Creepy Past 0 | Recensione
Pubblicato il 9 Dicembre 2017 alle 17:00
Un’anteprima attesa ma non molto convincente.
Lo stand della Sergio Bonelli Editore al Lucca Comics & Games 2017 è stato tra i più ricchi e interessanti dell’intera manifestazione. A parte l’imperdibile Grouchomicon (un’iniziativa editoriale che ha entusiasmato gli appassionati di Dylan Dog e non solo) c’era molta attesa per le anteprime della linea young, con due nomi su tutti: 4Hoods e Creepy Past.
Roberto Recchioni, creatore di 4Hoods, ha sottolineato durante un’intervista rilasciataci nel corso della kermesse lucchese che il suo fumetto «è scritto e pensato per arrivare ad un pubblico di tutte le età, perché il linguaggio ed i riferimenti alla cultura pop arriveranno sicuramente alle persone più adulte». Perciò non ho problemi ad ammettere che queste due anteprime della linea young erano personalmente molto attese.
Creepy Past si pone come obiettivo quello di raccogliere il tanto materiale seminato nell’ultimo decennio dalle leggende metropolitane nate sul web, i cosiddetti “Creepy Pasta“, usandole per raccontare e strutturare una storia originale capace di attirare un pubblico giovanissimo (e non solo). L’unione di mistery, leggende web, personaggi mostruosi creati dalla rete (come il celebre Slenderman), ed un richiamo a quel mistery horror giovanile che in passato ha generato fenomeni editoriali come Piccoli Brividi, poteva essere un cocktail perfetto. E invece almeno quest’anteprima non è stata molto entusiasmante.
Creepy Past si apre mostrando alcune pagine tratte dal diario di una ragazzina, la quale racconta di una serata passata assieme all’amica Ester a sperimentare lo Ouija (uno strumento usato per le sedute spiritiche). La serata avrà delle gravi conseguenze sul suo aspetto fisico e sulla sua salute. Successivamente vengono presentati i profili di un dossier: quello sul celebre boogeyman del web Slenderman, e quello di un ragazzino di nome Qiro. Da ciò che riusciamo a intuire sembra che una fondazine scientifica, chiamata Rem, stia studiando alcune figure al di fuori del normale.
Le pagine di diario ed il dossier fanno da antipasto al fumetto vero e proprio, che ci porta all’interno di un parco giochi in notturna, dove una misteriosa ragazzina è alla ricerca di un’amica scomparsa chiamata Alina. Entrata all’interno di un tendone la giovane si troverà faccia a faccia con..Slenderman.
Nel frattempo Qiro sta sperimento assieme ad uno scienziato della fondazione Rem uno strumento tecnologico capace di studiare i disturbi del sonno. E proprio all’interno di un sogno Qiro avrà una visione “mostruosa”.
L’anteprima si chiude qui. Ciò che ci è stato mostrato fino ad ora da Creepy Past non è molto, ed è anche un po’ confuso. A differenza dell’anteprima di 4Hoods (da noi recensita qui), piuttosto lineare e chiara nel darci un assaggio di ciò che leggeremo in primavera all’interno del primo numero, l’anteprima di Creepy Past confonde il lettore. Non riusciamo a capire esattamente se la storia avrà come centro focale i giochi macabri raccontati nelle pagine di diario, gli esperimenti in laboratorio, oppure la ragazzina in fuga nel parco giochi. E l’amalgama di questi elementi non è comunque molto convincente.
Ciò che ulteriormente mette qualche dubbio è il ruolo che potrà avere nella storia questa misteriosa fondazione Rem. Perché il bello di un fumetto young-horror è proprio il poter raccontare storie di ragazzini in età puberale alla ricerca di avventure, che finiscono per imbattersi in situazioni straordinarie. Insomma, la base di Piccoli Brividi dovrebbe essere un canovaccio per qualsiasi storia che mescola questi elementi.
Inoltre viviamo in un periodo in cui nella cultura pop è riesploso quel cocktail in voga negli anni ’80 che mescolava ragazzi in età puberale, avventura e mistero. L’effetto Stranger Things potrebbe essere cavalcato alla grande da un’operazione come Creepy Past, che invece nell’anteprima mostrata al Lucca Comics ha fatto evidenziare qualche dubbio e confusione sul tipo di storia che Bruno Enna, Giovanni Di Gregorio e Giovanni Rigano hanno intenzione di raccontare.
I disegni di Giovanni Rigano sono cartooneschi e si adattano bene alla linea che intende prendere Creepy Past. Ciò che però non convince molto è il tratto leggermente grezzo, che avrebbe bisogno di un piccolo alleggerimento (in stile Witch per intenderci) per centrare appieno il bersaglio.
Invece i colori di Alessandra Dottari e Giovanni Rigano si adattano benissimo allo spirito della storia, ricercando atmosfere oscure e misteriose ma avendo una linea cromatica di base molto vivace.
Insomma, l’anteprima di Creepy Past è stata un po’ deludente, ed anche il formato in cui la Bonelli ha stampato questo primo assaggio di storia non colpisce nel segno. Chiaramente un fumetto proposto a due euro non può avere la qualità di un numero standard Bonelli, ma la carta delle pagine è plasticosa, così come la copertina brossurata che è in carta un po’ più robusta rispetto a quella usata per le pagine interne. E se pensiamo che con un euro e cinquanta in più la Bonelli presenta i suoi classici fumetti dal formato standard eccelso, e con oltre sessanta pagine in più rispetto a quest’anteprima, notiamo una differenza di qualità abissale.
Ma stiamo parlando solo di un assaggio. Attendiamo infatti con grande curiosità l’uscita in primavera del primo numero di Creepy Past per poterci trovare davanti ad un “pasto completo”. E siamo sicuri che se Enna, Di Gregorio e Rigano (autori navigati e che sanno bene come conquistare i più piccoli e non solo), sapranno mescolare bene gli elementi che questo fumetto è pronto a garantire ci divertiremo davvero tanto. Sia piccoli che adulti.