Caput Mundi 4 – Il Lago Che Combatte | Recensione

Pubblicato il 21 Dicembre 2017 alle 10:00

E voi, cosa siete, colpevoli o innocenti?

Addentriamoci nella seconda metà di Caput Mundi facendo prima un breve ripasso: i segreti più oscuri della Mummia, cardinale senza scrupoli dai misteriosi poteri, sono rinchiusi in un hard disk rubato da l’Uomo Invisibile – come visto nel terzo numero, la nostra recensione qui – e mentre Battaglia sembra per il momento giocare sulla “difensiva” il sottobosco criminale si è diviso in due fazioni; da una parte Eva e Nero che hanno cercato di farsi alleato proprio l’Uomo Invisibile dall’altro Bimbo che, osteggiato dalla Mummia, mette insieme una squadra di personaggi poco raccomandabili per recuperare il suddetto hard disk.

Il Lago Che Combatte, quarto numero della mini-serie, è costruito intorno al recupero di queste preziose informazioni da parte dei due gruppi dal lago Lago ex-Snia… ordinaria amministrazione se non fosse che il lago è abitato da un mostro, una leggenda metropolitana chiamata la Coscienza di Roma che da quanto si dice dispensi giustizia e custodisca proprio sul fondo del lago i segreti più scabrosi della Città Eterna.

Il punto di incontro, o per meglio di scontro, sarà quindi il lago mentre Eva e Nero devono convincere l’Uomo Invisibile a stare dalla loro parte, la situazione sfugge al controllo di Bimbo. A quanto pare però le due fazioni sono pedine di un gioco di grande con Battaglia che decide di fare la sua mossa mentre un nuovo giocatore viene messo in campo dalla Mummia.

Mentre i due numeri precedenti si concentravano molto sulla costruzione della serie, con il Il Lago Che Combatte, Caput Mundi inizia decisa la sua marcia di avvicinamento verso la conclusione con un quarto numero in cui a farla da padrone è l’azione ma non solo.

Non è un caso che ai testi ritorni quel Dario Sicchio, coadiuvato dall’ottimo Roberto Cirincione, che aveva aperto la mini-serie: i personaggi infatti ritornano ad essere più vivi, più aggressivi nel loro essere spiccatamente legati a quella romanità che è uno dei perni dell’idea stessa alla base di Caput Mundi mentre la città torna a giocare un ruolo fondamentale nella narrazione quasi come una decadente Gotham City.

Da un lato il divertissement iniziale con protagonista una nota figura della scena politica attuale della capitale fornisce solo il pretesto per costruire un personaggio efficacissimo nella sua brutalità e semplicità ovvero il mostro del lago. In un quadro estremamente ricco di zone grigie come quello dipinto dai primi numeri della serie spicca questo personaggio che invece semplifica la moralità nel dualismo colpevoli/innocenti e che rabbiosamente rivendica la propria genesi ed il proprio ruolo in una città ed in una umanità senza scrupoli.

La sceneggiatura estremamente ritmata dell’albo è scandita proprio dalle apparizioni del mostro che è anche catalizzatore della svolta negli eventi con Battaglia che finalmente scende in campo in prima persona – il perché cerchi anche lui di appropriarsi dell’hard disk per ora rimane elemento ancora da approfondire – mentre il nuovo giocatore messo in campo dalla Mummia sembra davvero l’antagonista che mancava per fare da contraltare al vampiro siciliano.

Parte grafica a 4 mani ed affidata a Stefano Manieri e Francesco Prenzy Chiappara, quest’ultimo già visto all’opera sull’ottimo Battaglia – Lo Stalliere. Manieri illustra l’albo con sicurezza e un gusto molto americano: le anatomie sono molto muscolari giocando con pose statuarie e scene d’azione semplici, per coreografie, ma estremamente efficaci nel riempire le pagine con un ritmo serrato. La costruzione della tavola è altrettanto solida ma mai statica anzi alterna soluzioni verticali ed orizzontali concedendosi anche qualche splash-page d’impatto. A Prenzy invece tocca illustrare qualche sequenza flashback ed il “punto di vista” del mostro scelta azzeccata visto il suo tratto più “cartoonesco”. Entrambi i disegnatori sono tenere d’occhio, sicuramente li vedremo presto su progetti di altissimo profilo.

Completa il quadro dell’ottima cura editoriale la copertina di Marco Mastrazzo già incisivo con i precedenti tre numeri ma particolarmente franzettiano ed imponente con questo quarto numero, e il “solito” lavoro eccellente al lettering di Maria Letizia Mirabella.

Il Lago Che Combatte è senza ombra di dubbio l’albo più coinvolgente fino a questo momento di Caput Mundi. Confezionato magistralmente grazie ad una sceneggiatura che preme sull’acceleratore dell’azione restituendo vitalità ed inerzia a personaggi e situazioni lasciate momentaneamente da parte nei numeri precedenti, necessari per costruire un quadro più organico, e disegnato con piglio sicuro ed estremamente spettacolare.

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