Kokko San di Fumiyo Kono: Recensione
Pubblicato il 12 Dicembre 2011 alle 10:00
Dopo il commovente Hiroshima – Nel paese dei fiori di ciliegio Ronin Manga propone Kokko San, uno slice of life che ci mostra un lato diverso della bravissima Fumiyo Kono.
Kokko San
Autore: Fumiyo Kono
Editore: Ronin Manga
Provenienza: Giappone, 2004
Prezzo: € 10,00, 15×21, 144 pp., b/n
Anno di pubblicazione: 2011
Yayoi è una bambina di quarta elementare come tante, la quale un giorno sulla via del ritorno a casa da scuola si imbatte in un gallo bianco di razza Livorno che le ostruisce il cammino; per poter proseguire da al gallo un po’ di pane avanzatole dal pranzo, tuttavia l’animale la segue fino a casa e là basta un’occhiataccia del fiero e minaccioso esemplare livornese per convincere la bambina a promettere a sua mamma che se glielo lascerà tenere si occuperà lei stessa di tutto.
La famiglia di Yayoi si arricchisce così di un nuovo membro, ribattezzato Kokko San, e per la bambina segna l’inizio di un’amicizia che le farà vivere una serie di avventure e disavventure in cui la semplicità quotidiana si tingerà di divertimento e meraviglia.
Dopo averci fatto commuovere con Hiroshima – Nel paese dei fiori di ciliegio, i Kappa Boys portano in Italia una nuova opera di Fumiyo Kono, un’autrice che rappresenta una delle più gradite scoperte degli ultimi anni. Kokko San è un volume unico che si compone di brevi capitoli di 8 pagine, ciascuno dei quali ci mostra un episodio diverso della vita di tutti i giorni di Yayoi, ora alle prese con un compito o un’attività scolastica, ora con un’amica, ora con una situazione di famiglia, e di come questi momenti, semplici e di routine, vengano movimentati dalla presenza di Kokko San, fonte di gustosi siparietti comici.
Rispetto a Hiroshima ci troviamo di fronte a un’opera sicuramente più leggera, scanzonata e divertente, che ci permette di conoscere un lato diverso ma non meno interessante dell’autrice, la quale tuttavia non esita a inserire negli episodi dei momenti più riflessivi, che in diverse occasioni sfiorano vette di malinconia e lirismo emozionanti infuse in tavole a tutta pagina che ritraggono panorami evocativi.
Lo stile grafico non si discosta dall’essenzialità di quanto visto nel manga già pubblicato da Ronin Manga: griglia squadrata e regolare, retinatura praticamente assente in favore di un tratteggio molto presente dagli intrecci non molto elaborati, sfondi semplici ma ben costruiti e caratterizzanti, e personaggi quasi infantili dalla mimica facciale immediata e altamente comunicativa.
L’albo confezionato da Ronin Manga si presenta della medesima fattura e prezzo di Hiroshima: formato 15×21, carta bianca, solida rilegatura e copertina ruvida; la resa di stampa è buona, l’adattamento testi è scorrevole, le onomatopee tradotte.
Un volume imperdibile non solo per gli appassionati dell’autrice, ma anche per tutti coloro che apprezzano storie all’insegna della genuinità della vita di tutti i giorni.