Arrow 6×06 – Promises Kept | Recensione

Pubblicato il 17 Novembre 2017 alle 15:00

Niente da perdere…

Avevamo lasciato Arrow in fase crescente con gli ultimi due episodi – la nostra recensione qui – complici un discreto episodio incentrato su Felicity e soprattutto il ritorno di Deathsroke.

L’episodio di questa settimana invece , il sesto, Promises Kept offre alcuni momenti davvero entusiasmanti ma fa sorgere anche alcune perplessità non da poco, ai due capi di questi estremi c’è il ruolo dei villain nella serie.

Mentre Oliver e Slade sono indaffarati nel “gestire” Joe in Europa mentre il Team Arrow fa la conoscenza di un nuovo attore nel sottobosco criminale di Star City: The Dragon.

Se nel corso delle passate 5 stagioni abbiamo avuto modo esaminare da ogni angolazione il percorso che ha portato Oliver a diventare Arrow, anche dal punto di vista psicologico pur con qualche passaggio un po’ goffo, è interessante ripercorrere lo stesso percorso, purtroppo in maniera molto accelerata, per Deathstroke. Anche per Slade infatti il ritorno dall’isola non è stato privo di traumi e il desiderio di vendetta ha prevalso su qualsiasi altra cosa trasformando il padre di famiglia e soldato in una perfetta macchina per uccidere.

Ottimo in tal senso l’uso dei flashback, in cui ritroveremo anche Shadow, mentre Oliver viene relegato ad un ruolo marginale lasciando spazio al confronto/scontro fra padre e figlio. Spicca allora l’invidiabile dinamica fra Manu Bennett e Liam Hall: il primo aggiunge una certa carica di disperazione e malinconia al personaggio mentre il giovane attore si dimostra un villain sin da subito minaccioso con motivazioni semplici ma credibili e molto fedeli alla storia editoriale del personaggio da cui si è preso ispirazione.

Quando la narrazione si sposta a Star City però la tensione cala e showrunner e sceneggiatori sembrano troppo ansiosi di sviluppare la trama relativa a Diggle e di introdurre quello che probabilmente sarà il villain principale della stagione: Richard Dragon.

Come sappiamo Diggle ha eredito il manto di Green Arrow pur soffrendo di un problema al braccio che sta arginando con un qualche tipo di droga, quando però le sue scorte iniziano a scarseggiare l’eroe cerca di contattare direttamente il produttore incrociando così per la prima volta The Dragon.

L’intreccio di per sé sarebbe anche una soluzione intelligente ed una efficace introduzione per il villain se non fosse che quasi inspiegabilmente questo porta alla risoluzione della sotto-trama con protagonista Diggle il quale decide di confessare il suo problema e soprattutto la soluzione adottata sia alla moglie Lyla che alla squadra. Forse un paio di episodi in più avrebbero giovato a questa interessante variazione di uno degli story-arc storici della controparte fumettistica di Arrow, invece il tutto viene risolto senza particolare enfasi così come le reazioni del Team sembrano liquidare come una “sciocchezza” il comportamento del loro leader sul campo.

Insomma non solo che il tempo di Diggle nei panni di Green Arrow sia già finito ma, con il crossover fra le serie dell’Arrowverse imminente, anche il ritorno di Oliver sotto il cappuccio sarà repentino e probabilmente con una gestazione brevissima… non sarebbe interessante approfondire questo ritorno prima di gettarsi nuovamente nella mischia?

Non va meglio a The Dragon che come big bad fa una magra figura: spara, fugge e sparisce. Non molto anche perché di minaccioso per ora ha ben poco, speriamo che si attinga a piene mani dalla sua controparte fumettistica per dargli sostanza.

Così come il plot a soffrire è anche la regia: buona nelle parti relative a Slade, dove gestendo con ritmo l’alternanza fra passato e presente, si riesce a costruire una tensione palpabile fra padre e figlio centrando così il nucleo tematico della sotto-trama; piatta e un po’ priva quella invece delle parti ambientate a Star City. In generale è stato un episodio avaro di scene d’azione relegate a piccoli momenti filmati con sufficienza ma scarso impegno.

Con Promises Kept si stabilisce definitivamente che Deathstroke è, e rimarrà probabilmente, il miglior antagonista dello show. L’episodio inoltre sembra una lettera d’addio al personaggio ma non alla famiglia Wilson che potrebbe ricomparire con gli showrunner che si sono lasciate aperte possibilità per sfruttarla.

Pur con qualche difficoltà Arrow rimane in un momento positivo e sicuramente in “vantaggio” rispetto alle altre serie dell’Arrowverse.

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