Pokémon: La Grande Avventura Vol. 4-6 | Recensione

Pubblicato il 29 Gennaio 2018 alle 15:30

Continua l’esplorazione delle varie Regioni del franchise in una vera e propria epopea Pokémonesca!

Dopo il successo dei primi tre capitoli, J-POP ed Edizioni BD tornano a pubblicare Pokemon: La Grande Avventura coi volumi 4, 5 e 6, a proseguimento di una saga epica, una vera e propria esplorazione di tutta la mitologia di un franchise che, a distanza di vent’anni, è ancora uno dei più amati… e non ha nessuna intenzione di smettere di stupire.

I CAVALIERI POKEMONESCHI

In questo nuovo scorcio di avventura, ambientato nella regione di Johto, vedremo esplorato tutto il mondo della seconda generazione dei videogiochi Pokèmon ed è dunque scontato che, questa volta, i nostri “cavalieri” in azione saranno principalmente Oro e Argento, ai quali si affiancano il professor Elm e Pokemon come Aipom, Sunkern e Cyndaquil. Il confronto tra i due protagonisti però è qui basato non sull’abilità nell’allenare o nell’ambizione di voler diventare il migliore, quanto dai tormenti psicologici e le motivazioni che li spingono ad agire. Oro è impulsivo, non il classico eroe virtuoso senza macchia e Argento, seppur presentato come un ladruncolo, è avvolto da un mistero che potrebbe spiegare e motivare le sue azioni. Nessuna rivalità netta (che alla fine, sostanzialmente, non è presente nemmeno tra Rosso e Blu) piuttosto un’avventura umana, formativa, che mette i personaggi davanti al loro passato tormentoso e a un presente pieno di contraddizioni.

I Pokèmon dunque vengono, in questa seconda parte della “saga”, “umanizzati” e diventano parte integrante del percorso di crescita degli allenatori stessi. Un tono decisamente diverso rispetto ai tre precedenti capitoli, sicuramente più profondo e impegnativo dato anche dal cattivo di turno, Maschera di Ghiaccio, che rende la storia un vero e proprio giallo considerando la sua personalità e i suoi orrendi crimini (nulla da invidiare, per questo, alle detective stories più famose).

Totale distacco dunque rispetto ai volumi 1-3? Nello schema e nella presentazione della trama forse sì, ma non nel concetto poiché, come detto, stiamo parlando di un’epopea totale del mondo Pokemon e dunque, in questa fitta trama, andranno ad affacciarsi anche nostre vecchie conoscenze di Kanto.

LA GRANDE AVVENTURA

Un’altra sostanziale novità di questi tre volumi e, essenzialmente, lo schema utilizzato per narrare il viaggio dei protagonisti: come abbiamo detto, non si tratta semplicemente di un viaggio fisico, ma più mentale e psicologico. Ecco perché non verrà ripreso lo schema cronologico di affrontare, tappa dopo tappa, le varie Palestre di Johto: a dettare il movimento dei personaggi saranno i tanti fitti misteri che ricorrono nella trama e i continui flashback, con le situazioni viste e analizzate da diversi punti di vista e che confluiscono poi in un unico piano narrativo nel gran finale. Il tutto contornato dai vari combattimenti, veri e propri protagonisti di questo manga, quasi a voler enfatizzare la sensazione di tempo spezzato e, viceversa, a dare unità nel caos.

LA GRANDE EPOPEA

In maniera diversa (con un approfondimento sulla psicologia dei protagonisti e una narrazione spezzata e frenetica) rispetto ai primi tre volumi, La Grande Avventura 4-6 continua a raccontare il meraviglioso mondo dei Pokemon da una prospettiva diversa rispetto sia all’Anime che ai videogiochi del franchise, sfruttando le potenzialità fino ad ora troppo nascoste di questo marchio. Con la solita edizione pregiata, elegante, esteticamente curata anche nella doppia copertina (e con tanto di cofanetto a disposizione, acquistando insieme i tre prodotti) J-POP ed Edizioni BD consegnano al lettore altri tre volumi di questa epopea “pokèmonesca” da non far mancare assolutamente nella collezione dei fan storici, o meno, dei Pokemon. Non sarà l’Iliade o l’Odissea, ma per la profondità e la cura con la quale sono trattati i vari allenatori e i loro amici mostriciattoli, l’Epica dei Pokemon è attualmente rappresentata da questa storyline. E vista l’importanza del marchio, non è cosa da poco…

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