The Savage Sword of Conan Collection 1 | Recensione

Pubblicato il 2 Gennaio 2018 alle 17:00

Arriva una straordinaria iniziativa editoriale da edicola dedicata al barbaro più famoso del mondo: Conan! Non perdete la proposta cronologica di tutte le storie del Cimmero pubblicate nella storica collana Savage Sword of Conan!

Hachette dà il via a una serie di volumi da edicola, imperdibile per tutti i fan della narrativa sword & sorcery poiché dedicata a Conan, il celeberrimo barbaro ideato dal romanziere Robert E. Howard. La collana proporrà in ordine cronologico tutte le storie realizzate dalla Marvel per la rivista in bianco e nero Savage Sword of Conan. Coloro che già la conoscono sanno bene che gli autori coinvolti sono di primo piano e che la qualità di molti episodi è elevatissima.

In realtà, le prime storie del Cimmero in bianco e nero apparvero nei primi cinque numeri di Savage Tales, altro magazine in monocromia che presentava storie di vario tipo rivolte a un pubblico adulto. Queste riviste Marvel, svincolate dai limiti del Comics Code, erano spesso incentrate sull’horror ma Conan non stonava in tale contesto, considerando che le sue avventure non sono prive di elementi macabri e terrificanti.

Questo primo volume include proprio queste avventure. Il riscontro fu più che positivo, tanto da spingere la Marvel a varare The Savage Sword of Conan, destinata a diventare la rivista in bianco e nero più longeva della Casa delle Idee. Gli episodi sono scritti da Roy Thomas, l’autore responsabile della versione a fumetti del barbaro con il comic-book Conan The Barbarian. Rispetto alle storie a colori, quelle in bianco e nero sono violente, estreme, complesse, di ampio respiro e più vicine allo spirito originario del personaggio inventato da Howard.

Conan è ciò che oggi definiremmo politicamente scorretto: un ladro, un avventuriero, un assassino e uno che con le donne non va tanto per il sottile perché segue spesso gli impulsi sessuali, senza troppe remore. E’ questo il protagonista di una delle avventure più amate dai fan: ‘La Figlia del Gigante dei Ghiacci’. Il barbaro, nel contesto angosciante di un’immensa distesa di neve, incontra una bella ragazza che lo provoca, con conseguenze preoccupanti. Thomas scrive testi verbosi e ridondanti, ma adatti alle vicende ambientate nella mitica era hyboriana, e i disegni sono dello spettacolare Barry Windsor-Smith, colui che illustrò i primi albi di Conan The Barbarian. Lo stile è elegante, raffinato e influenzato dall’art-decò e dal movimento preraffaellita e ancora oggi di sorprendente attualità.

Thomas e Windsor-Smith firmano anche ‘Cimmeria’, adattamento di una poesia di Howard. In questo caso testo e illustrazioni raggiungono un perfetto connubio e il risultato è Arte con la maiuscola. I disegni di Windsor-Smith sono inoltre inchiostrati dall’ottimo Tim Conrad che conferisce profondità e concretezza alle matite. Si procede poi con un’altra storia particolarmente amata dai lettori: ‘Chiodi Rossi’. Pure stavolta tocca a Thomas narrare le gesta di Conan, in compagnia di Valeria, una delle sue ricorrenti alleate. E’ una vicenda lunga e articolata incentrata su draghi mostruosi, città perdute e clan rivali decisamente minacciosi, e illustrata da un Windsor-Smith in stato di grazia che ci dona tavole dettagliatissime.

Con ‘La Notte del Dio Scuro’ Thomas concepisce un’avventura in cui gli elementi heroic fantasy e horror convivono in perfetto equilibrio. L’atmosfera è cupa e malinconica e abbiamo modo di vedere un Conan più riflessivo, impegnato a salvare un suo antico amore da un terribile pericolo. I disegni sono appannaggio di due altri giganti dei comics: Gil Kane e Neal Adams, ed è sufficiente citarne i nomi per capire cosa ci si può aspettare. Il loro Conan è meno lezioso e plastico di quello di Windsor-Smith, più feroce e animalesco, analogo a quello di John Buscema, ma altrettanto suggestivo e carismatico.

Thomas e Windsor-Smith ritornano in ‘La Creatura del Buio’, altro gioiello dai toni horror caratterizzato da testi efficaci e disegni che si avvicinano più alla nobile tradizione dell’illustrazione fin-de-siécle che ai comics propriamente detti. Il volume si conclude con ‘Il Segreto del Fiume del Teschio’, storia scritta sempre da Thomas ma disegnata da un cartoonist in genere associato alla fantascienza: Jim Starlin.
L’acclamato penciler di Warlock, Captain Marvel e altre pietre miliari del fumetto statunitense imposta le tavole con il consueto stile pop e lisergico che l’ha reso celebre, applicandolo alle ambientazioni ancestrali di Conan. .

Il risultato è spiazzante e di grande livello. Bisogna, inoltre, segnalare l’ottima introduzione di Max Brighel che fornisce informazioni preziose sulle riviste in bianco e nero del Barbaro e la post-fazione di Lin Carter sulla narrativa pulp e sul genere sword & sorcery. Si tratta di articoli che servono a contestualizzare gli episodi presenti in questa prima uscita.

Chi ha già letto queste storie è già consapevole del loro valore assoluto. I neofiti avranno una bella sorpresa. In ogni caso, abbiamo a che fare con un’iniziativa editoriale da non trascurare ed è consigliabile sia agli amanti del fantasy sia ai lettori che cercano la qualità.

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