Joe The Barbarian: Recensione
Pubblicato il 22 Dicembre 2011 alle 12:20
Volete conoscere una trasgressiva e lisergica opera fantasy del geniale Grant Morrison? Allora inoltratevi nello psichedelico e affascinante universo alternativo di Joe The Barbarian, una delle più spiazzante proposte Vertigo degli ultimi tempi!
Joe The Barbarian
Autori: Grant Morrison (testi), Sean Murphy (disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 16,95, 16,8 x 25,7, pp. 208, col.
Data di pubblicazione: novembre 2011
Il fantasy è un genere che continua ad essere popolare e basta riflettere sul vasto numero di romanzi, film e fumetti che rientrano in questo particolare settore narrativo per accorgersene. Tuttavia, pur apprezzando autori come Michael Moorcock, per esempio, o i comics di Conan e simili, considero il fantasy troppo legato a cliché di impostazione tolkieniana e le innovazioni non sono numerose.
Ma che succede se Grant Morrison decide di realizzare un fumetto caratterizzato proprio da stilemi fantasy? È vero che in passato il geniale autore scozzese di tanto in tanto aveva sfiorato tematiche sword & sorcey ma nel caso di Joe The Barbarian, comic-book Vertigo di recente uscita, lo scrittore di Animal Man, Arkham Asylum e altri capolavori si avvicina ai tipici contesti che gli estimatori del fantasy hanno imparato ad apprezzare.
Tuttavia, se c’è di mezzo Morrison, possiamo avere a che fare con un serial convenzionale? Assolutamente no. Il protagonista principale della story-line è Joe, un ragazzino a prima vista normale. Va a scuola, è orfano di padre e vive con la madre. In classe alcuni bulli lo tormentano perché troppo timido e sognatore. La sua cameretta è piena di action figures. Ama disegnare e si è pure affezionato a un topolino. Qualcosa però lo differenzia dai coetanei: Joe è affetto da diabete di tipo I.
Un giorno, un attacco ipoglicemico lo coglie all’improvviso e, senza riuscire a capirne il motivo, Joe si ritrova in un mondo magico e fiabesco, popolato da cavalieri, nani e giganti, ratti senzienti e mostruosità assortite. Si tratta di un’allucinazione? Oppure Joe è finito, suo malgrado, in un universo parallelo, collegato, per ragioni misteriose, alla nostra realtà? E qual è il ruolo di Joe in tale ambientazione?
Con ironia e visionarietà, Morrison delinea una trama godibile, spiazzante e veloce, usando tutte le caratteristiche del fantasy con la proverbiale ottica demistificante della sua ispirazione, tanto che Joe The Barbarian potrebbe essere considerato una de-costruzione post-moderna della fiction sword & sorcery. Il sarcasmo e l’irriverenza dilagano nel volume e non mancano dettagli che rimandano alla tradizione fiabesca, sempre, però, distorta dall’interpretazione psichedelica dello scozzese (è come se Lewis Carroll avesse scritto la storia di Alice sotto l’effetto dell’LSD, tanto per capirci!). Morrison sfiora, inoltre, le teorie della fisica quantistica più avanzata. E non evita nemmeno rimandi farseschi ai supereroi (appaiono, infatti, Superman, Batman, Robin e Lobo, sebbene non nel modo in cui potete immaginare!)
I testi e i dialoghi sono ben impostati, come è lecito attendersi da Grant, e la parte grafica di Joe The Barbarian è altresì pregevole. Il penciler Sean Murphy è bravissimo. La costruzione della tavola è altamente inventiva e il disegnatore riesce a caratterizzare ogni personaggio nonché ad illustrare con perizia e abilità le incredibili ambientazioni dell’universo parallelo in cui precipita il povero Joe. Da segnalare, infine, gli stupendi colori di Dave Stewart.