Supergirl 3×07 – Wake Up | Recensione

Pubblicato il 21 Novembre 2017 alle 15:00

L’oscurità dello spazio…

Dopo lo scivolone della scorsa settimana con un episodio pessimo ed inutile – la nostra recensione qui – con questo settimo episodio intitolato Wake Up, Supergirl doveva decisamente riprendere terreno visto anche l’imminente crossover annuale fra tutte le serie dell’Arrowverse che partirà la prossima settimana.

E’ singolare come proprio alla vigilia del suddetto crossover – occasione che per antonomasia mette in pausa le trame in corso per concentrarsi sulla spettacolarità del singolo evento – la serie ingrani la marcia con questo Wake Up che ruota tutto intorno a due opposti poli Kara/Supergirl e Sam.

L’episodio ci riporta ad alcune trame lasciate in sospeso: Sam aveva iniziato a manifestare i suoi poteri sul molo di National City sotto il quale avevamo visto una misteriosa navicella. Gli showrunner e gli sceneggiatori ci aveva fatto credere sagacemente che lo sviluppo dei poteri di Sam fosse in qualche modo legato a questa nave ma nel corso dell’episodio scopriremo che non è così quando il DEO finalmente ne rintraccia la firma energetica e Supergirl, Winn e J’onn J’onnz decidono di indagare e lì vi troveranno un unico passeggero sveglio… Mon-El!

Contemporaneamente anche Sam decide di indagare sui suoi nuovi poteri e fa visita alla madre adottiva la quale le rivelerà le sue origini: ricordate alla fine della passata stagione in cui avevamo visto una capsula simile a quella con cui Kara era arrivata sulla Terra? Lì la giovane donna troverà un indizio importante da cui cominciare il suo percorso…

Melissa Benoist dimostra con la sua performance di avere trovato un equilibrio ed avere fatto davvero maturare il suo personaggio sfumando quella Supergirl cinica dei primi episodi alla vista del ritrovato Mon-El; ma il ricongiungimento con il daxamita sarà tutt’altro che a lieto fine: Mon-El infatti sembra essere tornato sulla Terra non per ritrovare Kara ma per una missione ben più importante e che coinvolge gli altri passeggeri ancora addormentati nella nave sepolta. Kara allora scoprirà come Mon-El è guarito – ricordate l’avvelenamento da piombo per scongiurare l’invasione? – e quale è stato davvero il suo destino dopo il doloroso addio in un confronto che mettere in mostra ancora una volta la notevole alchimia fra la Benoist e Chris Wood in una scena carica di tensione e pathos.

Dal canto suo Sam ha scoperto suo malgrado il suo retaggio, scoperta ancora più “dolorosa” se si pensa all’ottimo lavoro di costruzione del personaggio fatto dagli showrunner che perciò amplifica la “semplicità” della minaccia che si sta per abbattere su National City.

L’episodio procede spedito ed in maniera estremamente emozionale, esclusi un paio di passaggi a vuoto come gli acerbi siparietti fra J’onn ed il padre esule, ma soprattutto trova ragion d’essere perché rilegge molto bene alcuni classici temi legati alla mitologia di Superman: il tema del viaggio ad esempio, e soprattutto quello dello scenario possibile qualora Kal-El fosse atterrato non in Kansas ma in un altro luogo della Terra e quindi cresciuto con un altro tipo di background culturale.

Se Mon-El fa sperare in una decisa sterzata decisamente sci-fi allo show, sembra meno scontata del previsto l’evoluzione di Sam nel villain Reign e del suo parallelismo con Kara/Supergirl.

Poca azione in questo episodio ma la regia riesce a mantenere alta l’attenzione massimizzando il tempo sullo schermo sia di Kara/Supergirl che Sam facendo ruotare intorno alle loro performance attoriali tutto il pathos dell’episodio. In definitiva quindi scelte semplici, registicamente parlando, ma efficacissime.

Wake Up è senz’altro il miglior episodio di questa stagione, ed un dei migliori di tutto lo show finora, che riesce a rielaborare alcuni topoi del mito supermaniano in maniera personale e contemporaneamente a far evolvere i personaggi principali in maniera organica. Bonus non da poco l’introduzione, ormai quasi certa, della Legione dei Super-eroi: riuscirà la serie a fornirci una nuova versione live-action del team di eroi del futuro che possa rivaleggiare con quella un po’ Silver Age che si vide parecchi anni in Smallville?

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