Black Lightning 1×04 – Black Jesus | Recensione
Pubblicato il 8 Febbraio 2018 alle 20:00
It’s gonna a lot worse before it gets better.
L’episodio della scorsa settimana di Black Lightning – la nostra recensione qui – si era chiuso con un climax drammatico: la marcia per la legalità nelle strade di Freeland era terminata nel sangue. Tobias Whale aveva sparato sulla folla uccidendo il Reverendo Holt promotore della marcia e ferendo il giovane amico di Jennifer, la figlia minore di Jefferson Pierce, Khalil lasciandolo per il momento parallizato.
L’episodio di questa settimana intitolato Black Jesus sfrutta le conseguenze del precedente episodio solo in maniera marginale mentre il protagonista è impegnato a fronteggiare l’arrivo sulle strade di Freeland di una nuova droga, il Green Light, altamente tossica e additiva.
Anyssa sta scoprendo ancora i suoi poteri e come spesso accade questa scoperta passa per azioni poco razionali. Intanto Tobias Whale viene “invitato” da Lady Eve – il suo capo – a risolvere definitivamente la situazione Black Lightning: e se anziché un approccio diretto si provasse a screditare l’eroe agli occhi della cittadinanza additandolo come il vero colpevole della escalation di violenze?
Per questo Whale inizia un malizioso corteggiamento proprio al simbolo di questa escalation… il pover Khalil.
Black Jesus è un episodio che viaggia su 3 binari paralleli che però lo sceneggiatore non riesce a far intersecare in maniera efficace.
Seguiamo infatti l’indagine di Black Lightning, l’evoluzione di Anyssa e le vicende correlate di Khalil e di Whale.
L’indagine risulta alla fine dell’episodio abbastanza inutile, pur trattando di un altro tema estremamente attuale e realistico vero marchio distintivo della serie, risolvendosi con un nulla di fatto ed impegnando forse l’eroe più del dovuto. Quello di Anyssa forse rappresenta il filone narrativo più interessante: forte dei suoi poteri la ragazza dapprima si espone con un gruppo di spacciatori, ferendoli gravemente, e poi perde il controllo difendo l’amica Grace ed iniziando a chiedere se forse questi nuovi poteri non debbano essere utilizzati per scopi migliori.
Infine Khalil è il pretesto per fornire qualche dettagli in più sui villain con la disturbante scena con protagonista Lady Eve – intenta a rianimare un corpo? – e con Tobias Whale di cui scopriamo un interessante dettaglio cioè che è stato un politico di Freeland caduto in disgrazia e riciclatosi criminale.
Black Jesus ha un sinistro retrogusto di episodio riempitivo che in una serie di 13 episodi è alquanto amaro. Al quarto episodio la serie sembra ancora non voler giocare tutte le sue carte risultando un po’ meno brillante penalizzato anche da una regia che non riesce a trovare il giusto ritmo per supportare un plot non proprio lineare e con spunti di particolare interesse.
Grazie all’approccio realistico e a qualche indizio sull’evoluzione dei personaggi secondari e dei villain, l’episodio riesce a guadagnarsi più della sufficienza ma mostra sfortunatamente anche qualche passaggio a vuoto. C’è un timido e goffissimo tentativo di comic relief che stride in maniera plateale con il tono della serie e manca soprattutto l’azione. Le coreografie sono troppo semplici e poco credibili e la regia decide di utilizzare la slow-motion rendendole ancor meno convincenti, non una scelta intelligente.
Finora questo quarto episodio è il più debole di Black Lightning, speriamo solo che sia un passaggio a vuoto e non l’indicazione di un prematuro declino della serie.