Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve – Anatomia di una Scena
Pubblicato il 9 Febbraio 2018 alle 15:30
In Anatomia di una Scena, vengono analizzate per voi le scene più emblematiche dei migliori film in uscita.
Blade Runner 2049
Regia: Denis Villeneuve
Sceneggiatura: Hampton Fancher e Michael Green
Interpreti scena: Ryan Gosling
Il Blade Runner di Denis Villeneuve è un film statuario, imponente, titanico, un David che va ammirato con lo sguardo (non capito o interpretato come il film originale, più poetico, più affascinante, più sexy): l’unico momento nel quale il comunque bellissimo 2049 si lascia alle spalle la tediosità della spiegazione verbale delle varie chiavi di lettura e dei tanti sotto-testi narrativi (compito che il più delle volte viene affidato al banalissimo personaggio di Jared Leto) arriva ben oltre la metà del film.
Il Blade Runner K (per gli amici Joe) è alla ricerca di Rick Deckard, e l’unica pista a sua disposizione lo porta lontano da Los Angeles: per la prima volta l’impronta geografica di Blade Runner si espande ed esploriamo una nuova località, Las Vegas. La piovosa Città degli Angeli diventa la desertica Città Fantasma, disabitata da quando un ordigno nucleare l’ha spazzata via. Quel che resta è una coltre di fumo talmente densa che, al contatto con la tenue luce solare, si trasforma in un mare di ocra (la palette cromatica cambia drasticamente).
Il controcampo ci rivela l’architettura di una società decaduta, testimonianze fossili di un mondo dimenticato basato sull’opulenza e l’estetismo esagerato appartenenti a un’epoca in cui la razza umana ancora proliferava, in cui il cielo era azzurro e l’aria salubre, in cui non si coltivavano vermi ma ricchezza, un’epoca in cui il futuro serbava la speranza di una vita migliore. Le cose sono andate diversamente.
Mentre la camera segue K fra le sinuose caviglie giganti di donne senz’anima, il blade runner nota qualcosa di vivo e vero in tutto quel marasma di artificialità (perfino lui è artificiale).
Il dettaglio rivela anche al pubblico la stupenda scoperta del protagonista: un’ape.
Lo sguardo impietrito, commosso e sbalordito di K dice tutto, senza dire niente: un essere artificiale che sogna di essere autentico, di avere un’anima, posa per la prima volta il suo sguardo su qualcosa di vero (gli animali sono estinti); non solo l’immagine riecheggia la frase che l’agente K ha sentito pronunciare a un altro personaggio, in una scena precedente (la prostituta Mariette, che non aveva mai visto un albero) ma rappresenta anche il rimando più sottile ed elegante al film originale (citato diverse volte, ma mai ad un livello così subliminale): l’ape, infatti, non viene solo menzionata durante il test voight kampff cui Deckard sottoponeva Rachel (“Ti accorgi di avere un’ape sul dorso della mano, cosa fai?” chiedeva lui, “La schiaccio”, rispondeva lei prontamente) ma volerà via dalla mano di K come la colomba di Roy Betty.
Blade Runner 2049 è disponibile in home-video dal 7 febbraio 2018.