Le avventure di Tintin vol. 1-8 di Hergé: Recensione
Pubblicato il 6 Gennaio 2012 alle 11:23
Rizzoli Lizard propone l’edizione definitiva che raccoglie tutte le avventure di Tintin, il giovane reporter di Bruxelles creato da Hergé, incluso l’ultimo capitolo incompiuto e finora rimasto inedito in Italia.
Autore: Hergé
Editore: Rizzoli Lizard
Provenienza: Belgio
Formato: 19,5×26,cartonato, col.
Prezzo: € 14,90
Anno di pubblicazione: 2011
Rizzoli Lizard propone al pubblico italiano un grande classico della letteratura a fumetti europea: “Le avventure di Tintin”, celebre personaggio nato dalla matita di Hergé nel 1929 sulle pagine del settimanale belga “Le Petit Vingtième”.
La collana si compone in totale di otto volumi che raccolgono tutte e ventiquattro le storie che hanno come protagonista il giovane reporter di Bruxelles, compresa l’ultima avventura, “Tintin e l’Alph-Art”, rimasta incompiuta e finora inedita nel nostro Paese.
Una raccolta definitiva e integrale, quindi, che permette di rivivere le fantastiche avventure di Tintin e dell’inseparabile cagnolino Milou, in un viaggio che porta il lettore non solo a riscoprire una pietra miliare del fumetto della scuola franco-belga, ma anche a partire per un vero e proprio viaggio virtuale nel tempo.
Leggendo, infatti, non si può non avvertire con chiarezza come il fumetto rifletta più o meno consapevolmente gli umori e i costumi sociali dell’epoca in cui ogni storia è stata creata. Un cammino graduale che permette dunque di ripercorrere la storia europea – e mondiale – in un arco di tempo di oltre mezzo secolo, che va dal 1930, anno di pubblicazione della prima storia “Tintin nel Paese dei Soviet”, fino alla prima metà degli anni ’80, attraverso anni densi di sconvolgimenti militari, politici e culturali che hanno contribuito a plasmare la sensibilità e l’aspetto del mondo odierno.
In questo senso, nell’affrontare la lettura di ogni singola storia, è opportuno porre mente al contesto in cui quel fumetto è stato concepito, a scanso di equivoci e di inutili fraintendimenti circa alcuni modi di sentire, che evidentemente appartengono in larga parte al passato.
Lo stile di Hergè è quello inconfondibile del capostipite della scuola della c.d. ligne claire, essenziale e minimalista, ma non per questo meno espressiva, punto fermo che accomuna tutti i capitoli.
I personaggi, invece, sono quelli che in modo più evidente subiscono un’evoluzione, un necessario consolidamento non solo nelle loro personalità, peraltro già quasi del tutto formate, ma anche nella caratterizzazione grafica. Da questo punto di vista, la prima storia è quella probabilmente più lontana dalla sensibilità contemporanea per via degli oltre ottanta anni di differenza, ma anche per essere l’unico episodio in bianco e nero e con un Tintin e un Milou non perfettamente definiti come quelli che conosciamo oggi.
I volumi sono tutti piuttosto corposi, e variano dalle 192 alle 288 pagine, interamente stampati su carta lucida. Ottimo il lavoro di traduzione e adattamento, fedele all’originale e sempre scorrevole. Ciascun albo contiene tre storie, ad eccezione del primo, che ne raccoglie due, e dell’ultimo, che ne contiene quattro. Il volume n.8, infatti, include in chiusura i bozzetti incompiuti dell’ultima avventura di Tintin, mai terminata perchè, come noto, all’indomani della morte di Hergé (1983) si scelse di non realizzare nuove storie.
“Tintin e l’Alph-Art” è stampato sempre su carta lucida ma gialla, riportando fedelmente tutte le annotazioni che l’autore aveva posto sulle tavole, costituite da rough inizialmente piuttosto definiti e che lasciano spazio in seguito a semplici layout di massima. Ottima la scelta di stampare a fronte pagina la traduzione dei dialoghi e delle didascalie, in modo da poter permettere di apprezzare appieno la lettura di testo e immagini e valorizzare così anche l’ultimo lavoro di Hergé.
In conclusione, “Le avventure di Tintin” è un’imperdibile lettura per chi lo ha amato nella sua infanzia – e non solo – e per chi volesse conoscere quello che è sì uno dei grandi protagonisti del fumetto, ma anche un grande protagonista che ha incarnato a lungo lo spirito del nostro tempo, evolvendosi con esso.
VOTO: 8,5