X-Men: Inferno | Recensione

Pubblicato il 18 Febbraio 2018 alle 17:00

Panini Comics ripropone una delle più acclamate saghe mutanti di sempre: Inferno! Chi è Madelyne Pryor? Il clone di Jean Grey o la spietata Regina dei Goblin? E cosa c’entrano Sinistro e un gruppo di terribili demoni? Scopritelo in questo volume!

Negli anni ottanta l’incredibile successo degli X-Men e in generale dell’universo mutante spinse la Marvel a ideare periodicamente maxisaghe che coinvolgevano i vari personaggi delle squadre targate X, nonché numerosi eroi della Casa delle Idee. Questi crossover furono accolti con favore dal pubblico e uno dei più acclamati è Inferno, le cui vicende si svolgono su quelle che all’epoca erano le tre principali collane mutanti: Uncanny X-Men, X-Factor e New Mutants.

In realtà, gli effetti di Inferno si videro anche in molti altri mensili Marvel, tramite riusciti tie-in, ma la story-line principale si svolge proprio nei tre comic-book citati e nella fattispecie nei nn. 239/243 di Uncanny X-Men, i nn. 36/39 di X-Factor e i nn. 71/73 di New Mutants. Panini Comics propone ora queste storie in un unico volume e i fan dei mutanti avranno modo di scoprire o riscoprire un’avvincente saga dai toni drammatici e sconvolgenti.

Le menti della trama sono Chris Claremont, deus ex machina dell’universo mutante, e Louise Simonson che in quel periodo scriveva X-Factor e New Mutants. Gli Uomini X avevano da poco mutato formazione e, oltre ai celebri Wolverine, Colosso e Tempesta, vedevano tra le loro fila Dazzler, Rogue, Havok, Psylocke e Longshot. Gli X-Factor, invece, annoveravano gli X-Men originali mentre la line-up dei Nuovi Mutanti era rimasta pressoché immutata. Le due prime squadre non erano consapevoli della reciproca esistenza e gli X-Men, in particolare, non sapevano che Jean Grey era ancora viva.

Per giunta, c’era in circolazione la misteriosa Madelyne Pryor, ragazza identica a Jean che Ciclope aveva sposato, per poi abbandonare dopo aver scoperto che Jean, il grande amore della sua vita, non era morta. E non mancava neanche il piccolo Nathan, futuro Cable, figlio di Madelyne e Scott, a complicare una situazione ingarbugliata che l’abile Claremont aveva delineato nel corso degli anni. In Inferno tutti i nodi vengono al pettine, con esiti devastanti.

In questi episodi, infatti, Claremont e la Simonson rivelano la verità sul conto di Madelyne. La sua esistenza è legata al perfido Sinistro che in queste avventure diventerà uno dei villain più inquietanti della Marvel. Come se non bastasse, si verifica un’invasione dei demoni del limbo, guidati da N’astirh, che si impadroniranno di New York, possiederanno Madelyne che assumerà l’identità della Regina dei Goblin e che tormenteranno un numero enorme di personaggi. La story-line è inoltre fondamentale perché segna l’incontro ufficiale tra gli X-Men e gli X-Factor che i fan desideravano da anni.

Per quanto concerne Uncanny X-Men, Claremont scrive testi intensi e profondi, giocando abilmente con l’introspezione e il pathos e delineando una trama memorabile incentrata sull’attacco dei letali Marauders e la crudeltà della Regina dei Goblin. Il tutto è valorizzato dall’ottimo Marc Silvestri, ancora lontano dal dirompente stile Image che sfoggerà anni dopo, ma già caratterizzato da un tratto nervoso e dettagliato, di grande qualità.

Quanto alle vicende di X-Factor, Louise Simonson si concentra sulle minacce demoniache e sui toni drammatici, introducendo una novità importante: Warren Worthington, infatti, si trasformerà in Arcangelo e questo mutamento durerà a lungo. Alle matite c’è il marito di Louise, il mitico Walt Simonson di Mighty Thor, che si concede il consueto, dirompente stile che impreziosiva la serie del Dio del Tuono e propone le sue proverbiali figure enormi e kirbyane, con il lay-out inventivo e le gigantesche onomatopee che i suoi estimatori ben conoscono.

La Simonson si occupa egregiamente pure di New Mutants. In questo caso, il team di Cannonball e soci deve vedersela con il farsesco S’ym. Un ruolo di primo piano lo gioca la demoniaca Magik, per ovvie ragioni, e si può dire che gli eventi per lei saranno memorabili. L’autrice usa una pletora di personaggi, come il Club Infernale, gli X-Terminator e la bizzarra Gosamyr, mentre il certosino Bret Blevins, con il suo tratto personale e peculiare, risulta efficace.

Insomma, se amate gli homo superior made in Marvel e volete leggere episodi ormai da tempo considerati classici, non potere perdere questo volume. Da provare.

 

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