X Files 11×01 – My Struggle III | Recensione stagione 11
Pubblicato il 7 Gennaio 2018 alle 15:15
Complotti governativi a livello globale, misteri, rivelazioni, intrecci imprevisti, alieni, l’Uomo che Fuma: i tratti distintivi che caratterizzano X Files sono tutti presenti nell’episodio iniziale di questa undicesima stagione di una delle serie cult più amate al mondo.
My Struggle III, come suggerisce il titolo, si riallaccia in qualche modo all’episodio finale della decima stagione di X Files, ed è il primo dei due episodi di questa stagione corrente che seguirà la mitologia della serie.
Una particolarità di questo episodio è il fatto che alla tagline classica “I want to believe” presente nella sigla iniziale ne viene fatta seguire un’altra: “I want to lie”…
L’episodio si apre con un monologo di dell’Uomo che Fuma, alias C.G.B. Spender, alias Carl Gerhard Busch, nel quale questo misterioso personaggio parla di temi attuali, coadiuvato anche da immagini che rappresentano, ad esempio, l’attuale Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
L’uomo rivela una serie di informazioni, nonché il proprio personale punto di vista sull’epoca moderna.
- Un legame indissolubile
Nonostante Dana Scully viva lontana da suo figlio William, e non sappia nemmeno dove sia, la donna è fortemente legata al ragazzo, che sarà indispensabile per salvare la vita di Fox Mulder, come lei stessa rivelerà al suo stranamente scettico collega.
Durante tutto il corso dell’episodio Scully sarà vittima di diversi attacchi, che la portano anche a perdere i sensi, ma che portano con sé anche delle visioni. La minaccia del virus Spartan è ancora presente, per cui sarà necessario impedire che l’epidemia conseguente stermini l’intero genere umano. E forse saranno proprio le visioni di Scully la chiave per poter scongiurare questa strage.
- “Le dispiace se fumo?”
My Struggle III si rivela un buon episodio iniziale per questa undicesima stagione di X Files, grazie a una regia all’altezza che trasmette anche un senso di asettica freddezza.
L’Uomo che Fuma è centrale in questo episodio, grazie anche a una rivelazione inaspettata in linea con questo personaggio, un freddo calcolatore in definitiva privo di sentimenti e disposto a qualunque cosa, pur di raggiungere i suoi scopi.
La trama dell’episodio è coinvolgente, e le performance degli attori sono all’altezza delle aspettative. Misteri, rivelazioni e complotti sono alcuni dei temi da sempre centrali in X Files, e i fan della serie saranno felici di sapere che sono presenti anche in questo episodio.
Certo, non vengono fornite tutte le risposte alle domande poste, ma si tratta di sicuro di un buon punto di partenza che fa riferimento alle stagioni classiche e alla mitologia della serie.
Come accade spesso in X Files, i complotti e i pericoli da affrontare sembrano degli ostacoli quasi insormontabili per un ristretto gruppo di persone pronto a tutto pur di proteggere l’umanità.
Una epidemia mortale, continui insabbiamenti, il progetto dell’Uomo che Fuma e il ruolo di William in questo scenario costituiscono la struttura portante di My Struggle III, in cui il ragazzo viene spesso nominato, ma mostrato solo per qualche breve e fugace istante, per giunta in maniera poco chiara alla fine dell’episodio: vediamo infatti brevemente quello che sembra proprio essere William, in una ripresa fuori fuoco, mentre ha una crisi, apparentemente simile a quelle di cui è vittima sua madre.
Questa ripresa delle tematiche care alle serie classiche di X Files sembra quasi un ritorno alle origini, ma è davvero ancora troppo presto per poterne giudicare gli sviluppi futuri, per cui non resta che attendere di vederli nel secon do episodio dedicato alla mitologia di X Files.