Fruits Basket 1 di Natsuki Takaya | Recensione
Pubblicato il 18 Dicembre 2017 alle 15:00
Planet Manga ripropone Fruits Basket, shojo misterioso e frizzante
Tohru Honda, giovane studentessa, vive in una tenda dopo che sua madre è morta poiché il nonno che la ospitava sta ristrutturando casa. Tuttavia, un giorno il bellissimo Yuki e l’eccentrico Shigure, membri della famiglia Soma, la scoprono all’interno della loro proprietà e finiscono per offrirle di vivere in casa loro dopo che la tenda di Tohru viene spazzata via da una frana. Poco dopo un altro ragazzo, Kyo Soma, sbuca all’improvviso dal tetto per sfidare Yuki a combattere. Mentre Tohru cerca di fermare Kyo si scontra accidentalmente anche con Yuki e Shigure, trasformandoli rispettivamente in un gatto, un topo e un cane. I tre sono costretti quindi a spiegarle che i membri della famiglia Soma sono afflitti da una maledizione: sono posseduti dallo spirito di uno degli animali dello zodiaco cinese (più il gatto), e si trasformano nei loro rispettivi animali se abbracciano o si scontrano con qualcuno del sesso opposto. Seppur stupita, Tohru accetta questa bizzarra particolarità dei Soma e impara a voler loro bene.
Fruits Basket di Natsuki Takaya, che Planet Manga ripropone con una nuova edizione, è una commedia familiare che progredisce lentamente in una storia profonda e misteriosa sulla quale grava la maledizione della famiglia Soma. Anche se le pagine del primo volume sono intrise di umorismo, la maledizione viene sempre rammentata al lettore, quasi come un pericolo costantemente sotto la superficie.
La trama ruota attorno allo splendido personaggio di Tohru, dipinto con mille sfaccettature. La ragazzina è ora triste e malinconica, ora allegra e speranzosa. Porta con sé un pesante fardello di dolore a causa della perdita della madre e degli atti di bullismo subiti da bambina. Un onigiri in mezzo a tanti frutti che non trova posto nel cestino della frutta – gioco da cui prende il nome il titolo del manga – Tohru troverà finalmente la sua dimensione e l’affetto che le manca tra le fila dell’eccentrica e misteriosa famiglia Soma.
Fruit basket è una storia all’apparenza semplice che gioca sulla leggenda dei segni dell’oroscopo cinese, ma che in realtà si sofferma sui temi dell’abbandono, dell’esclusione e del diverso. Kyo, il gatto che nella leggenda viene preso in giro dal topo e viene escluso dai 12 segni zodiacali, lotta con tutte le sue forze per trovare il suo posto all’interno della famiglia Soma. Yuki il topo, al contrario, soffocato dalle regole e dai limiti imposti dalla famiglia e da un ancora sconosciuto al lettore capofamiglia, si è chiuso in se stesso e fa fatica a legare con gli altri. Tohru fa da collante, grazie al suo sorriso e alla sua straordinaria bontà d’animo porta una ventata di aria fresca ai tre giovani, che le affidano il loro segreto. Il futuro promette nuovi incontri e molti segreti da svelare.
I disegni sono i tipici dello shoujo dei primi anni ’90, con corpi longilinei e occhi enormi. Anche i ragazzi sono ritratti con una bellezza molto femminea. Yuki viene spesso e a ragione scambiato per una ragazza grazie al suo fascino mozzafiato. Più rude Kyo, ma comunque dai tratti sempre eleganti.
Nel complesso, Fruits Basket è un manga fresco e divertentissimo da leggere. Le vicende si snodano con velocità e si risolvono nell’arco di un capitolo. I personaggi sono tutti originali e sofferti, ciascuno con un problema da risolvere e un obiettivo da raggiungere.
Consigliatissimo agli amanti degli shojio scritti come si deve.