Caput Mundi 5 – Prima dell’Alba | Recensione

Pubblicato il 18 Gennaio 2018 alle 10:00

“Non c’è mai un’orchestra che suoni Wagner quando ne hai bisogno…”

Segreti. Informazioni. Le forze occulte che operano a Roma combattono per questa valuta tanto preziosa quanto volatile ed infatti ci eravamo lasciati nello scorso numero – la nostra recensione qui – con una sorta di triplice mexican standoff fra il Mostro del Lago, custode involontario e coscienza della città, Pietro ed i suoi “alleati” improvvisati e gli uomini della Mummia con Bimbo e il Tedesco vecchia conoscenza di Battaglia – personaggio che ha già incrociato la strada del vampiro siciliano in La Lunga Notte della Repubblica – sempre pronto a mettere le sue capacità a disposizione del miglior offerente.

E’ bene mettere subito in chiaro che questo quinto, e penultimo, numero di Caput Mundi intitolato Prima dell’Alba è esagerato, nell’accezione più hollywoodiana del termine.

Messo fuorigioco il Mostro del Lago, Battaglia, pur riluttante, è costretto ad accettare la temporanea allenaza con Eva, Nero e l’Uomo Invisibile anche perché Bimbo e il Tedesco vogliono chiudere subito la partita e non perdono tempo ad attaccare l’eterogeneo gruppo per poi consegnarlo alla Mummia e recuperare l’hard disk contenente le preziose informazioni che a quanto pare coinvolgono in prima persona anche lo stesso Battaglia.

Ovviamente Pietro ed i suoi sono degli ossi duri, ognuno di loro ha motivazioni personali per non farsi acciuffare oltre ad alcuni conti in sospeso da regolare e, respinto il primo attacco, si danno alla fuga cercando di uscire da Roma. Inizia così un furibondo inseguimento per le strade di Roma in un percorso reso “obbligatorio” dalle macchinazioni proprio della Mummia che, al sicuro nel suo palazzo in Vaticano, manovra in maniera chirurgica uomini e risorse.

Prima dell’Alba spinge all’estremo quella stessa azione che aveva già caratterizzato il numero precedente. Giovanni Masi e Dario Sicchio riducono i dialoghi all’essenziale canalizzando tutto quel background del cinema d’azione più spettacolare confezionando un albo che è sostanzialmente un lunghissimo “piano sequenza” intervallato da esplosioni e manovre con auto e motociclette che si trasformando in enormi proiettili o comunque in armi improprie.

I due sceneggiatori fanno letteralmente esplodere tutto il possibile lungo le strade di una capitale che si sta svegliando al ritmo di auto accartocciate e deflagrazioni spacciate per “attacco terroristico” mentre intuiamo con lo scorrere delle pagine che l’inseguimento porterà il gruppo al cospetto della Mummia – personaggio sempre più sinistramente misterioso – i personaggi scaricano la tensione mostrando il loro lato più badass sia a parole – con l’Uomo Invisibile che letteralmente compie una magia scomparendo da un auto in fiamme e si candida prepotentemente ad avere speriamo in futuro una serie assolo – che con i fatti – con il solito Battaglia che a brutalità non è secondo a nessuno anche quando bisogna lanciarsi da un’auto in corsa all’altra.

Parte grafica affidata Fabiana Mascolo che dopo le prime pagine di rodaggio mostra una certa personalità nel passare da un stile più stilizzato ad uno più dettagliato risultando così più scattante nelle scene d’azione e di contro più attenta ai dettagli ad esempio quando in scena c’è la Mummia di cui abbiamo finalmente uno sguardo più “approfondito”. Questo approccio coraggioso sacrifica, soprattutto nella primissima parte dell’albo, gli sfondi pressoché assenti ma risulta dannatamente convincente nel resto dell’albo che, come detto, è sostanzialmente una lunga scena d’azione e che avrebbe fatto impallidire anche certi maestri americani dello stile widescreen. La disegnatrice infatti padroneggia con sicurezza la “macchina da presa”: in una impostazione della tavola chiara e semplice, in cui lo schema 2×3 viene dilatato spesso in riquadri lunghi ed orizzontali, le inquadrature giocano un ruolo fondamentale donando un ritmo sostenuto alla sceneggiatura giù di per sé adrenalinica. Un buon lavoro che mostra notevoli margini di miglioramento!

Prima dell’Alba è un albo coraggiosissimo perché fa affidamento sull’azione quella più spettacolare e cinematografica traslata su carta con un risultato incredibilmente convincente risultando così non solo un adrenalinico penultimo capitolo di una saga che ha già raccolto consensi di critica e pubblico – ed è stata già rinnovata per una seconda stagione – e che si prepara al gran finale forgiata nel fuoco delle esplosioni della notte romana.

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