Stefano Casini: intervista all’autore di Hasta la Victoria (Mondadori Comics) – Lucca Comics & Games 2017
Pubblicato il 8 Novembre 2017 alle 16:40
Abbiamo incontrato l’autore allo stand Mondadori Comics durante il Lucca Comics & Games 2017.
Incontriamo Stefano Casini allo stand Mondadori Comics impegnatissimo a smaltire la fila di appassionati che hanno potuto acquistare in anteprima Hasta la Victoria – Venceremos! ovvero il secondo volume della sua tetralogia ambientata durante la rivoluzione cubana – trovate la nostra recensione del primo volume qui.
L’autore ha risposto in maniera approfondita alle nostre domande sulla genesi dell’opera e sui suoi progetti futuri.
MF: Benvenuto su MF Stefano!
SC: Ciao grazie!
MF: Sei presente a Lucca Comics & Games 2017 con Hasta la Victoria – Venceremos! – uscito il 3 novembre – e che è il seguito di Hasta la Victoria – Cuba 1957 pubblicato a giugno. Ci puoi dire come è nata l’idea di questa tetralogia, dato che ne sei anche lo scrittore?
SC: L’idea è molto semplice: durante un viaggio, una vacanza mi sono fermato in un’area di sosta in autostrada e la mia attenzione è stata catturata da un libro intitolato Palmeras de Sangre che aveva in copertina una bellissima foto di una strada di L’Avana… quella foto, neanche il libro in sé per sé, ha fatto scaturire in me una curiosità tale da decidere di fare una storia che parlasse della rivoluzione cubana ma non volevo farla didascalica piuttosto che coinvolgesse dei personaggi di finzione in una realtà storica ben definita.
MF: Tu proponi dei personaggi di fantasia, però inseriti in un contesto storico molto conosciuto o almeno si presume di conoscerlo: ci puoi dire come hai approfondito la parte storica della storia e se ti ha colpito qualcosa in particolare durante questa fase di approfondimento?
SC: Come già detto non volevo fare qualcosa di troppo didascalico: non volevo realizzare una geografia della rivoluzione né di schierarmi politicamente. Così ho iniziato a leggere dei libri, due biografie di Che Guevara nello specifico quella di Paco Taibo [Senza perdere la tenerezza. Vita e morte di Ernesto Che Guevara – NdA] e quella Jon Lee Anderson [Che. Una vita rivoluzionaria – NdA] perché pensavo mi avrebbero dato una prospettiva abbastanza diversa e due punti di vista abbastanza equilibrati, in realtà poi non è stato proprio così con la figura del Che che ne esce abbastanza chiara e netta da entrambi i libri.
Mi sembrava giusto utilizzare personaggi e situazioni reali e storicamente accurati ma affiancando loro personaggi di una trama fittizia che scorresse parallela alle vicende della Rivoluzione Cubana anche se in realtà la Rivoluzione si è sviluppata dal punto di vista delle battaglie solo negli ultimi mesi quando ci fu la discesa dalla Sierra Maestra mentre la prima parte della mia storia fa capire un po’ l’atmosfera che si respirava a L’Avana una sorta di specchietto per le allodole della Cuba dell’epoca, una Las Vegas dei Caraibi dove gli americani facevano il bello e cattivo tempo con la complicità del governo di Batista.
MF: Hai avuto la possibilità di presentare la tua opera anche a Cuba? Come è stata accolta?
SC: La prima volta che sono andato a Cuba stavo già realizzando il terzo volume della serie, i primi due invece li ho fatti avvalendomi di fonti fotografiche ad esempio. Ho deciso dopo di andare sull’isola quindi anche perché dal punto di vista architettonico e del panorama non è cambiato molto dalla Rivoluzione e questo mi è servito moltissimo anche se non ho trovato una grossa differenza rispetto alle fonti però ho avuto l’opportunità di calarmi in una realtà storica molto particolare ed avere delle testimonianze dirette fra cui qualche sopravvissuto della Rivoluzione.
E’ stato molto interessante e la prima volta che ci sono andato ho mostrato i primi due volumi ad un dirigente del Partito che avevo conosciuto e che fra l’altro era anche uno scrittore il quale mi ha detto che dal punto di vista storico non c’erano state incongruenze, ho realizzato di aver fatto un lavoro corretto dal punto di vista storico e cronologico anche perché la Rivoluzione ha uno sviluppo lineare soprattutto il periodo che ho voluto utilizzare che dalla fine del ’57 fino agli inizi degli anni ’60.
MF: Cosa ci aspetta nel prossimo volume e dove ti vedremo prossimamente?
SC: Mondadori completerà la riedizione di Hasta la Victoria, che devono ammettere è stata pubblicata con un ottimo riscontro anche in Francia, Germania, Olanda, poi sempre su Historica uscirà il secondo volume de La Lama e La Croce una serie ambientata durante la Guerra dei 30 anni un periodo abbastanza “scoperto” dal punto di vista editoriale così come lo era la Rivoluzione Cubana che non è stata molto considerata escludendo Che di Oesterheld e dei Breccia e Magnus con L’uomo che uccise Che Guevara seppur fu un lavoro realizzato con altri canoni.
Ho un altro graphic novel in uscita il prossimo anno ed un Nathan Never in lavorazione.
MF: Ringraziamo Stefano Casini!
SC: Grazie a voi!