Wolfenstein II: The New Colossus | Recensione – PS4 – XBox One – PC

Pubblicato il 4 Novembre 2017 alle 11:00

E’ tornato uno dei capisaldi dei videogames di genere sparatutto, secondo capitolo di una delle saghe più famose del mondo videoludico, è tornato Wolfenstein! Ammazzare i crucchi nazisti non è mai stato così divertente!

Wolfenstein II: The New Colossus è un videogame di genere sparatutto in prima persona a tema horror-fantastorico, sequel di Wolfenstein: The New Order, sviluppato da MachineGames, pubblicato da Bethesda Softworks e rilasciato per Microsoft Windows, PlayStation 4 e Xbox One il 27 ottobre 2017, mentre per Nintendo Switch è stato annunciato per il 2018. Il titolo è completamente doppiato e sottotitolato in Italiano, come da tradizione di casa Bethesda.

In questo nuovo capitolo della serie, il nostro protagonista, William Blazkovicz si ritroverà a combattere il Quarto Reich nell’America di fine anni ’50 sotto la dominazione nazista. Ci troveremo a scegliere tra 7 diversi livelli di difficoltà, adatti davvero a qualsiasi giocatore, All’inizio della nostra avventura saremo piuttosto malconci, ci risveglieremo da un coma di oltre cinque mesi con il corpo debilitato a causa dello sconto finale avvenuto nel primo episodio. L’inizio del gioco ci vedrà dunque costretti su una sedia a rotelle, con le prime fasi di combattimento alternate tra raffiche di mitra e avanzamenti stentati sospingendoci avanti sull’insicuro trabiccolo.

Sin da subito si si può notare la spiccata vena violenta del gioco, il massacro è spettacolarizzato, sia durante il gameplay che durante le fasi video. La sceneggiatura stessa del titolo è infatti piena di momenti di tensione e violenza che mettono in scena la proiezione che la follia nazista avrebbe prodotto in una generazione cresciuta con quel credo. Ma i toni sono spesso stemperati da momenti più leggeri con un’ironia da Hard Boiled  del protagonista che dà al titolo quella nota agrodolce sempre gradita dagli amanti del genere.

In questo nuovo capitolo ci troveremo a dover fronteggiare Frau Engel, una donna veramente crudele e senza alcuna pietà, che sarà osteggiata persino dalla figlia Sigrun Engel, a causa dei suoi maltrattamenti. Lo sviluppo della trama è molto profondo e affronta le vicende fin nei minimi dettagli, non limitandosi a raccontare la solita storia dell’eroe maledetto e indistruttibile che persegue il suo ideale di giustizia uccidendo nazisti. Qui il protagonista è un uomo fortemente provato, sia nel fisico che nell’animo, e la sceneggiatura ce lo mostrerà nel processo che lo porterà a rimettersi in sesto, continuando a combattere nonostante tutto, anche attraverso il punto di vista strettamente psicologico del personaggio.

L’aspetto più accattivante di Wolfenstein II: The New Colossus è il taglio piuttosto cinematografico di questo titolo, dalla trama, come abbiamo appena detto, ma anche nella fotografia e regia, con una marea di citazioni sparse durante il gioco, con dei dialoghi brillanti e personaggi credibili degni delle migliori sceneggiature cinematografiche.

Parlando dell’aspetto grafico di Wolfenstein II: The New Colossus, anche questo titolo si attesta sulle massime potenzialità per le console di nuova generazione, come ci ha ormai abituato Bethesda con i recenti titoli pubblicati dalla casa statunitense, come Prey o Dishonored 2, la cura per i dettagli, anche i più insignificanti, rende l’esperienza di gioco completamente immersiva e appagante.

MachineGames ha infatti cambiato motore grafico rispetto al precedente capitolo, avvalendosi ora del nuovo motore grafico id Tech 6 che ha donato all’ambientazione del gioco un aspetto ancor più profondo e complesso, grazie ad una modellazione poligonale e una qualità delle texture tra le più alte mai viste su console new gen. Il frame rate purtroppo non riesce a mantenere lo standard dei 60 fps fissi, ma difficilmente calerà sotto i 52 frame per secondo, cosa che è peraltro quasi del tutto impercettibile.

I modelli poligonali sono altamente dettagliati e curati, con i personaggi, i veicoli e le scenografie realizzati con estrema perizia, con un aspetto tra lo steampunk e l’ambientazione del secondo conflitto mondiale.

La colonna colonna sonora di Wolfenstein II: The New Colossus, è un aspetto piuttosto curato del titolo, condita da brani che riescono a regalare una grande immersione nella scenografia del gioco, infatti questi sono un mix tra le musiche dell’epoca ma in salsa nazi-avveniristica, rendendo davvero credibile il mondo in cui ci si muove.

Inoltre, come abbiamo già detto in precedenza, Wolfenstein II: The New Colossus è stato completamente doppiato in maniera magistrale in lingua italiana, conferendo quindi a questo titolo un maggior spessore e profondità, sia alla trama che all’ambientazione.

Il gameplay è uno degli aspetti meglio riusciti dell’intero titolo, infatti durante i livelli ci è data la massima libertà d’azione, potendo andare quindi alla ricerca di cunicoli o luoghi segreti dove trovare i collezionabili o altri oggetti utili per combattere. Questo ci permette quindi un approccio al gioco piuttosto variegato nel caso decidiamo di rigiocare il gioco. Inoltre, sparsi per i livelli, troveremo dei kit potenziamento con cui potremo migliorare le nostre armi aggiungendo, in ben tre slot disponibili, delle nuove caratteristiche.

Oltre alle armi, avremo anche a disposizione per il nostro protagonista una sorta di ramo talenti che ci permetterà di potenziare alcuni aspetti del nostro personaggio. Ad esempio potremo migliorare la rigenerazione della salute, le munizioni da portarci dietro, la velocità di movimento da abbassati e altro ancora. Per poter sbloccare questi talenti dovremo portare a termine determinate azioni in alcune modalità, ad esempio se riusciremo a compiere molte uccisioni in modalità stealth, ci permetterà di velocizzare i nostri movimenti da accovacciati. Inoltre, andando avanti nella storia, avremo anche la possibilità di scegliere dei potenziamenti particolari da applicare al corpo meccanizzato di Blazkovicz che ci daranno la possibilità di acquisire dei poteri straordinari, come quello di prendere a spallate i muri, di spiccare salti enormi e così via.

Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale dei nemici però bisogna ammettere che si poteva fare qualcosina di più, infatti non è di altissimo livello e rimane piuttosto basilare per i diversi livelli di difficoltà. Una volta ingaggiato lo scontro gli avversari si limitano a rispondere al fuoco rifugiandosi nella prima copertura disponibile e tentando di inseguirci quando cerchiamo di fuggire, ma non attuano delle strategie di gruppo complesse per attaccarci, come invece ci si sarebbe aspettato.

In conclusione, l’unica nota dolente, se proprio così la vogliamo chiamare, è quella della longevità del gioco, che si attesta intorno alle 15 ore, durata comunque di tutto rispetto per un FPS. Ad allungarla però ci sono delle scelte da fare che cambiano quindi la trama e consentono una buona rigiocabilità, inoltre ci sono diversi collezionabili e, cosa che allunga maggiormente il gioco, sono i sette livelli di difficoltà selezionabili, di cui uno è bloccato all’inizio dell’avventura.

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