e teatro con il terzo numero del bimestrale Le Parodie Collection – le nostre recensione dei due precedenti numeri le trovate qui e qui – si omaggia la grande serialità televisiva, quella cult firmata da David Lynch con il suo Twin Peaks.

Con Twin Pipps infatti viene riproposta Topolino e i dolci segreti di Twin Pipps storia originariamente apparsa su Topolino n. 1917 dell’agosto 1992.

Il commissario Basettoni chiede a Topolino e Pippo di indagare sulla scomparsa di una ragazza, Lalla Palmer, nella piccola cittadina di Twin Pipps. Giunti sul posto i due scoprono che la città è famosa per la fabbrica di dolci Pipps la cui peculiarità è la sua crema con ingrediente segreto. La ragazza è la figlia del direttore della fabbrica perciò i sospetti ricadono subito sulla fabbrica concorrente in città la Tortell, ben presto però i due investigatori iniziano a districare la complicata matassa delle relazioni fra gli abitanti della cittadina – tutti apparentemente con un segreto – e concentrano i loro sforzi sul misterioso ingrediente segreto. Con il preziosissimo aiuto del fiuto di Pippo risaliranno alla natura di questo ingrediente misterioso che si rivelerà anche la vera chiave per dipanare il mistero e ritrovare la ragazza con l’immancabile lieto fine.

Spogliata degli elementi più morbosi e sovrannaturali, l’autore Mario Volta imbastisce una parodia che recupera gli elementi più “investigativi” dell’opera originale ed il suo canovaccio di base – la scomparsa della ragazza in primis – rileggendola in chiave umoristica ma mai banale.

Costruisce un mondo credibile in cui Topolino può portare avanti con ritmo incalzante la sua indagine riuscendo persino a depistare un paio di volte il lettore in un plot tutto sommato lineare ma dall’intreccio ben costruito grazie ad una carrellata apparentemente casuale di personaggi che in verità aggiungono pian piano tasselli al puzzle investigativo.

Se Topolino rimane ovviamente il punto focale per il lettore, ruolo fondamentale lo svolge anche Pippo spalla mai banale e antesignano del comic-relief mai esagerato da cui produzioni più recenti dovrebbero davvero trarne una preziosa lezione.

Se la sceneggiatura regge benissimo il confronto col tempo – stiamo pur sempre parlando di una storia uscita nel 1992 che avrebbe potuto perdere d’attualità per costruzione e tempistiche narrative – i disegni di  Roberto Marini mostrano invece il segno del tempo ma non in una accezione necessariamente negativa.

Il tratto è più mellifluo ricalcando fattezze e posture più classiche dei personaggi senza cercare sperimentazioni troppo marcate ma lasciando il dinamismo ad una costruzione della tavola che non disdegna riquadri più grandi alternandosi al riposante schema 2×3. Una prova solidissima da mostrare a giovani disegnatore per chiarezza nello storytelling e potenza espressiva.

Questo terzo numero de Le Parodie Collection è un piacevole tuffo nel passato con Twin Pipps, una storia divertentissima e coinvolgente che mostra non solo l’ampiezza del bacino da cui si può attingere per le future pubblicazioni ma anche l’indubbia qualità anche di parodie più “datate” che non hanno assolutamente perso il loro fascino.

Piccola nota sull’edizione sempre pregevole che però soffre un po’ in questo terzo numero con un stampa non impeccabile forse a causa del materiale datato. Peccato comunque veniale in numero in cui l’apparato redazionale è anche più corposo con riferimenti proprio alla fonte di ispirazione della storia.

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