Le Piccole Morti, 4 storie brevi come schiaffi | Recensione

Pubblicato il 22 Novembre 2017 alle 17:00

Tra le antologie di Manticora Autoproduzioni, nato da un gruppo di giovani artisti con base a Bologna, spicca Le Piccole Morti: un quartetto di storie brevi dedicata ad un binomio indissolubile, l’amore e la morte, il piacere e il dolore, interpretato da uno sceneggiatore e da quattro diversi disegnatori.

 “Quattro piccole storie, brevi come quattro schiaffi”: con queste parole Brian Freschi, sceneggiatore dei “quattro schiaffi” che compongono Le Piccole Morti, introduce questa raccolta edita da Manticora Autoproduzioni (di cui ricordiamo il recentissimo 2053, Nessuno ci farà entrare, Der Krampus, Feral Children). Manticora è formata da un gruppo di giovani fumettisti e nacque a Bologna nel 2012, nel contesto dell’Accademia di Belle Arti. Anno dopo anno, propongono le loro antologie nelle principali fiere del fumetto italiane, “pescando a piene mani nell’immaginario weird e popolare”, ma anche ispirandosi a vicende reali e insolite.

Infatti anche le storie di Le Piccole Morti si ispirano a fatti realmente accaduti, anche piuttosto vicini alla nostra epoca (se non praticamente contemporanei: si passa dalla fine dell’Ottocento al 2014). Ad interpretarli secondo la propria visione sono stati Nathanielle, nome d’arte di Flavia Biondi (La Generazione, La Giusta Mezura), Iva Lodi, Anna Ferrari e Lorenza de Luca, su sceneggiature di Brian Freschi (Gli Anni che Restano).

Di cosa racconta Le Piccole Morti (espressione che deriva dal francese la petite mort, ad indicare l’orgasmo)?
In questo caso il tema scelto da Manticora è lo stretto rapporto che intercorre tra piacere e dolore, raccontandone aspetti insoliti e in apparenza surreali: si inizia con Nobisi (Freschi e Biondi), che ha come protagonista una “prostituta zombie” dello Zimbabwe; si continua con Storia di una decapitazione (Freschi e Lodi), in cui un ragazzo ha un piccolo incidente con il suo cock ring; si prosegue con Dashi (Freschi e Ferrari), ispirato alle fotografie fetish di Daikichi Amano; e si conclude con Del balletto e della perla rosa, davvero irriverente, del suo patrizio (Freschi e Lorenza de Luca), storia curiosa raccontata da un burattinaio per intrattenere dei bambini troppo vivaci.

Le quattro storie, pur avendo lo stesso tema di fondo, trasmettono diverse emozioni al lettore. C’è il racconto più umoristico e quello più drammatico, nonché quattro diversi utilizzi del bianco e nero e della linea: dai grigi di Dashi all’alternarsi di pagine bianche e pagine nere di Nobisi (vincitore anche del Premio Attilio Micheluzzi 2017 come Miglior Storia Breve), dal dialogo a due di Storia di una decapitazione alle tante ricche comparse di Del balletto e della perla rosa.

Le Piccole Morti è una delle tante (ma non abbastanza conosciute) raccolte autoprodotte di/da talenti emergenti che provano come le antologie siano un’ottima soluzione per offrire una lettore una varietà di stili e di narrazioni, oltre che un mai scontato “l’unione fa la forza”. Ci saranno sempre storie e disegni meno maturi di altri, ma il lettore abbastanza attento riuscirà ad intuire chi, tra quei giovani fumettisti, riuscirà in un futuro non troppo lontano a rapirlo con un’opera tutta sua. Sicuramente, tra le realtà di autoproduzioni italiane, Manticora Edizioni è uno dei gruppi più interessanti e da tenere d’occhio.

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