Riverdale 2×12 – The Wicked and The Divine | Recensione

Pubblicato il 3 Febbraio 2018 alle 20:00

Forgive me Father for I have sinned…

Dopo aver chiuso la prima parte della seconda stagione in maniera discreta ma non spettacolare, Riverdale aveva iniziato a costruire in maniera certosina la seconda parte di stagione muovendo i personaggi come pedine su una scacchiera come visto nell’episodio dello scorsa settimana – la nostra recensione qui – in cui si era esacerbato definitivamente il contrasto fra la parte nord e quella sud della cittadina e Hiram Lodge era stato messo prepotentemente sotto i riflettori come vero deus-ex-machina degli sconvolgimenti che la città sta attraversando.

L’episodio di questa settimana intitolato enfaticamente The Wicked and The Divine riprende direttamente dal finale della scorsa settimana: chi ha decapitato la statua del fondatore di Riverdale? Mentre la parte nord addita come al solito la parte sud, e i Serpents, come responsabili, la situazione porta malessere proprio fra le fila della banda soprattutto quando l’operato di Jughead – all’epoca leader – viene messo in discussione da Tall Boy, membro anziano e da sempre rivale suo e del padre.

Nel frattempo Veronica si sta preparando per la sua cresima mentre Archie continua il suo tirocinio con Hiram Lodge pressato dall’FBI affinché porti prove concrete per incastrare l’uomo. L’occasione ideale sembra essere un torneo di poker che l’uomo organizza con alcuni suoi “colleghi”. Jug intanto messo con le spalle al muro chiede aiuto a Betty per ritrovare la testa della statua ed evitare fra le altre che tutti i Serpents vengano sfrattati dal loro parco delle roulette.

La “mina vagante” Chic – il fratello perduto di Betty – sembra tutt’altro che fuori dai guai anzi pare pronto a trascinare a fondo la sua nuova famiglia…

The Wicked and The Divine prosegue idealmente il percorso iniziato lo scorso episodio: i protagonisti infatti camminano sul filo del rasoio corteggiando pericolosamente il “lato oscuro”.

Archie e Veronica ne sono l’esempio lampante. Il primo è combattuto fra l’incastrare Hiram Lodge e non tradire la fiducia della fidanzata, Veronica invece capisce che il padre fra iniziando a deviare il ragazzo verso la cattiva strada e che metterlo al corrente delle vere “attività di famiglia” potrebbe letteralmente distruggere il ragazzo da sempre ingenuo e dall’animo buono.

Pur mosso dalle migliori intenzioni Archie avverte Hiram che potrebbe essere in pericolo di vita, dopo aver origliato una conversazione fra due dei suoi “colleghi”, ma senza tener conto delle conseguenze che questo potrebbe portare come testimoniato a fine episodio dall’agente dell’FBI. Veronica convinta di voler escludere Archie dagli “affari di famiglia” si dovrà ricredere quando lo stesso Archie le confesserà di aver compreso la natura di questi affari.

Sarà interessante vedere come gli sceneggiatori svilupperanno questa convergenza fra i due e poi, soprattutto, il loro allontanamento. Continua invece la legittimazione come “villain” di Hiram Lodge anche in relazione alla questione “testa mozzata” che vede Jughead e Betty indagare fino a scoprirne il colpevole, sobillato proprio da Lodge che continua a perseguire nella parte sud della città i suoi interessi.

Questa indagine porta ad un riavvicinamento estremamente bollente fra i due, Jug inoltre ammette che la sua crociata contro la parte nord – e tutte le decisioni ad essa connesse compreso l’allontanamento da Betty – non ha portato i frutti sperati di contro però la ragazza per un momento mostra indecisione nel confessare il bacio con Archie, confessione che non avviene portando probabilmente con sé una serie di implicazioni che verranno sviluppate successivamente ma non prima di approfondire il cruento finale dell’episodio.

The Wicked and The Divine mostra una solidità di intenti che mancava da qualche tempo a Riverdale. Una sceneggiatura chirurgica riesce a dare il giusto spazio a tutti i personaggi, continuando anche il loro inedito sviluppo mentre la regia con sicurezza gioca con citazioni più o meno evidenti ritornando a quello stile cupo degli esordi.

Ottimo episodio macchiato forse solo da un paio di ingenuità troppo da teen drama.

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