Lenin – Historica Biografie 7 | Recensione

Pubblicato il 1 Febbraio 2018 alle 18:00

Chi era Lenin? Un idealista, uno spietato dittatore o entrambe le cose? Scopritelo in questo volume di Historica Biografie scritto da Ozanam e disegnato da Denis Rodier, imperdibile per tutti gli estimatori del fumetto d’autore!

Dagli anni ’80 dell’800, VLADIMIR IL’IC UL’JANOV, meglio noto come Lenin, lottò senza sosta in difesa delle proprie idee e per imporre il comunismo in Russia. Prima di diventare un’icona internazionale nel XX secolo, Lenin fu un intellettuale radicale, autore di opere di rifl essione politica e di testi programmatici. Fu anche uomo d’azione, consapevole dell’importanza di creare un’avanguardia rivoluzionaria per indicare la via al proletariato e guidarlo verso una società più giusta, all’occorrenza mediante la dittatura del Partito comunista

Occuparsi in ambito fumettistico di un personaggio realmente esistito è un’impresa ardua, specialmente se il personaggio in questione è controverso e non giudicato in maniera univoca. E Lenin, protagonista di questo volume della collana Historica Biografie, suscita ancora oggi accese discussioni. Se poi si pensa che la sua vita è stata ricca di avvenimenti, si può comprendere quanto sia difficile raccontarla utilizzando il medium del fumetto.

Intendiamoci, non è un compito impossibile ma lo sceneggiatore Ozanam ha deciso di narrarla ricorrendo a un singolo episodio di poco più di una quarantina di pagine. Si tratta di uno spazio troppo esiguo e forse sarebbe stato più appropriato realizzare una miniserie, allo scopo di approfondire i numerosi aspetti della personalità complessa di Lenin.

Chi era innanzitutto Lenin? Un idealista che crede fermamente nel comunismo o uno spietato dittatore? Entrambe le cose, in realtà, ma Ozanam si concentra in prevalenza sugli anni precedenti il 1917. Ne viene fuori il ritratto di un uomo coraggioso, caparbio, dotato di un’intelligenza fuori dal comune e convinto delle sue idee. Il secondo aspetto, tuttavia, quello dello spietato tiranno, viene quasi trascurato. La descrizione di Lenin è dunque pressoché completa dal punto di vista psicologico ma incompleta da quello storico.

Sinceramente, non so se tale omissione sia dovuta alle poche pagine a disposizione o a ragioni di tipo ideologico. In effetti, il sostanziale fallimento dell’utopia comunista vagheggiata da Lenin rimane sullo sfondo e Ozanam si limita a descrivere i contrasti con Stalin, la diffidenza che Lenin prova nei confronti dei vari esponenti del partito comunista e la noncuranza per i sentimenti della moglie ma non riflette, se non superficialmente, sulle morti e sulle sofferenze da lui provocate. Manca quindi un giudizio sulla figura di Lenin. Dettaglio che sarebbe anche potuto essere apprezzabile se l’opera avesse però presentato tutti i fatti in maniera completa e accurata (e non è questo il caso).

Tuttavia, il lavoro è interessante, per giunta valorizzato dai disegni del bravo Denis Rodier. Il suo stile ha un’impostazione naturalistica, come è giusto che sia in un fumetto del genere, ed è spesso impreziosito da giochi d’ombra suggestivi. Rodier insiste sui primi piani dei personaggi che gli consentono di esprimere visivamente le loro intense emozioni. Ogni vignetta, inoltre, è ricca di dettagli, sovente infinitesimali, che hanno il pregio di rendere credibili le ambientazioni dell’epoca in questione.

In definitiva, Lenin non è un’opera pienamente riuscita, ma non mancano motivi di interesse e potrebbe risultare gradita agli estimatori del fumetto di area BD.

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