Arrow 6×13 – The Devil’s Greatest Trick | Recensione
Pubblicato il 9 Febbraio 2018 alle 17:00
No Honor Among Thieves…
Come più volte ribadito sin dalla sua ripresa dalla pausa natalizia Arrow è la serie dell’Arrowverse meno brillante attualmente sugli schermi televisivi. La discreta costruzione della prima parte di questa sesta stagione era stata letteralmente frantumata da alcune scelte a dir poco discutibili e dalla mancanza di un villain davvero valido.
L’episodio dello scorsa settimana – la nostra recensione qui – aveva offerto alcuni interessanti spunti e si era concluso con la morte di Vigilante, passato dalla parte dei buoni, e con la rivelazione che il temibile Cayden James era stato prezzolato e indirizzato contro Oliver Queen/Green Arrow da qualcun altro.
L’episodio di questa settimana intitolato The Devil’s Greatest Trick vede lo stesso James stringere definitivamente la sua morsa su Star City annunciando a Green Arrow che presto farà detonare la bomba termo-barica nascosta in città radendola al suolo. Mentre Oliver inizia a pensare, come sindaco, allo scenario peggiore per la sua città, il Team Arrow lavora alacremente per cercare prove da fornire a Cayden James che l’assassinio di suo figlio non è stata opera di Green Arrow. Intanto Black Canary ha iniziato la sua personale escalation per vendicare il suo amante Vincent Sobel/Vigilante.
Una volta fornite le prove a James tuttavia inizia una corsa contro il tempo: il villain infatti ha ancora intenzione di vendicarsi e di far detonare la bomba a meno che il Team Arrow non gli consegni Anatoly, Diaz e Black Siren… uno dei tre infatti è colpevole di averlo incastrato.
The Devil’s Greatest Trick rappresenta in parte quel sussulto di cui la serie necessitava da parecchie settimane.
Soprattutto la prima parte dell’episodio evidenzia come la serie necessiti per funzionare in tutte le sue parti, e ormai nella sua miriade di personaggi, di un ritmo elevatissimo. Nello specifico la prima parte ricorda alcuni episodi della seminale 24. La regia si esalta anche con alcune frenetiche scene d’azione e sfrutta appieno i contrasti fra i vari personaggi per creare una tensione crescente e costante fino al climax.
Il climax tuttavia soffre di parecchi passaggi “scontati” e penalizzati da una cattiva costruzione dei personaggi uno su tutti lo stesso villain con le sue motivazioni estremamente semplicistiche. L’inserimento inoltre di una componente drama troppo spinta e soprattutto del piccolo William, il figlio di Oliver, nell’equazione inoltre nello “scontro” finale allentano troppo la tensione.
Complessivamente The Devil’s Greatest Trick è uno degli episodi più solidi del recente passato di Arrow e che chiude l’arco narrativo di con protagonista Cayden James in maniera tutto sommato soddisfacente visto le disastrose premesse e l’ancor più disastroso svolgimento.
L’episodio traccia però immediatamente una linea presentando anche la vera mente dietro il piano di James. La rivelazione purtroppo non vive di un genuino effetto sorpresa essendo intuibile già dagli episodi precedenti e denota ancora una volta una leggerezza e/o una eccessiva sicurezza nei propri mezzi da parte di sceneggiatori e showrunner. Se infatti l’intento era quello di far passare “inosservato” il personaggio l’effetto ottenuto è stato quello di farlo partire in una posizione di netto svantaggio: nei prossimi episodi infatti il lavoro per legittimarlo come nuovo villain.
The Devil’s Greatest Trick chiude una breve e poco performante seconda parte della sesta stagione di Arrow. I segni per una ripresa, e per una parte finale più coinvolgente, sembrano esserci tutti anche se la strada da percorrere sembra lunga e tortuosa.
Un approccio più lineare e soprattutto meno autoreferenziale sembra ancora una volta la formula più adatta a risollevare le sorti di uno show che ormai vive una profonda fase di stagnazione.