Infini-T Force 1 | Recensione
Pubblicato il 19 Novembre 2017 alle 17:00
L’effetto nostalgia si sente in questo manga che ripesca a piene mani gli eroi della Tatsunoko Production, rielaborandoli, per celebrare i 55 anni della celebre casa del cavalluccio marino.
Emi Kaido è una ragazza molto particolare, oltre che straordinariamente sbadata: ama le macchine e non capisce gli esseri umani, così illogici nel loro funzionamento. Un giorno le viene recapitato un pacco che contiene una matita, Possibility Pencil, che esaudirà ogni suo desiderio. Scettica, la tiene comunque con sè. Coinvolta in una rapina, per salvarsi chiama degli eroi da altri mondi… Inutile dire che il primo a giungere in suo soccorso ha un mantello bianco e si ispira nel vestiario ad un’aquila.
Se la trama vi sembra piuttosto scema, degna più di un picchiaduro Capcom che di un manga, non avete tutti i torti; anzi, anche Ken l’aquila (dei Gatchaman) la pensa come voi, avendo detto esplicitamente che “anche in un manga per bambini ci sarebbe una spiegazione più sensata!”.
Come potete capire da soli, quindi, la trama è tutt’altro che credibile, ma se pensiamo che la Tatsunoko ha creato anche le Time Bokan si può intuire che la mela non è caduta troppo in là dall’albero. In ogni caso il richiamo per questo manga sono i celebri personaggi della Tatsunoko Production, che però vengono rielaborati sia esternamente che come carattere per renderli accessibili alle generazioni che non hanno potuto conoscerli nella loro versione originale. Così Ken l’aquila, che è sempre serio nella sua incarnazione classica, qui è integerrimo, ma in maniera molto comica, dimostrando spesso che la sua integrità cede di fronte alla convenienza spiccia. Un completo restyling lo ha avuto anche Polymar, in cui l’autore ha sviluppato il suo senso di giustizia concreta, anche a discapito della legge. E i conflitti con Ken su questo punto ovviamente con mancano, creando forse l’unico scontro di opinioni di tutto il volume. Apprezzabili anche le nuove versioni di Kyashan e Tekkaman: soprattutto Kyashan viene approfondito dal punto di vista del suo contrasto interiore tra natura umana e natura robotica.
Abbiamo detto storia un po’ banale, ma questo non vale per i personaggi che hanno una buona crescita personale, soprattutto la protagonista, Emi, che da ragazza sbadata comprende l’importanza e la pericolosità della sua matita che esaudisce i desideri e matura già nel primo volume, prendendosi le sue responsailità non solo nei confronti della situazione, ma anche verso gli eroi che ha richiamato nel suo mondo; eroi che sono bene approfonditi generalmente, dato che le scene di battaglia in questo primo volume sono relativamente poche e si dà molto spazio al dialogo tra loro ed Emi ed alla loro vita fuori dal costume supereoroistico.
Tuttavia questo avviene quasi sempre in situazioni comiche in cui i personaggi sono presi in giro da Kodachi Ukyou, sceneggiatore di film e manga, attualmente all’opera sulla superhit Boruto, di cui ha scritto anche la sceneggiatura del primo film.
Il disegno evidentemente non può che riflettere una storia ricca di momenti comici, con largo uso di stile deformed (in alcuni casi super-deformed) e largo uso di goccioline di sudore e simili, che nelle versioni originali delle seriose serie TV ovviamente mancavano. I disegni sono di Ejiri Tatsuma (P2! -let’s Play Pingpong!-), un tempo assistente di Eiichiro Oda. Molto apprezzabile il chara-design dei personaggi, soprattutto per quanto riguarda le armature di Tekkaman (che era uno scatolone) e di Polymar.
L’edizione J-POP è come sempre di qualità, nonostante uno o due refusi. Per 5,90 € il volume ha anche una sovracopertina ed un piccolissimo approfondimento sulla serie Kagaku Ninjatai Gatchaman di Tatsunoko, tratto dal volume Il Fantastico Mondo Tatsunoko, sempre pubblicato da J-POP, uscito questo mese… insomma, si può dire che, più che fare un approfondimento, l’intento era pubblicizzare il volume!