Croachimera 1 | Recensione

Pubblicato il 24 Novembre 2017 alle 10:00

Kaili Sorano torna in una nuova avventura piena di mistero dopo Monochrome Factor e Mother Keeper

In un Estremo Oriente diventato una unica nazione, la popolazione è divisa in base alla ricchezza in quartieri, che le Autorità fanno in modo di tenere isolati tra loro, proibendo i contatti tra i rispettivi abitanti. Tuttavia ad alcuni del Terzo Distretto, considerato un quatiere-feccia, è concesso spostarsi in quello centrale per i lavori più umili. Will è uno di questi e svolge mansioni di pulizia nel quartiere centrale, in cui incontra Luca, con il quale stringe una sincera amicizia. Un giorno Will scompare e Luca preoccupato va a cercarlo al Paradise, un locale nel Terzo Distretto di cui parlava sempre Will. Ma, piuttosto ingenuo, Luca si trova subito nei guai; per fortuna viene salvato da Yue, che lo porta dal suo amico Takaomi.

Siamo dunque di fronte ad una trama che forse non dice nulla di nuovo, attingendo ai manga di genere survival ed ai futuri distopici. Tuttavia il compito di creare un manga divertente e piacevole da leggere è riuscito in pieno, anche se la spiegazione della nascita dell’Estremo Oriente e della divisione in quartieri è piuttosto raffazzonata.

I personaggi sono ben delineati anche se, a dirla tutta, alcuni sono un po’ stereotipati: per esempio Luca, il ragazzo dei quartieri bene, è il classico biodino ultra-sensibile che crede nell’amicizia a tutti i costi e che è pronto a sacrificare se stesso per salvare il suo amico Will; o Takaomi, dottore con la cresta, burbero all’apparenza, ma dal cuore d’oro.

I personaggi, con cui presto si instaura un rapporto di empatia, sono comunque inseriti in un manga dal ritmo veloce, che non annoia il lettore, ma che riesce a presentare i protagonisti dando loro il giusto spazio. In effetti, anche se Takaomi è fondamentalmente il personagio attorno a cui ruotano tutti gli altri, vi accorgerete di conoscere bene tutti i personaggi principali della vicenda, con pregi e difetti. Quindi l’autrice ha svolto un bel lavoro, creando una varietà di personaggi, che tutti insieme riescono a dare al primo volume di questo manga il senso di un’opera corale. Tuttavia è da verificare se questa coralità serve solo per introdurre la storia oppure fino all’ultimo volume (in totale questa miniserie conta 4 tankobon) avremo questo perfetto intersecarsi di destini.

Inoltre, pur essendo fondamentalmente un thriller, contiene anche moltissime scene comiche, che comunque  riescono a non spezzare l’azione, essendo ben inserite nella trama generale.

Anche dal punto di vista artistico questo manga si difende bene: molto buona la caratterizzazione dei personaggi anche dal punto di vista grafico, con degli accessori che li rendono facilmente distinguibili, ma anche interessanti (e questo sia in veste umana che in veste “bestiale”); insomma, l’abbigliamento rispecchia bene il carattere di ognuno.  Inoltre tutti i personaggi sono ben disegnati, spesso con largo uso del deformed, e c’è grande cura anche nella realizzazione degli ambienti, che non sono mai spogli come in alcuni recenti manga. Le scene di combattimento, che in questo primo volume sono già parecchie, sono ben ritratte, senza inutili fronzoli.

L’edizione italiana contiene anche i classici extra dell’edizione in tankobon giapponese, con alcune note dell’autore che vanno dai ringraziamenti alle schede dei personaggi. Per il resto il volume è il classico brossurato Planet Manga.

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