Michel Vaillant 1-3: Recensione
Pubblicato il 6 Dicembre 2011 alle 11:12
Il ritorno in grande stile di un importante personaggio d’Oltralpe.
Michel Vaillant vol. 1/3
Autore: Jean Graton.
Casa editrice: Nona Arte BeDè.
Provenienza: Francia.
Prezzi: 16,90 Euro cad., 54,90 Euro tutti e tre i volumi raccolti nel cofanetto.
Note: formato 21×29,5 cm, cartonati, 64 pagine a colori.
La casa editrice Nona Arte di Andrea Rivi, in precedenza publishing manager della Panini Comics, ha esordito col botto in quel di Lucca l’anno scorso con due grandi proposte editoriali; una riguardava l’ultima avventura di Lucky Luke presentata in contemporanea europea (e di cui abbiamo già trattato nella sua recensione), mentre l’altra era la riedizione ultra de-luxe (cartonati con dorso telato nero-metallizzato e titoli impressi in bassorilievo), di un altro mito del fumetto francofono, ovvero il pilota automobilistico Michel Vaillant.
Nato alla fine degli Anni ’50 ad opera di Jean Graton, la sua prima apparizione fu una storia breve su un albo di Tintin nel 1957 (dove continuerà ad essere pubblicato con successo fino al 1976), mentre l’esordio in volumi autonomi avviene nel 1959; all’autore si affianca successivamente il terzo figlio, Philippe Graton, che lo sostituisce definitivamente solo dal 1994, appoggiandosi allo Studio Graton per le realizzazioni complete delle nuove avventure.
Il primo volume intitolato La Grande Sfida giunge da noi nel dicembre del 1963 ad opera della Mondadori che lo pubblica in un volume di grande formato in una collana ad hoc, i Classici dell’Audacia, distribuiti in edicola (costava 250 Lire!); la recente quotazione di quella prima edizione (dalle traduzioni non proprio impeccabili), veleggia sui 60 Euro (!), cifra per la quale oggi la Nona Arte offre ai lettori e ai fans del personaggio addirittura i primi tre albi (e avanza pure del resto), completamente ritradotti in italiano, cartonati, con rifiniture di pregio (la costina metallizzata), e per i più fortunati che li hanno acquistati in blocco, all’epoca della loro uscita l’anno scorso, c’è anche il cofanetto raccoglitore (invero unica nota dolente per la grafica abbastanza povera).
I volumi sono tratti dalla nuova edizione belga della casa editrice Dupuis, che in questi ultimi anni ha rilevato i diritti per la pubblicazione in accordo con Graton Editeur, la quale oltre ad offrire una confezione molto curata e accattivante, ha mantenuto la colorazione della versione originale, magari non brillantissima ma che rivista oggi dona quel tocco classicheggiante in più che non guasta; in La grande sfida si parte subito in quarta, con una singolar tenzone Francia-USA che vede i fratelli Vaillant, Michel e Jean-Pierre, fare squadra contro un team americano, rei di aver messo in dubbio la bontà dei piloti europei l’anno prima.
La sfida si articolerà in cinque gare, una più dura dell’altra, il Gran Premio d’Argentina, Indianapolis, la 24 ore di Le Mans (dove Jean-Pierre darà il cambio a Michel), e per concludere i circuiti di Francorchamps e Nürburgring, quattro prove di formula 1 e una per vetture sportive, in palio nientemeno che il titolo di miglior pilota del mondo (!); gli avversari saranno l’antagonista per eccellenza (poi anche amico) del nostro Michel Vaillant, ovvero l’americano Steve Warson, inizialmente oltremodo arrogante e dalla fama di pilota scorretto, che negli anni tornerà ciclicamente nelle avventure del pilota francofono (ricompare già nelle due storie successive) e il suo secondo Bob Hertman.
Il secondo volume, Il pilota senza volto, vede Michel e famiglia in vacanza a Monaco, in preparazione del Gran Premio che si correrà di lì a poche settimane, ma l’iscrizione di un misterioso pilota la cui identità rimane celata, getta un alone di mistero sulla gara (come la silhouette nera della sua macchina, chiamata appunto “Mystère”); e la figura mascherata, contraddistinta da una bella X sulla propria tuta, riuscirà ad agitare le notti del nostro protagonista anche per le gare successive, fino alla sorprendente rivelazione finale della sua identità.
Nel terzo albo intitolato Il circuito della paura, assistiamo addirittura a una sfida tra le scuderie americane e quelle russe (siamo agli inizi degli Anni ’60, in piena Guerra Fredda), con i sovietici intenti ad allargare i propri mercati automobilistici andando a insidiare i primati statunitensi; all’esplosione dell’eco mediatica della sfida, tra i due litiganti si inserisce il nostro Michel Vaillant, che cerca di organizzare un team con i migliori piloti dell’Europa occidentale (viene contattato addirittura Enzo Ferrari in persona!), squadra infine composta da un italiano, un tedesco, un belga, un inglese e un francese.
Anche in questo caso la competizione comprende più gare, per venire incontro alle diverse esigenze tecniche di scuderie e piloti così diversi, ovvero una 12 Ore di Sebring in Florida, un Rally “Gran Turismo” in Spagna e una gara di Formula 1 in Polonia a Varsavia; tuttavia già durante la prima prova uno dei piloti viene avvelenato e per poco non causa un incidente quasi mortale, la disputa si tinge di giallo…
Nonostante gli anni trascorsi, queste prime storie mantengono intatte la loro freschezza e soprattutto leggibilità, rimanendo abbastanza scorrevoli nella lettura a dispetto delle numerose didascalie e dialoghi cui sono costellate, il tratto pulito e certosino, nella più classica delle linee chiare, di Graton fa il resto; ne guadagnano sicuramente le caratterizzazioni dei diversi personaggi, un cast discreto e molto ben tratteggiato sia narrativamente che graficamente e la bellezza delle tavole veramente apprezzabile nel loro sviluppo e nella loro nitidezza, in grado di esaltare al massimo il tripudio di dettagli che l’autore riesce a inserire.
Ottima anche la rappresentazione estremamente realistica dei diversi modelli e delle diverse marche di macchine da corsa, precisissime in ogni dettaglio meccanico (praticamente le più importanti a livello mondiale dagli Anni ’60 in poi faranno capolino sulle pagine di Michel Vaillant), certamente uno dei punti di forza di queste avventure in quanto vere e proprie co-protagoniste delle storie; notevole anche la loro resa durante le gare, ovvero riprese in azione in maniera perfetta, sorpassi mozzafiato, incidenti spettacolari, curve e rettilinei percorsi a tutta birra saranno all’ordine del giorno.
Certo, rimane quasi sconcertante oggi leggere di “bolidi” velocissimi che raggiungono al massimo i 250 Km orari (!) e che (per le gare di formula 1) hanno la forma abbastanza semplice di siluri tondeggianti senza nemmeno un alettone (!!); incredibili, per certi versi, anche gli equipaggiamenti dei piloti, semplici tute, alcune anche a maniche corte (!), o con giacchetti sportivi leggeri leggeri, lontani anni luce dalle imbottiture moderne delle odierne bardature ultratecnologiche, così come le dimensioni ridicolmente minime dei caschi che oggi non si userebbero nemmeno per andare in bicicletta (!!), con occhialoni da pilota d’aereo da inserirsi separatamente, ma fa parte di quel gusto della lettura che per certi fumetti, come un buon vino invecchiato, migliora col passare del tempo.
La Nona Arte dopo la presentazione di questi primi tre volumi in grande stile (stampati addirittura in Belgio, con carta proveniente da foreste gestite in maniera sostenibile e responsabile), ha confermato nell’anno trascorso di fare decisamente sul serio, pubblicando altre quattro avventure del personaggio; si è iniziato con i volumi 20 e 23, Rodeo su due ruote e Serie Nera, entrambi non inediti ma mai raccolti prima in volume (pubblicati nei primi Anni ’70 solo a puntate sul Corrierino), e si è finito con i due volumi conclusivi della collana, almeno per il momento visto che è prevista una nuova uscita in patria nel 2012, ovvero i tomi 69 e 70, Fuori pista all’inferno e 24 ore sotto pressione, entrambi finora inediti per l’Italia (sono del 2006/2007).
La casa editrice ha presentato quindi 7 volumi su 70 in dodici mesi, ponendo coi primi tre e gli ultimi due i pilastri fondamentali entro i quali costruire man mano la serie completa, che contava una ventina di volumi ancora inediti (i numeri 48/49, dal 51 al 62 e dal 66 al 70); questa ottima gestione consente di proporre ogni volta uscite più recenti alternate ad altre più datate, pescando a piene mani tra classici del periodo d’oro e avventure ancora inedite o ancora mai raccolte in volume perché pubblicate a puntate su varie riviste (poco meno di una decina), ma l’intento concreto di completarla integralmente da parte della Nona Arte dovrebbe ormai essere chiaro a tutti (già annunciato il prossimo volume, ovvero il quarto, intitolato Strada di notte/Route de nuit del 1962).