Arrow 6×12 – All for Nothing | Recensione
Pubblicato il 2 Febbraio 2018 alle 15:30
Extreme punishment…
Sin dal suo ritorno dalla pausa natalizia, ma in realtà già con la mid-season finale, Arrow aveva iniziato inspiegabilmente a distruggere quanto di buono fatto con l’inizio della sesta stagione e a ripiegarsi in sotto-trame molto convulse e sicuramente poco appaganti.
Con l’episodio di questa settimana intitolato All for Nothing questa tendenza viene purtroppo confermata ma sembra tuttavia che gli showrunner abbiano iniziato un po’ goffamente a correggere il tiro.
Star City è sempre stretta nella morsa di Cayden James che ne controlla le infrastrutture per via informatica come visto nell’episodio della scorsa settimana – la nostra recensione qui – e mentre Oliver Queen, in quanto sindaco, è costretto a pagare il riscatto chiesto dal villain, come Green Arrow sta cercando un modo per sconvolgerne i piani finora congegnati alla perfezione.
L’occasione viene fornita dagli Outsiders – Black Canary, Wild Dog e Mr Terrific – che confessano al Team Arrow che Vigilante in realtà sta collaborando con loro e sta cercando, seppur con metodi poco ortodossi, anche lui di rovesciare il regime di terrore di James.
I due team ancora una volta convergono negli intenti e chiedono a Vigilante di scaricare i dati dal computer dello stesso James di modo da capire come contrastarlo e liberare Star City scoprendo anche la posizione della bomba termobarica che potrebbe radere al suolo la città.
Ovviamente il piano non andrà come previsto, Vigilante verrà scoperto ed il Team Arrow e gli Outsiders dovranno fronteggiare l’ennesima perdita. Tuttavia la missione non sarà un totale fallimento rivelando un importante dettaglio sulle motivazioni dello stesso James ma sancendo forse la perdita di un altrettanto importante alleato.
All for Nothing ruota intorno ad un plot semplice ma solido che è però purtroppo appesantito da un uso della componente drama poco incisiva e troppo grossolana e da una lentezza d’esecuzione che si traducono in una regia che non riesce mai a trovare un ritmo giusto dovendo fra le altre cose incastrare alcuni flashbacks francamente ridondanti sulle origini di Vigilante.
L’idea di utilizzare Vigilante come ago della bilancia nella guerra contro Cayden James è la vera marcia in più dell’episodio: il personaggio sembrava bruciato ed invece viene recuperato alla grande iniettando una componente spy/thriller che mancava da un po’ e che mantiene relativamente alta la tensione per tutto l’episodio.
Di contro gli showrunner testano il terreno per uno dei possibili colpi di scena – previsto da più parti durante la stagione a dir la verità – ovvero il passaggio nelle fila dei buoni di Black Siren. Se il passaggio in sé per sé non sarebbe una grossa sorpresa, più interessante potrebbe essere lo scontro fra Black Siren e Black Canary, in una ipotetica inversione di ruoli, visto anche il finale tragico di questo episodio.
Per quello che riguarda Cayden James, l’episodio di questa settimana conferma quelle che erano state anche qui alcuni sentori avuti durante i precedenti episodio e cioè che il villain fosse in qualche modo manovrato da qualcuno più in alto di lui.
All for Nothing offre una serie di spunti interessanti per la seconda parte della sesta stagione che tuttavia non possono cancellare una certa pigrizia nell’esecuzione se non addirittura una eccessiva sicurezza nei propri mezzi. Esempio lampante di questa riflessione è proprio il villain che, tralasciando l’utilizzo mediocre di un grande attore come Michael Emerson, è stato costruito in maniera superficiale penalizzando la “rivelazione” di questa settimana.
Arrow è sicuramente la serie dell’Arrowverse che maggiormente fatica a (ri)trovare una propria identità e soprattutto solide basi da cui (ri)partire.
Buoni spunti, esecuzione mediocre. Quello che manca davvero è però una certa inerzia per far decollare la sesta stagione.