Black Hammer Vol. 2 – L’Evento | Recensione

Pubblicato il 19 Gennaio 2018 alle 10:00

Ritorna Black Hammer, la saga supereroistica scritta da uno degli autori di punta del comicdom americano: Jeff Lemire! Cosa succede ai bizzarri superesseri finiti nel contesto misterioso dell’America rurale? Scopritelo in questo secondo volume!

Spesso si dice che il concetto del supereroe è ormai datato ed è impossibile utilizzarlo con una nuova, inedita prospettiva. Tuttavia, se c’è un autore in grado di narrare storie di giustizieri in calzamaglia in maniera peculiare e innovativa, quello è Jeff Lemire, messosi in luce negli ultimi anni grazie alla versatilità e all’anti-convenzionalità della sua ispirazione.

Lo dimostra Black Hammer, serie Dark Horse concepita ai tempi del suo capolavoro Essex County Trilogy. Possiamo definirla supereroica e in effetti i supereroi giocano un ruolo importante nella trama. Ma non è la solita testata dedicata agli avventurieri in costume. In Black Hammer, Lemire ha infatti cercato di unire due tra le sue più importanti suggestioni creative: la vita tranquilla, monotona e banale della provincia e le vicissitudini fantasiose e visionarie degli eroi, sottoponendoli a una sofisticata operazione di decostruzione.

I protagonisti della collana sono Golden Gail, Madame Dragonfly, Abraham Slam, Barbalien, Talky Walky e il Colonello Weird. Un tempo sono stati i più grandi supereroi di Spiral City e ognuno di essi si richiama a un personaggio Marvel o DC della Golden Age. Hanno combattuto il crimine e cercato di rendere il mondo un posto migliore ma una battaglia con una creatura chiamata Anti-Dio li ha relegati in un paesino di provincia che, per ragioni misteriose, non possono abbandonare.

Gli anni sono trascorsi e si sono rassegnati a vivere un’esistenza normale. Cosa, però, non facile, poiché costretti a celare la loro vera natura. Inoltre, non tutti, a cominciare dalla ribelle Golden Gail, accettano la situazione. Lemire delinea una story-line basata sulla contrapposizione tra la realtà quotidiana e la fantasia simboleggiata dagli universi dei supereroi, con risultati apprezzabili. Le psicologie dei protagonisti sono approfondite e l’aspetto introspettivo è il dettaglio più intrigante di Black Hammer. Gli eroi di Lemire non si accettano, sono individui fuori dal loro mondo e dal loro tempo, isolati e ‘diversi’, forse più dei mutanti Marvel.

Non mancano, però, i misteri. In questo secondo volume, infatti, gli eroi incominceranno a farsi domande sulla natura del luogo in cui si trovano. Vivono in un altro tempo, in una dimensione parallela, nell’aldilà oppure in un sogno? Per adesso non ci sono risposte ma si può presumere che siano vittime di un terribile complotto architettato dall’Anti-Dio.
Lemire gioca con i cliché dei fumetti della Golden e della Silver Age, rievocando autori come Kirby, rendendo curiosi omaggi al Capitan Marvel della Fawcett e facendosi ispirare dalla science-fiction classica o dall’horror di Lovecraft.

Black Hammer è in pratica un comic-book influenzato dalla cultura pop degli ultimi cinquant’anni. Non manca un senso di angosciosa inquietudine alla David Lynch, evidente nel contesto provinciale stile Twin Peaks in cui si svolge una parte della story-line. Lemire, inoltre, affronta pure la tematica dell’omofobia tipica di certi contesti rurali e bigotti.

I disegni sono di Dean Ormston, penciler ben noto ai Vertigo fan, che nel caso di Black Hammer sfoggia un tratto meno contorto e più plastico del consueto. Costruisce le tavole in modo creativo, alternando inquadrature minuscole e altre a tutta pagina, e si concede a volte stilemi ditkiani e psichedelici, in linea con il tipo di vicenda narrata. Un episodio è invece illustrato da David Rubìn, meno entusiasmante di Ormston ma efficace. I colori intensi e caldi dell’ottimo Dave Stewart hanno poi il merito di esaltare l’aspetto grafico complessivo del volume.

Lemire ma efficace. I colori intensi e caldi dell’ottimo Dave Stewart hanno poi il merito di esaltare l’aspetto grafico complessivo del volume. Insomma, se siete fan di Lemire e amate i supereroi, non potere perdere Black Hammer, da annoverare come una delle migliori proposte fumettistiche degli ultimi tempi. Da provare.

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