Supergirl 3×12 – For Good | Recensione

Pubblicato il 30 Gennaio 2018 alle 18:00

Comprimari ed esperimenti…

Supergirl è attualmente la migliore serie del paniere dell’Arrowverse. Affermazione coraggiosa ma corroborata da una terza stagione che è andata in crescendo forte della costruzione di una villain credibile che ha focalizzato l’attenzione degli spettatori ed esaltato showrunner e sceneggiatori spingendoli sempre più in territori prettamente sci-fi e supereroistici.

L’episodio della scorsa settimana ne era stato un brillante esempio – la nostra recensione qui – tuttavia essendo di fatto a metà stagione, era lecito interrogarsi su quanto la serie potesse continuare a portare avanti le tematiche citate poco fa tralasciando l’aspetto più drama della serie e la miriade di personaggi secondari.

L’episodio di questa settimana intitolato For Good, dopo aver appreso che Reign non è l’unica Worldkiller diretta sulla Terra, come visto nell’ultimo episodio, per Supergirl ed i suoi alleati si tratta solo di attendere e capire come eventualmente rintracciarle. Nel frattempo Sam, resasi conto dei momenti di completa amnesia, chiede aiuto ad Alex per test ed esami sperando di trovare una risposta alla sua condizione. Dopo parecchi episodi di assenza ritorna Morgan Edge sempre invischiato in una lotta all’ultima scorrettezza con Lena Luthor.

C’è subito da dire che la prima parte dell’episodio dà forse troppa enfasi all’aspetto drama appesantendo un po’ il personaggio di Sam che invece era stato costruito in maniera molto equilibrata risultando empatico ma anche credibile. Fortunatamente le vicende di Sam vengono quasi subito accantonate mettendo invece al centro dell’episodio Lena Luthor.

Pur non potendo parlare di un episodio Lena-centrico è indubbio come gli showrunner sondino il terreno cercando di capire se è possibile adottare lo stesso trattamento utilizzato con Reign anche per lei. Con Morgan Edge, villain fantoccio e banolotto di questa stagione, come pretesto per creare un conflitto infatti si scava ancora una volta nel personaggio di Lena anche grazie al ritorno di un altro personaggio – ritorno alquanto inaspettato – cioè quello di Lillian Luthor. In un inedito “scontro a tre” quindi si riprendono le fila delle vicende che coinvolgevano Lena e Edge e si rivanga il più classico degli stilemi per costruire un villain ovvero la contrapposizione “natura/cultura”: per quanto si sforzi Lena rimane una Luthor, il suo carattere competitivo prevarrà e degenererà come successo nel più blasonato fratello?

Gli sceneggiatori navigano un po’ a vista toccando temi scontati – l’amicizia e la paura di Sam di essere malata e lasciare la figlia Ruby sola al mondo – e qualcuno inaspettato in maniera goffa – J’onn J’onnz che si lancia in una disamina della razza troppo impegnata a farsi perennemente la guerra e a sfruttare le risorse del pianeta – lasciando molto spazio ai personaggi secondari e a Kara accantonando un po’ Supergirl.

La regia soffre cercando di dare ritmo ad una sceneggiatura che vuole seguire troppi “punti di vista” e molto diversi fra loro senza però risultare quasi mai davvero efficace se non quando al centro appunto c’è Lena. Il tutto poi viene condito da un finale tutto azione – davvero inaspettato visto l’andazzo dell’episodio – in cui fa la sua comparsa addirittura la mitica armatura di Lex Luthor!

For Good è un episodio con molti bassi e qualche alto e mostra il meglio ed il peggio che la serie può offrire in questo momento. Si tratta sostanzialmente di un episodio di passaggio – episodi che potrebbero essere tranquillamente eliminati riducendo il numero totale di episodi per stagione ma queste sono ben altre considerazioni – che però, visto target e impostazione delle serie dell’Arrowverse, poteva sicuramente essere molto più stucchevole ed invece, pur trascinandosi vistosamente in alcuni passaggi, riesce a svolgere un discreto lavoro impreziosito da alcune inaspettate scene d’azione.

La situazione dell’Arrowverse non è attualmente delle più rosee eppure Supergirl riesce a dimostrare una certa vitalità anche con un episodio sicuramente non impostato benissimo ma eseguito con la consapevolezza di un progetto a lungo termine.

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