Intervista a Matteo Scalera – disegnatore di Black Science
Pubblicato il 14 Febbraio 2018 alle 11:00
Abbiamo incontrato il talentuoso disegnatore al Nerd Show 2018 a Bologna.
Fra i tantissimi talenti che hanno affollato l’Artist Alley della prima edizione del Nerd Show di Bologna, Matteo Scalera era senz’altro uno dei nomi più attesi dal pubblico della kermesse bolognese.
Il suo tratto moderno e tagliente ha illustrato Deadpool, Hulk e Secret Avengers per la Marvel mentre in DC ha lavorato fra gli altri su Batman. Tuttavia è con la serie Image Black Science – scritta da Rick Remender e pubblicata in Italia da BAO Publishing – che il disegnatore parmense si è fatto conoscere ed apprezzare dal grande pubblico.
Nella prima giornata della kermesse bolognese abbiamo rivolto alcune domande a Matteo mentre sketchava un impressionante Sandman!
MF: Benvenuto su MF Matteo…
MS: Ciao! grazie!
MF: Iniziamo con una domanda scontata… a che punto della sua corsa è Black Science?
MS: E’ a buon punto perché finirà con il #42, quindi in Italia con il nono volume, mentre adesso sto lavorando al #35. Ci siamo ormai questione di 8/10 mesi…
MF: Ti faccio una domanda che di solito si fa agli scrittori. Hai lavorato per Marvel e DC e soprattutto per Image: che differenza c’è nell’approccio fra il lavoro per una major ed uno creator-owned?
MS: La differenza principale è che quando lavori per Marvel e DC stai lavorando su delle loro proprietà e vieni pagato solo per il lavoro che svolgi. Image si occupa ovviamente della pubblicità, della distribuzione e della stampa ma, mantenendo la proprietà del progetto, se non va bene la serie effettivamente tu non guadagni. E’ tutto sulle tue spalle, certo se la serie va bene i profitti sono tutti tuoi! Inoltre mantenendo la proprietà qualsiasi cosa extra-fumetto la puoi gestire tu direttamente.
MF: Avevi già lavorato con Rick Remender [autore di Black Science – NdA] su Secret Avengers per la Marvel, quando ti ha proposto Black Science quali sono state le difficoltà di lavorare ad una serie “estremamente” fantascientifica?
MS: La difficoltà principale di Black Science è stata soprattutto la prima parte della serie in cui c’erano tanti viaggi interdimensionali ed il ritmo era molto frenetico. Quindi ogni mese non solo dovevo realizzare un numero intero, che non è facile, in più dovevo realizzare nuovi studi per nuovi personaggi, nuove ambientazioni, nuovi mondi etc. e questo a livello tecnico è molto provante.
MF: Ti sei ispirato più alla fantascienza classica oppure hai unito diverse “fantascienze” per creare i nuovi mondi di cui parlavi poco fa?
MS: La base è stata ovviamente la fantascienza pulp però è ovvio che poi in mezzo ci va a finire sempre un po’ di tutto…
MF: Fra 8/10 mesi concluderai l’avventura di Black Science… quali sono i tuoi prossimi progetti?
MS: Ho svariate cose in sospeso… innanzitutto stiamo vagliando le ipotesi per una serie TV di Black Science e se questa possibilità andrà in porto forse, forse proveremo a continuare anche il fumetto. Ho anche altri progetti in fase di definizione…
MF: Sempre creator-owned?
MS: Sì sì anche se continuerò a collaborare con DC come copertinista.
MF: Grazie Matteo!
DJ: Grazie a voi! Ciao!