L’umorismo ingenuo di Il Mio Amico Incubo | Recensione

Pubblicato il 11 Gennaio 2018 alle 10:00

La casa editrice Shockdom dà il via ad una collana di fumetti per giovani lettori con Il Mio Amico Incubo, volume del gruppo di autoproduzioni Silly Nostalgic Kids, che propone una storia colorata, condita di umorismo ingenuo e valori genuini. Ma è abbastanza per il pubblico a cui vuole raccontare, ossia quello di bambini e ragazzini? Ed è una lettura piacevole anche per gli adulti?

Agli inizi di dicembre del 2017 l’editore Shockdom ha inaugurato una nuova collana tematica, dedicata alle pubblicazioni rivolte ad un pubblico di bambini e giovani: Yum!, che ha cominciato la sua vita editoriale con i titoli di Dandelion (di Salvatore Callerami e Antonio Fassio) e Il Mio Amico Incubo.

Quest’ultimo è frutto della collaborazione di Tommaso Valsecchi (ai testi), Francesco Castelli (ai disegni) e di Valentina Grassini (ai colori), tre freelancer attivi nel mondo dell’editoria per bambini e ragazzi che dal 2014 lavorano insieme nel collettivo di autoproduzioni Silly Nostalgic Kids (del quale spicca in particolare Non succede quasi mai, pubblicato anche in Francia).

Il gruppo rimane fedele alla propria filosofia anche con Il Mio Amico Incubo, una graphic novel molto più lunga delle autoproduzioni di Silly Nostalgic Kids (121 pagine): sicuramente si tratta di una bella sfida per questa piccola realtà di autoproduzioni.

La storia racconta di Adeline, una ragazzina bionda e con grandi occhi azzurri, appassionata di musica metal e con tendenze asociali, che afferma più volte di non avere paura di nulla. Gli altri due personaggi-motore della trama sono Burrito, un incubo a forma di gatto con le corna che, per mantenersi al sicuro, è costretto a vivere insieme ad una famiglia di topi, e Eugene, un operaio presso una fabbrica di crackers che, però, è in realtà un cacciatore di incubi che ha passato da tempo il suo periodo di fama e gloria.

Questi tre personaggi sono destinati ad incontrarsi e scontrarsi quando la giovane Adeline, approfittando di una noiosa gita scolastica, fugge per assistere ad un concerto metal: la ragazzina però si perde per la città, e sarà proprio Burrito ad aiutarla ad orientarsi… prendendo, però, la strada più lunga! Un’occasione perfetta per Eugene di catturare il temuto gatto-incubo e recuperare l’onore perduto.

La storia è raccontata attraverso tavole dinamiche e colori vivaci, che di sicuro avrebbero reso di più con un formato più grande, alla francese. Ed è sicuramente la palette, viva e accesa, il punto forte di Il Mio Amico Incubo. La trama ha certamente un buon intento, quello di trasmettere ai giovani lettori il valore dell’amicizia, ma date le premesse ha un finale fin troppo “liscio”, specialmente date le premesse, e le battute dei personaggi potrebbero non divertire molto il lettore, nemmeno quello giovane. Tuttavia, anche se il ritmo della narrazione ha qualche fase calante, sicuramente i fan di Cartoon Network apprezzeranno i disegni.

Esistono letture per bambini e ragazzini che divertono e intrattengono anche gli adulti, ma questo non è il caso di Il Mio Amico Incubo: più che dalla storia, il lettore più maturo sarà attirato dai colori e dalle linee dei personaggi. Va ammesso, però, che la battuta sul serpente e sul maiale è stata apprezzata.

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