Grida Nella Nebbia: Recensione
Pubblicato il 7 Dicembre 2011 alle 11:07
Una graphic novel piena di suspense e tensione ambientata nelle paludi della Sologne, per tutti gli amanti del fumetto di area francofona, disegnata dall’italianissimo e bravissimo Andrea Mutti, proposta da Nona Arte.
Grida Nella Nebbia
Autori: Philippe Saimbert (testi), Andrea Mutti (disegni)
Casa Editrice: Nona Arte
Provenienza: Francia
Prezzo: € 19,90, 21 x 29, pp. 96, col.
Data di pubblicazione: novembre 2011
La diffusione della sensibilità animalista ed ecologista si è accentuata nel corso degli ultimi anni, di pari passo con una concezione meramente tecnologica dell’esistenza e tale dicotomia non ha mancato di creare contrapposizioni spesso estreme.
È ciò a cui ho pensato leggendo questa interessante graphic novel dal titolo Grida Nella Nebbia, pubblicata in Francia da Glénat e tradotta in Italia da Nona Arte.
L’opera rientra con ogni diritto nell’ambito del fumetto di area bd, evidente nell’impostazione della trama, appannaggio dello sceneggiatore Philippe Saimbert; ma è anche da considerare parzialmente italiana, dal momento che ai disegni c’è il bravissimo Andrea Mutti. La story-line in questione è ricca di suspense e colpi di scena, con una intrigante contaminazione di noir, mystery e spionaggio.
La vicenda si svolge nelle paludi nebbiose della Sologne. A quanto è dato comprendere, in questa zona desolata si aggirano strane creature che massacrano ogni malcapitato che le incontra. Forse si tratta di orsi. Oppure, genericamente, di animali feroci non meglio identificati. O, peggio ancora, di esseri creati in laboratorio, frutto di esperimenti discutibili e illegali. In effetti, un ruolo rilevante nella storia lo gioca un’azienda che compie ricerche sugli organismi geneticamente modificati, l’Og Major, che potrebbe essere responsabile della situazione.
Damien Khan, personaggio principale del volume, ne è convinto e ha buoni motivi per odiare la compagnia, considerando che la figlia in passato è morta a causa di un incidente provocato da dipendenti dell’Og Major e lui stesso, per giunta, è tetraplegico. Fervente animalista, coadiuvato da alcuni amici, è deciso a risolvere l’enigma; ma il contesto è ulteriormente complicato dalla morte di tre giornalisti e da un gruppo di ambientalisti che ha deciso di contrastare l’Og Major con ogni mezzo, in un clima di sconcertante omertà.
C’è forse troppa carne al fuoco in Grida Nella Nebbia e i testi di Saimbert, benché validi e ben impostati, a volte hanno qualche leziosità e scadono nel sentimentalismo, peraltro con un eccesso di intellettualismo che nuoce alla story-line. E una minore lentezza, in determinate sezioni della storia, avrebbe giovato all’opera nel complesso; tuttavia, si tratta di un lavoro di gran livello e bisogna ammettere che l’elemento thriller è ben congegnato, con falsi indizi che rendono più sorprendente il finale.
Inoltre, ogni character è contrassegnato da una basilare ambiguità morale e Saimbert è efficace quando denuncia la mancanza di scrupoli delle aziende, i pericoli della ricerca genetica ma pure l’ipocrisia di tanti ambientalisti e animalisti di facciata che, con il pretesto della difesa del paesaggio e della fauna, sono meschini e calcolatori almeno quanto i più spietati businessmen. È, in fondo, l’ambiguità del nostro tempo e in Grida Nella Nebbia non c’è, fortunatamente, una distinzione semplicistica tra bene e male, giusto e sbagliato.
I disegni di Andrea Mutti sono splendidi e il penciler sa visualizzare con maestria le lande fosche, cupe e intimidenti delle foreste nebbiose, caratterizzando abilmente i personaggi e dimostrando perizia nelle sequenze tranquille e riflessive così come in quelle in cui domina l’azione. Il suo tratto è quasi pittorico in alcune pagine e bisogna doverosamente segnalare gli stupendi, tenui colori di Angelo Bussacchini, di valenza impressionista, che contribuiscono a valorizzare e impreziosire il tratto di Mutti. Il volume è ben curato dal punto di vista editoriale e Grida Nella Nebbia è una proposta da tenere d’occhio.